Articolo precedente
Articolo successivo

Io sto con i giudici

di Evelina Santangelo

Come molti siciliani, ho ascoltato le ultime parole drammatiche di Borsellino in quell’incontro (fu come un estremo abbraccio) nell’atrio della biblioteca comunale di Palermo. Ricordo ancora l’espressione del suo viso (di disperata fiducia nel potere della giustizia). Per questo oggi non posso che stare con i magistrati che ostinatamente, coscienziosamente hanno preso sulle loro spalle il peso di quell’eredità (che, per chi ha la memoria corta, è lastricata di giudici, forze dell’ordine, giornalisti, politici, sindacalisti, imprenditori, sacerdoti… uccisi).

Con orgoglio sono, come si è permesso di dire il senatore Dell’Utri, «di quella parte della Sicilia che fa schifo»…

Il giudice Paolo Borsellino alla Biblioteca Comunale di Palermo (25 giugno 1992)

foto Giusi Imborgia
Created by liliumjoker on January 14 2007
Print Friendly, PDF & Email

49 Commenti

  1. a loro processi brevi e revoca concorso eterno in associazione mafiosa, al resto d’italia inasprimento delle pene e abnormità del pacchetto sicurezza! questo stato è tenuto in mano dalle forze dell’orr…dine che non fanno altro che autoassolversi…

  2. Io invece con i giudici ci sto, ma con riserva come categoria. Una volta erano parziali, e la maggioranza di destra (dichiarata, anche Borsellino, che ha dato la vita per la sua coerenza di magistrato, quindi nel parlo con rispetto, ha iniziato come “idolo” del Fuan), ora possibile che siano tutti super partes, quindi duri e puri? Quelli veramente democratici, che hanno una prassi ispirata alla legalità e alla giustizia uguale per tutti, sono, credo, molto pochi. E’ meglio non fare di tutta l’erba un fascio, e creare dei miti. E, cosa c’era dietro “mani pulite”, oggettivamente?

  3. Dall’intervista rilasciata da Paolo Borsellino due giorni prima della morte di Giovanni Falcone a due giornalisti francesi (minuto 08.22):
    D. Lei dice che è normale che Cosa Nostra si interessi a Berlusconi?
    R. È normale, è un fatto che chi è titolare di grosse quantità di denaro cerca gli strumenti per potere questo denaro impiegare, sia dal punto di vista del riciclaggio, sia dal punto di vista di far fruttare questo denaro

  4. in questo caso bisogna stare coi giudici senza troppe storie. dimenticare il resto, fare quadrato. bisogna turarsi il naso, talvolta. non c’è più montanelli e per fortuna anche il comunismo è più di là che di qua, ma il naso resta il nostro migliore “strumento”.

  5. I magistrati non sono tutti uguali, anche se la legge deve essere uguale per tutti. La diversità per grado professionale e culturale, la diversità nel separare l’emotività dalla razionalità, la diversità nel concepire il ruolo della magistratura. L’ultima separazione è fondamentale, le prime due sono, per cosi dire, fisilogiche. Purtroppo un buon numero di magistrati vivono il loro ruolo come missione salvifica, tutta dentro un sistema di pensiero ideologico. Non valutano soprattutto i fatti, ma tendono a costruire teorie e teoremi. Certo, in alcuni casi, realizzare un artificio può servire ad interpretare un contesto al cui interno si sono commessi dei reati. Il più delle volte, però, sono serviti per sostenere tesi e accuse non fondate su riscontri fattuali. E’ giusto ammirare Borsellino e Falcone. Loro hanno iniziato a scardinare il sistema mafioso e sono morti per questo. Sono gli stessi che concedevano poco alla spettacolarizzazione. Non si può dire dei magistrati presenzialisti e volti televisi di oggi. Infatti, pochi di loro resistono alla tentazione di entrare nell’agone politico o di partecipare attivamente nelle battaglie politiche. Borsellino aveva un’idea politica ma nella sua attività di magistrato non gli ha dato spazio.

  6. @robugliani
    “E, cosa c’era dietro “mani pulite”, oggettivamente?”
    a prescindere, come diceva totò, dalla parola “oggettivamente”, che non ha alcun senso, “dietro” mani pulite c’era una rete di corrotti corrruttori che legava strettamente potere politico e potere economico.
    dimenticare che i giudici si mossero sulla base di riscontri “oggettivi” e che tutti i condannati, o quasi, ammisero di essere stati o di aver corrotto è ciò che vogliono quelli che hanno interesse a far passare nella mente del “popolo” l’idea del giudice cattivo & di parte.
    lo scopo è chiaro, screditare un’intera classe per salvare il proprio, di culo.
    stesso metodo si usa con le leggi.
    tangentopoli non è mai finita, la corruzione dilaga tuttora, solo che chi deve combatterla, la magistratura, subisce un attacco erosivo che “oggettivamente” l’indebolisce: indovina a vantaggio di chi?
    mai mitizzare alcunché, men che meno la magistratura italiana: ma l’accusa di essere “di parte” e de sinistra e comunista è ridicola perché non comprovabile e soprattutto perché siamo tutti “di parte”: per questo esiste il Processo, robugliani, come procedimento oggettivizzante, che prevede la prova e la contro prova, che si poggia su un andamento quasi rituale, in cui gli attori sono spersonalizzati e quel che conta sono gli atti.
    tutto è riformabile.
    ma un cambiamento delle regole del gioco che provenga dai giocatori impegnati nella partita non mi pare il massimo dell'”oggettività”.

  7. pecoraro, come interpreta il fatto della famosa borsa di soldi in sosta all’interno delle botteghe oscure di cui non si è voluto cercare il destinatario? Come spiega il boicottaggio interno alla procura di milano nei confronti della Parenti che indagava sui finanziamenti illeciti del partito comunista? Come spiega l’immediata epurazione di De Magistris dopo le notizie d’indagine di alcuni politici? Come spiega la “fine” della Forleo. Come spiega le tante archiaviazioni sulle strane operazioni delle cooperative rosse in italiaP?

  8. @dinosauro
    questi fatti comprovano senza nessun dubbio che i magistrati sono tutti comunisti.
    (pensavo che l’estinzione del creataceo fosse stata una cosa definitiva, per voi dinosauri: comunista, quel meteorite)

  9. Il meteorite ha provocato un radicale cambiamento, un annientamento dell’esistente e quindi ha avuto una missione “rivoluzionaria”. Forse sotto sotto è servito come fenomeno a marx per concepire il “finalismo storico”. Però, per noi che crediamo anche alle cose non terrene, a volte ritornano. Siamo la vostra cattiva coscienza. Serviamo al processo di beatificazione della vostra causa.

  10. Ho il dovere di scrivere che non sostengo la visione sociale e culturale di berlusconi e del suo ambiente. Però l’estremismo che avversa la magistratura, inevitabilmente, tra la tanta sporcizia demagogica e strumentale tira fuori, anche, elementi degenerativi della giustizia che è necessario culturalmente approfondire e risolvere.

