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Un'estate con Manzoni

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Un’estate con Manzoni #L’immaginario (Ghost Track)

di Marco Viscardi
Secondo Giorgio Manganelli, Manzoni era il solo scrittore italiano paragonabile ai russi. Ed è vero, c’è tanta aria di famiglia con Dostoevskij, ma anche con altri creatori di mondi (...). In questi romanzieri, come in Manzoni, si sente il respiro del mondo, e il mondo non è un animale addomesticabile.

Un’estate con Manzoni #5 — Tutta la vita

di Marco Viscardi
Qui le nozze sono l’inizio di una nuova vicenda, il narratore mago libera i suoi personaggi, ma quel mondo ci resta dentro, se l’abbiamo attraversato. E in quel mondo si rispecchiano la consolazione e la paura, la speranza e il disinganno di questo mondo qua. Il romanzo non finisce, e neppure la vita

Un’estate con Manzoni #4 — Le relazioni

di Marco Viscardi
"Cammina, cammina", come nelle favole notturne, quando i personaggi bambini si perdono nel bosco e non sanno trovare la via del ritorno. "Cammina, cammina" è un punto di vista in movimento: ad ogni passo, il mondo si fa e disfa sotto gli occhi del protagonista che, come noi, non sa nulla di quello che ha davanti.

Un’estate con Manzoni #3 — Il corpo

di Marco Viscardi
Il corpo è il campo di battaglia del romanzo. Tutto inizia dalla scommessa di don Rodrigo e del cugino Attilio sul corpo di Lucia. Il potere feudale è basato sul possesso: delle terre, delle anime, dei corpi.

Un’estate con Manzoni #2 — La Storia

di Marco Viscardi
Non so se è mai stato detto, ma mi pare che si potrebbe dare il nome di “classico” ai testi in base alla luce della verità di cui sono portatori. Più un testo è saturo di verità, più investe il lettore con improvvise, subitanee, rivelazioni, più allora è un classico e merita di essere tramandato e studiato

Un’estate con Manzoni #1 — Il Male

di Marco Viscardi
Lucia è ancora nel castello dell’innominato, ma il pericolo è scampato. Quello che è stato un terribile assassino, un eroe del male, ha iniziato il suo percorso di riconciliazione col bene

Oggi Manzoni ha ancora qualcosa da insegnare?

di Giulia Delogu
La molla che muove Manzoni non è l’amore per l’ortografia e la grammatica, ma per la verità. Ciò che gli premeva era soprattutto dare vita ad una lingua che potesse comunicare il vero
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