  11. @dino
    “vostra” di chi?
    elementi degenerativi, dici?
    di cosa parli?
    non ho una simpatia specifica per i magistrati e non credo che la giustizia sia “pura” e nemmeno che funzioni bene, anzi.
    ma un indagato che vuole riformare gli indagatori mi pare, quello sì, un sintomo di degenerazione.
    vorrei brevemente ricordare che nel suo famoso discorso in parlamento craxi non negò la corruzione, disse piuttosto che i costi della politica lo avevano obbligato a prendere soldi e che nessuno poteva dirsi esente da quel sistema, nemmeno i comunisti.
    a quel punto furono i procedimenti giudiziari a fare la differenza: pochi i comunisti che ne uscirono colpevoli.
    è la prova che i magistrati erano comunisti oppure che i comunisti erano stati più accorti, cioè meno arroganti, o addirittura che erano meno corrotti?

  12. dinosauro,
    guarda che proprio Falcone subì attacchi durissimi. Fu proprio accusato di esibizionismo, di costruire teoremi. Si arrivò persino ad accusarlo di aver messo in scena un attentato a se stesso! Sia Falcone che Borsellino furono «santificati» dopo, quando non potevano più nuocere… E proprio Borsellino, proprio Borsellino fece allusione pesantissime sulle collusioni tra Mafia e Politica, quel terzo livello cui ancora oggi non è dato arrivare.
    Non credo che i magistrati siano tutti ugualmente coscienziosi, intelligente (capaci di cogliere fino in fondo la naturae il senso delle cose), integerrimi e coraggiosi (perché ci vuole una buona dose di coraggio anche per portare avanti certe indagini), però il più delle volte ho visto attaccare e discreditare (strategia mafiosa per eccellenza) proprio quelli che hanno cercato di andare sino in fondo, anche a costo di toccare interessi di potenti (di destra o di sinistra, poco importa), e anche interessi e collusioni di pezzi della magistratura corrotta.
    Per quel che mi riguarda, io so soltanto che quando qui, in Sicilia, la magistratura ha avuto il sostegno dell’opinione pubblica è riuscita a spingersi anche lì dove la politica non voleva che arrivasse. E qui, di collusioni tra politica (locale e nazionale) e mafia, ne possiamo vantare più di quanto non sia dimostrabile per via giudiziaria purtroppo!

  13. @ francesco pecoraro (e a franz),
    borsellino e falcone a parte (quindi OT?), e lasciando perdere la fola dei magistrati toghe rosse (una fantastica mutazione antropologica in un batter d’occhio che nemmeno pasolini avrebbe potuto immaginare, anche perché il pericolante pci di quegli anni era il vero “partito americano” – non a caso non fu quasi indagato – pronto ad assumere il potere se la scesa in campo dell’unto del signore non avesse scombussolato le carte in gioco), magari un puzzle del mosaico della lotta per il e del potere (di cui a noi è dato solo assistere al teatrino fenomenologico) potrebbe essere l’accostamento, magari indiretto e con tutte le mediazioni del caso, tra la riunione sul panfilo inglese britannia del 2 giugno 1992 e l’opera “eversiva” di “mani pulite” che è riuscita a scardinare un sistema politico (corrotto, certo, ma non più di quello che era dieci anni prima o che sarà dopo – perché, dunque, proprio allora? per una tangente trovata nelle mutande di un politico è avvenuto lo sconcquasso?) che ha dominato l’italia per ben cinquanta anni. Ecco cosa intendevo per “oggettivamente”.

  14. @ evelina santangelo,
    permettimi di dire che il titolo del post, “io sto con i giudici”, è ambiguo o può generare equivoci, perché tu parli di “quei” giudici e ti riferisci al ’92, mentre, dato il clima odierno, chi legge può pensare a “questi” giudici, del 2009, e dire “io sto con i giudici” diventa automaticamente una dichiarazione antiberlusconiana. Il fatto che io la possa condividere, questa dichiarazione, non elimina l’equivoco di fondo, ossia che i due contesti storici sono diversi. Se, come borsellino supponeva, esistevano collusioni tra mafia e politica, il terzo livello, era la politica di allora colllusa, e se l’uccisione dei due magistrati può avere una responsabilità anche a livello politico (la collusione), era un livello politico operante nel ’92 (e anche prima, ovvio), e non credo sia ragionevole addebitare la collusione a forze politiche (non imprenditoriali) nate dopo, ad esempio nel ’94. Questo a livello formale. Per cui se la responsabilità di eventuali “mandanti” politici esiste, va ricercata e fatta risalire a quella data. (Il che non toglie che abbiano seguitato poi in collusione, ma questo non c’entra con ciò che voglio dire). Ecco perché dire oggi “io sto con i giudici”, con il valore di attualità che questa dichiarazione ha, è politicamemente altra cosa. Significa affermare oggi l’appoggio a chi indaga su collusioni e terzi livelli, ma gli attori sono diversi (a livello identitario) rispetto a quelli dei tempi di borsellino. Se poi si dice che la politica è sempre la stessa, che le collusioni ci sono sempre, che i “metodi” non sono cambiati, posso essere anche d’accordo (allora qui entriamo nel discorso sul potere e i suoi “metodi” di lotta), ma nello specifico, per quanto riguarda nomi, cognomi e reponsabilità, le cose sono diverse.

  15. Non ho sostenuto che contaminazioni mafia-politica non ci sono e non ci siano state. Ho soltanto sottolineato che il ruolo del magistrato è delicatissimo e difficilissimo, per le sue evidenti implicazioni umane e sociali. Falcone è stato certo criticato, anzi messo all’indice, ma da Orlando e la sinistra. Si diceva che non tirava fuori le carte ferme nei cassetti della procura. Nel csm venne sconfitto per il ruolo di procuratore generale. Quando andò a Roma per collaborare con il ministro della giustizia venne inondato di critiche e biasimo dalla sinistra politica ed editoriale.

  16. @robugliani
    non so niente di riunioni sul panfilo inglese britannia del 2 giugno 1992.
    chi c’era e cosa si sono detti?
    sbagli quando disci che la corruzione di allora era uguale a quella di prima e di dopo.
    la domanda “perché proprio adesso?” ebbe risposte varie.
    le più ricorrenti erano due.
    primo: letangenti avevano raggiunto con i socialisti dimensioni non più sostenibili dall’imprenditoria che doveva pagarle: in altre parole non convenivano più: quindi il sistema si ruppe.
    secondo: la lega era già al 20% a milano e il controllo politico sui giudici aveva subito un indebolimento tale da consentire ad alcuni soggetti particolarmente audaci di andare per una volta sino in fondo.
    occorre non dimenticare che nella vicenda la lega nord ebbe un ruolo determinante di appoggio alla magistratura.
    dunque, riunioni sui panfili a parte, a rovinare craxi e i suoi, fu la pura e semplice avidità (ancora nessuno, mi pare, ha fatto una vera ricostruzione storica del sistema di potere fondato e gestito da craxi: chi riusciva a inseririsi faceva miliardi: li ho visti coi miei occhi), avidità che trasciò con sé l’intero sistema politico.
    ma i più colpiti furono i partiti al governo da decenni.
    il pci fu meno coinvolto perché meno corrotto.
    se tu sei tra i ciniconi che pensano che è comunque “tutto un magna magna” e che “i politisci so’ tutti de na stessa pasta”, posso assicurarti che allora non era così, che il pci era una cosa storicamente diversa.
    aveva meno potere, ma era anche meno corruttibile.
    le cooperative rosse corrompevano?
    può essere stato vero, forse in molti casi, qualcosa è uscito e sicuramente il sistema funzionava anche lì, ma se non è esploso un caso di corruzione pci/cooperative rosse probabilmente ciò è dovuto alla “tenuta” dei singoli, il compagno greganti in testa.
    insomma, che accadde sul panfilo?

  17. robugliani,
    mi piacerebbe, non sa quanto, darle ragione, ma già Borsellino aveva fatto delle allusioni proprio riguardo a nuovi assestamenti nelle relazioni tra mafia e politica (con la discrezione di cui si deve dare atto).
    Le consiglio (con sincerità, non mi va di scherzare su cose del genere) di prendere, per esempio, un po’ di informazioni sull banca Rasini. La piccola banca milanese (poi, nel 1992, inglobata nella banca Popolare di Lodi) che vanatava tra i suoi correntisti mafiosi di prima categoria (come lo stesso Mangano) e imprenditori come Silvio Berlusconi… banca coinvolta nel riciclaggio del danaro sporco di origine mafiosa.
    Non essendo impegnata professionalmente nella lotta alla criminalità organizzata, come molti ho evidentemente una conoscenza di seconda mano, però basterebbe leggere il numero di Antimafia dedicato proprio alle stragi del ’92 o il libro di uno dei giudici più rigorosi come Scarpinato, «Il ritorno del Principe», per intuire la portata degli intrecci tra interessi mafiosi e interessi politici. Scarpinato, tra l’altro, non risparmia nessuno (nemmeno la sinistra), nel suo ragionamento stringente e corroborato di un sapere fondato su anni di lavoro sul fronte dell’antimafia.
    Quello che auspicherei è semplicemente che tutti ci si informasse il più possibile, prima di arrivare a conclusioni come le sue che sono, le assicuro, affrettate.
    Se poi mi chiedesse cosa penso delle dichiarazioni di Spautuzza o del clima odierno, le direi che, siccome ho piena fiducia in questi giudici – perché molti di loro sono gli eredi più diretti di Falcone e Borsellino, – vorrei che lavorassero con la serenità dovuta, con gli strumenti necessari, e con l’appoggio del governo. Il che non mi sembra oggi accada (e nemmeno ieri, visti i provvedimenti presi riguardo, ad esmpio, al falso in bilancio).
    È questo che mi fa dire: io sto con i giudici, i giudici di oggi, i giudici come Ingroia o Scarpinato, ad esempio. I giudici che per il senatore Dell’Utri sono fumo negli occhi… non meno di quei siciliani che oggi, come ieri, continuano a stringersi attorno alle forze dell’ordine e ai giudici impegnati nella cattura dei super latitanti (GLI STESSI GIUDICI, VORREI SOTTOLINEARE, CHE INDAGANO SULLE STRAGI DEL’93!).

    Dinosauro.
    Sono d’accordo con te, il ruolo della magistratura è delicatissimo, e allora perché toglierle gli strumenti per espletarlo al meglio? perché attaccare proprio i giudici impegnati nella cattura dei super latitanti (come ho sottolienato nella precedente risposta)?
    Che la sinistra, lo stesso Orlando come Sciascia… abbiamo commesso errori di valutazione madornali non c’è dubbio. C’era chi rimestava nel torbido, e molti ci sono cascati. Tanto più che è proprio questa una delle più efficaci strategie mafiose: delegittimare e indurre alla delegittimazione nei confronti di chi possa toccare i suoi interessi…

  18. Che si sia detto su quel panfilo nel ’92, per ora nessuno l’ha testimoniato.
    Per ora, ho scritto.
    Che certi “poteri forti”, (come li chiama anche l’Alì Berlù), abbiano fatto un’ipotesi o piano su come si doveva governare l’Italia per gli anni seguenti è ancora un’altra ipotesi o forse supposizione.
    Può darsi.
    Che poi i poteri forti, ovvero le multinazionali finanziarie, amino la corruzione generalizzata è un altro conto ancora, credibile solo in parte.
    La corruzione, a parte il lato morale, è molto costosa in termini economici reali e non paga nessuno, se non nell’immediato; infatti pure Craxi ammise che le cose gli erano andate male per via della “congiuntura negativa”, ovvvero per il periodo di crisi.
    Ovvero la corruzione rende a molti politici detestabili, ma alla lunga non alle imprese.
    Infatti molti managers stranieri non amano trattare in Italia essendo il nostro paese al 47 posto nella classifica delle nazioni con pulizia nei contratti, quindi l’Italia per la corruzione presente si presenta inaffidabile.
    E’ più che logico che la magistratura debba perseguire la corruzione, non solo quale reato, ma anche perché danneggia l’economia nazionale in modo gravissimo, ( tralasciamo l’immagine che ne deriva nel mondo…).

    MarioB.

  19. @ evelina santangelo,
    Scrivendo “non credo sia ragionevole addebitare la collusione a forze politiche (non imprenditoriali) nate dopo, ad esempio nel ‘94” intendevo separare, almeno sul piano formale (perché in realtà è un guazzabuglio) la collusione imprenditoriale e la collusione politica in quel periodo dato, ossia che, se a livello capitalistico-imprenditoriale la collusione con la mafia è una sorta di costante (fino a trasformarsi la seconda istanza in rappresentante di fatto della prima), a livello politico c’è stata, formalmente una discontinuità identitaria. Poco fa il procuratore Caselli ha affermato, in tv, che Falcone e Borsellino erano sul punto di sconfiggere la mafia, poi sono stati spazzati via. Dunque in quel periodo storico della politica le “responsabilità” non vanno cercate nella classe politica successiva, ma in quella precedente, mi pare. La questione centrale secondo me è un’altra: il potere politico-economico ha finora avuto bisogno del potere mafioso, lo Stato ha bisogno dell’Anti-Stato, e questo indipendentemente da chi è al potere in un dato momento. Magari fossero in ballo solo interessi di “qualcuno”, se fosse così la vittoria sulla mafia sarebbe solo questione di tempo, ma in ballo c’è l’intero sistema di potere, che ingloba quel “qualcuno” ma non si esaurisce in quel “qualcuno”. E vedere la questione in termini di continuità-discontinuità della collusione a seconda dei vecchi e nuovi attori in campo, stabilendo di volta in volta specifiche responsabilità, non mi pare sbagliato.
    @ francesco pecoraro,
    è facile, per chi naviga, avere info della riunione sul panfilo britannia del 2 giugno 1992. In sintesi: si tratta del primo sacco del patrimonio di imprese pubbliche a favore del capitalismo anglo-statunitense, il quale ha avuto anche un ulterireo sconto, visto che le manovre speculative di Soros avevano fatto deprezzare la lira del 30%. Quanto poi a “mani pulite”, non c’è un rapporto immediato, ma quello è il periodo, per cui si possono fare ipotesi sul cui prodest, oggettivamente, di quello sconquasso, chi erano i corridori in pista, chi non era ancora sceso in pista, su chi la manina d’oltreoceano (come la chiama l’editorialista Geronimo, alias Cirino Pomicino, do you remember?) puntava per i suoi interessi, ecc.
    In quel periodo c’erano partiti “più” corrotti e altri “meno”, ok, ma se un partito è “meno” corrotto di altri, non è detto che non seguiti nella corruzione, visto che era un sistema di vita (politica), e che, se ne abbia le possibilità, non faccia un paso in avanti, e diventi anche lui “più”. Se si tolgono le mele marce da un cesto, e nel cesto se ne lascia una poco o meno marcia, questa continuerà a marcire, di solito.

  20. Robugliani
    «Dunque in quel periodo storico della politica le “responsabilità” non vanno cercate nella classe politica successiva, ma in quella precedente, mi pare».
    ll fatto è che tra la precendete e la successiva c’è un flo rosso di continuità, al di là delle apparenze (sembrano i «gattini ciechi» di cui parla Tomasi di Lampedusa). Le faccio un esempio, Cuffaro è una figura-chiave in Sicilia della seconda repubblica, ma è in perfetta continuità (nella sua discontinuità) con un preciso sistema di interessi economico-politici. Lo stesso Berlusconi è legato a Craxi più di quanto non sembri… anche a lui portavano le indagini su Sindona (il riferimento di Caselli era meno vago di quanto non sembrasse).
    Ora, davvero non voglio inoltrarmi in questioni troppo complesse e delicate da affrontare così, in un botta e risposta da blog. Però, anche io ho sentito Caselli (che ho tante e tante volte ascoltato a Palermo proprio in quegli anni, subito dopo le stragie), e ho sentito pronunciare da lui verità che pochissimi oggi sanno dire con tale chiarezza e pacatezza. Davvero, però, non voglio fare polemiche. Io, come molti, vorrei solo capire tante cose che qui, in Sicilia, si sono respirate…

  21. Io ci andrei molto cauto con la storia del’92 e del Panfilo Britannia!

    1.Nessuna testimonianza attendibile
    2.Da vari siti saltano fuori chiare allusioni alle origini ebraiche (?) dei protagonisti.

    Mi pare che ci troviamo di fronte a una chiara enorme palla diffamatoria volta a rivelare agli occhi dell’ingenuo mondo l’ennesimo complotto dei giudei per dominare il mondo.
    Vedasi “I protocolli degli anziani di Sion” ed altre simili porcherie.

    MarioB.

  22. Ma la storia del Panfilo Britannia è, appunto, storia, nel senso che esistono documentazioni e testimonianza dell’avvenuto incontro e della decisione di svendere, a favore degli americani, gran parte del patrimonio pubblico italiano (sul 40% del totale). Ci sono decine di interrogazioni parlamentari, di esponenti di diversi partiti, che chiedevano spiegazioni. Se poi si mettono in relazione i nomi di chi partecipò alla riunione (Draghi, Ciampi, rappresentanti della finanza GB e USA, etc., e … Costamagna, futuro finanziatore della campagna elettorale di Prodi) con quello che successe, in termini di privatizzazioni, da quel momento in avanti, diciamo che per lo meno il quadro è fosco. Non so se furono, in quell’incontro, decise anche azioni destabilizzatrici, attentati od altro; sono solo ipotesi non suffragate da prove. Però l’incontro ci fu e i fatti successivi andarono nella direzione di quel che si decise in quella sede … Che poi qualcuno (stupidamente) la metta sul complotto pluto-giudaico, non toglie verità e importanza al fatto …

    saverio

  23. Santangelo, vorrei solo ricordare che, fra i principali “defenestratori” di Falcone, all’epoca spiccava un certo Violante.

    Blackjack.

  24. Comunque, stare dalla parte dei giudici vuol anche dire stare dalla parte di chi, da una parte assolve i vertici della polizia su Genova 2001, dall’altra commina pene esagerate ai ragazzi che sfondarono qualche vetrina … No, è la parola d’ordine (“dalla parte dei giudici”) a suonare troppo enfatica e priva di solidità politica. Si deve stare, oggi, dalla parte della democrazia, evidenziandone i limiti e svelando chi ha interessi a svilirla ulteriormente, mafiosi, politici (destra e sinistra sono, su ciò, molto simili, e Violante è davvero il nome-simbolo di questa deriva), giudici o quant’altri … Però capisco Evelina Stantangelo; abitare in Sicilia porta a utilizzare altre prospettive, certamente più vere, almeno nel caso di specie, di chi abita al Nord. Il rapporto tra mafia e politica esiste da sempre; se si scoperchia la pentola, portando i nomi e le circostanze, con tanto di prove, allora è un bene per tutti coloro i quali aspirano a una democrazia reale. I giudici, in quelle terre, almeno la maggior parte di loro, lavorano in quella direzione … Il problema grosso è però: i giudici rispondono alle leggi, le leggi le fa il governo … Ecco, la questione è politica, e il problema non è Berlusconi, ma il consenso alle pratiche illegali che sono, qui da noi, la norma. Corruzione, evasione, gare truccate, sono solo l’altra faccia di un sistema economico che intende la cosa pubblica come campo da depredare. Quando anche le pratiche della Fiat, ad esempio, saranno dichiarate fuori-legge, allora la democrazia compirà un passo in avanti di non poco conto …

    saverio

  25. domando (a Santangelo e/o chi altri):
    ma quei pochi giudici che fanno il loro mestiere con scrupolo e abnegazione, e stanno dietro a indagini molto importanti e pericolose, sono sicuri di aver al loro fianco lo Stato? Pare che Falcone e Borsellino non l’avessero (forse lo credevano). Quanto poi alle implicazioni e collusioni, ho parlato di continuità-discontinutità, ossia la continuità è quella del potere e dei suoi metodi, la discontinuità è quella dei diversi attori politici collusi a seconda della contingenza storica.
    Anche all’epoca certi processi che hanno visto coinvolti esponenti politici di primissimo piano si sono conclusi con l’assoluzione. Oggi si lascia perdere i “vecchi” per correre dietro ai “nuovi”. E’ sempre un correre dietro, un po’ come succede con l’universo, che più ti avvicini più esso si allontana. Quindi ci vorrebbe un cambiamento epocale in campo politico-economico perché le cose possano cambiare e la verità venire a galla. Ma oggi, francamente, non lo vedo. Quindi come società civile stiamo, certo, dalla parte dei pochi magistrati onesti e non coinvolti in trame politiche (e non del potere giudiziario in toto, che, in quanto potere, è coinvolto nella lotta tra poteri dello Stato), ma sapendo che il bicchiere è ancora mezzo vuoto.
    @ Mario,
    lasciamo perdere il “complotto giudeo”, che in quanto israeliani (e non ebrei) hanno già le loro responsabilità. Cmq, dare un’occhiata alle attività del Mossad, oggi e non ieri, non farebbe male.

  26. IO non sto con nessuno e non do cambiali in bianco a nessuno,come insegna la storia ultima.Quando si parla di giustizia è inutile tirar sempre fuori Falcone (peraltro osteggiato dai suoi colleghi) e Borsellino.Non è che con due galantuomini per scudo,bisogna salvare tutto il mazzo e i balordi.Sì,anche tra i magistrati ci sono.Mele non era un giudice? E quello che aspetta nove anni per depositare una sentenza? E quelli che lascian decorrere i termini ai mafiosi? Che poi ormai parte della magistratura sia politicizzata,anche i bambini lo sanno.Bisogna ancora parlarne? Berlusconi o non Berlusconi,fatto sta che questa giustizia è allo sfascio.Ma vi ricordate il processo Andreotti? Anni di udienza,teoremi,costi e poi,nulla di fatto.Ma chi poteva credere al mondo che il divo Giulio avesse dato il famoso bacio! Nessuno,tranne qualche magistrato che voleva crederlo a tutti i costi.Dove sono costoro?
    Se c’è l’anomalia Berlusconi,ce n’è una più macroscopica.Un ordine (non un potere) che da quindici anni vuol subentrare alla politica nella guida del paese.Le manifestazioni di tale volontà sono innumerevoli,a cominciare dalla famosa frase del megalomane Borrelli,se ci chiamano siamo pronti.Non è che Berlusconi deve essere il paravento dietro il quale si nasconde questa velleità,o volontà di potenza.Eliminato il quale,i lor signori si metteranno in riga? Ne dubito fortemente.Purtroppo la politica è passiva ed inmbelle,forse teme qualche dossier,a cominciare da quelli che furon sorprendentemente risparmiati da tangentopoli.
    Se non si capisce la radice,è inutile sfruculiare i rami e le foglie.

    johnny doe

  27. Messere Jhonny, si ripigli; oppure, ancora meglio: si informi. Il “nulla di fatto” del processo Andreotti in realtà fu un accertamento SENZA OMBRA DI DUBBIO dei legami dell’onorevole con la mafia sino al 1980. Una sentenza di primo grado, successivamente confermata da quella d’appello, dice ciò. Solo grazie alla prescrizione è stato “assolto”. Qui, se permette, la lungaggine del processo ha giovato al Nostro. Ecco, lo dica anche agli amici: Andreotti ha pagato le spese processuali ed è ricorso in cassazione per l’annullamento della sentenza; strano comportamento per un non colpevole, non crede? Insomma, il Gobbo ha partecipato, eccome se ha partecipato! Punto e a capo.

    Mi permetta poi di usare la logica. Se la politica ha paura di qualche dossier, che dice? Avrà per caso la coscienza sporca? Certo, posso convenire anch’io sul fatto che i dossier spuntino in un periodo anziché in un altro; ma è lotta di potere, dove ogni mezzo, si sa, è lecito. Poi, però, andrebbero declinati i fatti e le circostanze, anche dell’impegno dei magistrati (quali? dove? perché?) a subentrare alla politica nella gestione del paese. Insomma, messere Jhonny, esca, se ne è capace, dalle frasi fatte (fatte da chi? o fatte di che?) e ci fornisca un quadro preciso. Vede, il fatto che lei usi argomenti che usano B. e i suoi alleati, farebbe supporre che costoro, i cavalieri della magistratura, stiano costruendo castelli di menzogna per fare crollare quello dorato dello stesso B.. Ma P2, all’Iberian, falso in bilancio, fondi neri, sono fatti accertati, non dossier all’americana (ricorda le armi di distruzione di massa?). Insomma, neanch’io sto con la categoria dei giudici, però, mi creda messere, la vera battaglia, oggi, non è tra i magistrati e una folla di onesti, ma tra diverse facce dello stesso poetere … Per come la capisco io, B. deve cedere il passo (a Fini? a Casini?), e mica perché è un criminale!, no!, figuriamoci!, ma perché ultimamente sta prendendo decisioni troppo contrastanti con gli interessi americani (accordi con Russia, Iran, Libia, Bielorussia, Turchia, soprattutto in campo energetico). Ecco, qui, se intendo bene il Robugliani di sopra, sta la somiglianza con Craxi, anche lui troppo autonomo dagli USA (in quel caso, con i paesi arabi) … Fantapolitica? Non credo, ma staremo a vedere … Io, di certo, sono convinto che un crollo del sistema potrebbe solo farci bene … Ecco, finisco ribadendo il mio invito: si informi; vedrà, ne trarrà giovamento la sua salute …

    saverio

  28. eh già, non si può non essere daccordddddissimo (ciao franz), saremo mica dalla parte della mala, neh.
    e in contemporanea con la manifestazione viola. travagli e dipietri. El pueblo unido: un tripudio di gabbiiiiii, manette e chiavistelli
    (www i flash mob sadomaso, quelli veri)

  29. Qui, http://ferdinandoimposimato.blogspot.com
    /2009/11/la-prescrizione-breve.html

    Ferdinando Imposimato:

    “La legge [sulla prescrizione breve] è coerente con una POLITICA CRIMINOGENA fondata sulla depenalizzazione dei falsi dei bilanci, sulla legittimazione dei fondi neri, sui condoni, sulle evasioni fiscali, sulla legge ex Cirielli che prevedeva la prescrizione breve di delitti gravissimi.

    Il disegno di legge sulla prescrizione dovrebbe essere censurata dal Capo dello Stato per palese incostituzionalità. Essa, inoltre, è emanata in una situazione di grave e intollerabile conflitto di interessi in cui versa il premier, che mira non al bene comune ma al proprio interesse personale”.

    Qui, http://www.rainews24.rai.it/it/video.php?id=17518

    un impressionante Salvatore Borsellino, il 5 dicembre scorso in Piazza San Giovanni.

    “[…] Noi oggi non viviamo più in un paese i cui principi sono retti dalla Costituzione italiana, noi viviamo in un paese i cui principi sono retti dal manifesto di rinascita democratica della P2, sono quelli i principi che oggi ci reggono; è la massoneria che è andata al potere, è la criminalità organizzata che è andata al potere! […].

  30. @ saverio,
    pur con grosse ed evidenti differenze, l’autonomia (relativa) del governo Berlusconi in campo di poltica estera e la scollatura dagli Usa, avvenuta, in modo misterioso, a partire dall’incontro con Putin del 2003, ha vari punti di contatto con quella del governo Craxi-Andreotti (i palestinesi, la crisi di Sigonella, la rottura tra Craxi e l'”infuriato” Reagan). Oggi questa autonomia relativa ha prodotto risultati positivi come l’accordo Gazprom-Eni (gasdotto South Stream, inviso oltreoceano), ma sostanzialmente oggi, come ieri con Craxi-Andreotti, si registra per contro la solita passività-sudordinazione agli interessi imperiali (ad esempio la recente ubbidienza nell’invio di altri soldati italiani in Afghanistan). Insomma, la “manina oltreoceano”, come l’ha chiamata, con un po’ di ritardo, Geronimo-Cirino Pomicino, continua a intruffolarsi qui da noi. e sbiscia in varie direzioni. Anche queste mi paiono tessere internazionali da aggiungere al mosaico italiano (e non solo) per un quadro complessivo delle cose.

  31. Saverio, Giocatore D’azzardo, Robugliani
    Quel titolo era ed è una risposta a chi intende fermare le Procure di Palermo e Firenze impegnate ad accertare verità delicatissime. E mi sembra che chi ha voluto intenderlo, l’ha inteso. Cosa di cui ringrazio, ad esempio, Saverio.
    Tanto più che oggi si sta facendo un gioco vilissimo. La maggior parte delle emittenti televisive di diffusione nazionale hanno infatti ripetuto, sino all’indecenza, una falsità tanto macroscopica quanto gravissima (per la credibilità proprio delle procure impegnate oggi nelle indagini sulle stragi del ’93): Andreotti NON è l’esempio del politico perseguitato dalla giustizia (dalla procura di Palermo), perché, come ha ben notato Saverio, Andreotti ha subito una condanna in primo e in secondo grado, ed è stato “assolto” semplicemente grazie alla prescrizione. Per non palrare delle sue responsabilità politiche, che sono gravissime e ampiamente comprovate (tra l’altro, basta vivere in Sicilia ed essere un po’ «attenti» per sapere quali siano stati i legami tra Andreotti, Ciacimino e Lima…e cosa tutto ciò abbia comportato per questa terra e per l’Italia intera). Dunque che oggi si ripeta come un mantra che la vicenda di Andreotti dovrebbe suggerire ai giudici maggiore cautela, è una vergognosa menzogna!!!
    Che igiudici debbano usare la massima cautela non c’è dubbio, ma certamente non perché abbiano commesso errori giudiziari che si vorrebbe loro attribuire. Semmai per la gravità delle eventuali verità da accertare. (Mi sembra ben strano che alcuni pretendano di averle già in tasca, quelle verità… addirittura prima ancora dei giudici).
    Che poi esista una trama molto inquietante (inaudita) che vede connivenze anche trasversali tra mafia politica alta finanza pezzi dei servizi segreti e massoneria (quella P2 di cui lo stesso Berlusconi faceva parte, tessera 1816, anno di affiliazione 1978) sta in molte carte processuali (e in molti dossier). Che tanti (il primo Violante, e lo stesso Martelli) non dissero quel che a quanto pare sapevano riguardo a quel fatidico «papello», fino a prova contraria, oggi risulta (o comunque è stato adombrato) proprio grazie alla riapertura di quel capitolo così oscuro, irrrisolto, drammatico della nostra storia (come mille altri capitoli, purtroppo).
    E il fatto (che personalmente non escludo) che oggi gli Stati Uniti, non grandendo assolutamente le scelte berlusconiane in fatto di politica estera (e di affari), possano «guardare con interesse» alle sorti del nostro paese, e del nostro governo, non mi sembra ragione sufficiente perché non si debbano accertare delle verità così gravi, compromettenti per la stessa vita democratica. Verità che ci permetterebbero di capire non solo il passato, non solo il presente, ma anche il futuro possibile.
    A me, come a molti che sono cresciuti chiedendosi prestissimo da che parte stare, in una terra come la Sicilia, non interessa – in faccende del genere – caro Giocatore D’Azzardo, salvere nessuno. A me interessa, ripeto, che vengano accertate in modo più possibile CIRCOSTANZIATO le responsabilità, i ruoli… le coperture. Per questo, come cittadina, esigo che la politica del governo (e la politica, in genere) metta i giudici in condizione di lavorare al meglio. Giudici come Ingroia o come Scarpinato, giusto per fare alcuni nomi…
    Che c’è una parte della magistratura corrotta e connivente, poi, è stato anche questo ampiamente comprovato! Però un tale indiscussa verità (che, ahimè, riguarda moltissimi altri ambiti della vita pubblica, finanziaria, economica… del nostro paese) non legittima tutto questo rimescolare nel torbido, quest’uso spudorato della menzogna, delle mistificazioni, non legittima affato che OGGI (in tali circostanze) si metta in discussione persino la legge sui collaboratori di giustizia, legge «intrisa, – come ha ben detto il giudice Caselli, – letteralmente del sangue di Giovanni Falcone»! (con ogni evidenza, troppo spesso santificato in base alla convenienza…)

  32. Santangelo, non ho sollevato il caso Andreotti, perché lo considero una porcheria almeno tanto quanto te. Ciò non toglie che, parere personale, la magistratura in Italia sia tutt’altro che pulita e ricalca, pari pari, il modus operandi del mondo politico.
    Non mi sento di difendere nessuno in modo generalista: pretendo che, come hanno deciso gli italiani con un referendum, paghino quando combinano cazzate e che sia cacciato chi le combina.
    Non vedo altri modi per difendere la magistratura: dimostri di rispettare le scelte di chi li paga e poi, solo poi, passi a battere cassa e sostegno.
    Troppo comodo aggrapparsi ai “grandi casi” e dimenticare tutto il resto. E’ mai capitato a nessuno di finire, per qualunque cazzata, in mano ai nostri magistrati e giudici? O sei sufficientemente forte da poterti difendere oppure ti trattano, non come un cittadino, ma come una pezza da piedi.

    Qualunque casa si costruisce partendo dalle basi e non dal tetto!

    Blackjack.

  33. Giocato D’Azzardo,
    credo di aver circostanziato le ragioni di quel titolo così «forte» proprio nella risposta precedente.
    Di Andreotti ho parlato perché qualcuno anche sul blog aveva ripreso la faccenda.
    Per il resto, ti assicuro che non intendo difendere nessuna casta (che, ripeto, di giudici corrotti o arroganti o incapaci ne ho conosciuti, eccome…) Ma questo non legittima che si umilii la magistratura (migliore) così come si sta cercando di fare, in modo sistematico, anzi sistemico.
    Tutto qua. Ed è un «qua» che, da siciliana che ha vissuto una delle stagioni più sanguinarie della mafia in Sicilia, mi addolora moltissimo.

  34. @ Santangelo,
    il discorso è andato oltre (anche con OT, parte dei quali me ne assumo la responsabilità, ma forse non poteva essere altrimenti) la situazione siciliana, e ha toccato la “questione” politica tour court. Andreotti e la sua prescrizione l’ho tirata fuori (e Caselli l’altra sera in tv ha detto cose precise su Andreotti, anche citando un brano della sentenza riguardante i suoi legami con la mafia fino agli Ottanta), per dire che sia ieri, con attori politici nominalmente diversi, quanto oggi, con “nuovi” attori politici, i giudici che indagano sui rapporti tra Stato e Anti-Stato, lo Stato al loro fianco pare non l’abbiano proprio.
    E’ il quadro politico complessivo che mi preoccupa, e le parti o pezzi di potere (economico, finanziario, politico) in gioco. Un conto è ricercare e chiarire la verità in sede giudiziaria, altro conto è farla giocare politicamente ai fini di un golpe o ribaltone istituzionale nel quale, a mio avviso, non ci guadagnerebbe l’astratta democrazia, ma un preciso settore di potere politico-economico o gruppo dominante (non solo partitico). Qualche nome? Montezemolo, Draghi, Debenedetti, vecchi e nuovi Amato, Ciampi, ecc. Non mi paiono campioni di democrazia, almeno per come la penso io. E dalla attuale situazione di leggi razziali, spoliazione delle università del sud a favore di quelle del nord, prosecuzione dello smantellamento della scuola pubblica, addomesticamento della magistratura, leggi ad personam, privatizzazione dell’acqua, ecc. si tornerebbe al futuro di un remake già visto: svendita dell’industria di Stato, leggi sul precariato (Biagi), missioni di pace, scippo del TRF, guerra “umanitaria”, ecc.
    Quanto all'”interesse statunitense” alle cose italiane, mi pare ragione sufficiente per inserirla nel quadro, non fosse altro che i rapporti tra mafia e Usa (lasciando perdere gli Al Capone) partono dalla preparazione del terreno per lo sbarco alleato, passano (probabilmente) all'”incidente” di Mattei, continuano con l’intervento mafioso a tutte le forze politiche parlamentari all’epoca della costruzione della base Usa di Comiso perché i lavori potesero svolgersi senza opposizioni (come affermato da Cossiga senza alcuna smentita), per quel che so.

  35. Quando Spatuzza ha parlato, in aula, a Torino lo scorso 4 Dicembre, lo confesso, ero volutamente distratto.
    Spatuzza, in realtà, non dice nulla di nuovo. Riporta fatti già noti Da quando? Da quando è cominciato il processo a Dell’Utri, da quando è stato aperto il fascicolo sull’inchiesta per la strage di Firenze. E’ tutto già scritto. A ben vedere anche nelle relazioni di minoranza della Commissione Antimafia, o tra le righe dell’ultima intervista di Paolo Borsellino.
    Però succede che Spatuzza parla, ed è la fine del mondo. Un’udienza penale diventa una sorta di conferenza stampa. Il sensazionalismo eccita gli animi.
    Il problema non è ciò che dice Spatuzza. E’ come siamo arrivati a questo punto. Come possiamo permettere di avere un Presidente del Consiglio anche solo lambito da certe accuse? E soprattutto, che Italia è, l’Italia di Spatuzza e di Berlusconi?
    Perché, mentre Spatuzza parla, avvengono in Sicilia (dunque, in Italia) una serie di cose, piccole e grandi.
    Le cose grandi. Vengono arrestati fior di latitanti di Cosa Nostra. Purtroppo, non è la vittoria dello Stato sulla mafia, ma la vittoria della nuova mafia sulla vecchia mafia. La nuova mafia è quella dei colletti bianchi e dei politici che non si limitano più ad essere collusi con la mafia, ma sono essi stessi espressione di clan e lobby. Per intenderci: la vecchia mafia è dei “viddrani”, delle lupare, degli attentati. Quella nuova è dei commercialisti, delle truffe, dei grandi appalti. Allora, forse, Spatuzza parla ora proprio perché è in corso un regolamento di conti tra nuova e vecchia mafia. Cose che si sapevano già. Il ragionamento è: voi cercate di liberarvi di noi, perché non siamo più utili, e noi allora raccontiamo di quando voi siete venuti a chiederci i voti. Ma questa volta, lo raccontiamo per bene, in modo che tutti sentano.
    Le cose piccole. Un poliziotto della Squadra Mobile di Palermo raccontava che tempo fa gli si è rotto il cesso, in ufficio. Non c’erano i soldi per ripararlo. E così gli uomini che danno la caccia ai boss latitanti erano costretti, per fare i loro bisogni, ad andare in bagno da un’altra parte. Una storia piccola. Come le storie di straordinari non pagati ai poliziotti, di collette per la benzina, di blitz annullati per mancanza di auto a disposizione. Provate voi a fare le indagini sulla mafia così.
    Morale. L’arresto di un latitante è un lampo, una scarica di adrenalina, un giro nelle montagne russe. Un terno al lotto. Poi ci sono i processi, noiosi e interminabili. Ed è tutta una sfilza di reati estinti o prescritti, prove non più utilizzabili, eterni rinvii. La mafia militare viene braccata e bloccata, come in un videogioco. La nuova mafia si fa gioco della giustizia, in aula. E salva chi vuole.
    Le cose grandi. Nel Pdl siciliano è in corso una vera e propria guerra tra due fazioni: Alfano contro Miccichè. Non da ora, da tempo. Il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo va verso un’alleanza inedita con il Pd e parte del Pdl (quello che fa capo a Miccichè).
    Le cose piccole. C’è un piccolo paese siciliano, Valderice, che vanta un primato delizioso: è la prima città in Italia dove il Sindaco si costituisce parte civile nel processo di mafia dove lui stesso è indagato. E che dire dell’Assessore alla Legalità della Provincia di Trapani che difende il consigliere provinciale indagato per mafia? Ma storie piccole come queste ce ne sono a decine….
    Che c’entrano questi episodi con Spatuzza? C’entrano. Tutte le alleanze ormai sono in gioco. I confini si mischiano. Non c’è nessuno “noi” e “voi” al momento, in Sicilia, dappertutto. E tutto può accadere. Chi era alleato è nemico. Chi era nemico potrebbe stare al tuo fianco.
    Un’altra cosa grande, di questi giorni. E’ in discussione l’emendamento della Finanziaria che sancisce la possibilità della vendita dei beni confiscati alla criminalità organizzata. In soldoni significa: mafiosi fatevi avanti, che con due soldi potete rientrare in possesso dei vostri beni. E’ lo scudo fiscale applicato alla mafia.
    Ecco perché non ci interessa quello che dice Spatuzza, ora. Perché già lo sappiamo. E sotto il grande accordo del 1993, ci sono i mille accordi, quotidiani, tra politici e mafia, per tutto: dagli appalti al turismo, dall’energia eolica ai grandi venti.
    A noi interessano la verità e la giustizia. Ad esempio, che si possa stabilire una volta per tutte le responsabilità sulla strage di Firenze, costi quel che costi. Non si può piangere un dolore così tanto tempo, è una vergogna. Ma la giustizia richiede serenità e mezzi. Non il clamore delle chiacchiere.
    C’è una parte della Sicilia che fa schifo. Checché ne pensi Dell’Utri, questa parte della Sicilia io la identifico con la mafia e con chi l’aiuta. Questa è la mia verità. Se questo principio fosse fatto proprio da tutti, già sarebbe un buon punto di partenza per trovare finalmente giustizia.

  36. x saverio – evidentemente non ci siamo intesi perchè quello che lei chiama fantapolitica,la condivido in pieno e pure quando lei dice “la vera battaglia, oggi, non è tra i magistrati e una folla di onesti, ma tra diverse facce dello stesso potere”,cosa che sostengo da qualche mese.
    Quanto alla salute,scopro che lei è il primo al mondo,dopo i magistrati,a credere al bacio di Andreotti,processo politico.
    Sentenza,per esser precisi ;Associazione per delinquere, prescrizione
    Associazione di tipo mafioso, assoluzione.
    Per quanto concerne i magistrati in generale che fa,fa lo gnorri? Quali circostanze e fatti,se ne son pieni i quindici anni da tangentopoli in poi!A cominciare dal megalomane Borrelli che aspettava una chiamata dicendo “Noi siamo pronti” A far che,me lo dica lei?Dov’era,al mare?Vuole che le scriva qui un romanzo? Guardi che non m’interessa nulle se quanto dico giova a uno o all’altro.Sono affari suoi questi.Quanto alle frasi fatte,i maestri sono gli altri,non certo io.

    x evelina – “Quel titolo era ed è una risposta a chi intende fermare le Procure di Palermo e Firenze impegnate ad accertare verità delicatissime”.Quali quelle di Spatuzza?Ma per favore!Poi vada ad informarsi su Soros.La magistratura migliore,come dice lei,viene umiliata non da noi,ma da quella parte che fa solo politica e usa i pentiti tipo Spatuzza.

    x di girolamo – Guardi che in Sicilia i voti dalla mafia li hanno presi tutti o quando vinceva la sinistra eran voti puliti? E’ inutile che ci racconti la favola di cappuccetto rosso e del lupo cattivo.Qui son tutti sulla stessa barca.Poi la sua logica,stringi stringi,è questa :se si arrestano i mafiosi non serve perchè c’è la nuova mafia,se non si arrestano si è complici dei mafiosi.

    Ho detto che ci sono due anomalie in Italia :una è Berlusconi,l’altra è una magistratura fuori controllo che vuol dettare le regole,compito che non le appartiene.Questa è la sintesi di tutto.
    Ma vedo che molti,ipocritamente,sono interessati solo ad una di queste.Io non sto con nessuna delle due,ma non sopporto la tartuferia di chi continua a dar lezioni di moralità senza averne i titoli.

  37. Johnny doe,
    facile argomentare così, sparanzo a zero. La sua sicumera mi fa pensare che a lei sono note verità che giudici, cronisti giudiziari… non conoscono?! Beato lei che ha tutte queste certezze… persino sulle dichiarazioni (vere o false, è tutto da accertare) dei collaboratori di giustizia (che «pentiti» li chiamano preferibilmente i mafiosi, mentre in realtà o sono collaboratori di giustizia affidabili o continuano a essere dei mafiosi. Che siano dei criminali non c’è dubbio, come lo era, d’altro canto, Buscetta, il quale, però, ha permesso di capire, in quanto collaboratore di giustizia affidabile, come funzionava la cupola!!!
    Dunque o avevano ragione Falcone, Borsellino e i giudici del pool antimafia, e cioè che i collaboratori sono indispensabili o ha ragione Dell’Utri & company…

    Quel che a me risulta (ma forse a lei no) è che dei giudici (non la magistratura corrotta, la magistratura che è andata oltre…) stanno cercando di accertare delle verità e questi giudici sono osteggiati da alcune forze politiche (che sono al governo di questo paese, un paese dove ogni alterntiva è latitante). E la cosa mi sembra gravissima. La mafia ha sempre sguazzato nella confusione, nelle mezze verità, nelle mezze o totali menzogne o ancora nella neutralità o indignazione di chi ora dichiara che si è tutti mafiosi ora non prende posizione perché la cosa non lo riguarda o non lo tocca direttamente o perché «sì, però, quello e questo e quell’altro…» mettendo in campo aspetti che c’entrano ben poco). La mafia ingrassa quando si fanno accuse generiche a destra e a manca, senza VERITA’ CIRCOSTANZIATE.
    Nessuna ipocrisia. Solo un po’ più di coscienza civile da parte di tutti (poco importa se di destra di sinistra di centro, poco importa!) E capisco che per alcuni (non per lei mi sembra) l’espressione «coscienza civile» sia una reperto archeologico o una nostalgia passatista… E infatti oggi siamo qui in balia di chiunque ci imbandisca il suo pasto. (Ripeto, per me non è neanche più una questione di destra o sinistra, è una questione che ha che vedere con il dovere di provare a capire verso cosa stiamo andando o siamo andati).

  38. (Apparente) OT

    Sono stata a visitare il blog di Johnny.

    Scrive:

    […] D’altro canto,Spatuzza voleva intervenire pure lui [al No-B Day] a fianco dell’analfabeta molisano (tra compagni di scuola serale d’italiano ci si intende),ma poi la conturbante Bindi,alias il corpo è mio e lo gestisco io (per far cosa poi!) […].

    Complimenti, in particolare per l’originalissima espressione ”analfabeta molisano”.
    Vorrei però cogliere l’occasione per sottolineare che attualmente questo Governo ha iniziato a fare tagli alle scuole serali che, come noto a tutti, eccetto che a johnny naturalmente, sono scuole per lavoratori.
    Quanto a Di Pietro, egli, per la cronaca, lavorava e dopo studiava: ciò per anni. Studiava, faceva concorsi, li vinceva, si laureava ecc., fino ad arrivare dove è arrivato (mi riferisco in particolare a “Mani pulite”; ma al di là di questo: qualcosina di Costituzione italiana, di Légge, ne saprà?), ma tutto ciò per johnny deve essere un demerito e qualcosa di cui ci si debba burlare, non un merito (doppio).

    Che cosa, poi, c’entrasse il “corpo” della Bindi (che non servirebbe a niente) col fatto che ella fosse presente al No B Day, questo solo johnny – del quale non ho alcuna ragione di dubitare che si possa esser laureato, e per giunta di giorno – lo sa.

  39. x evelina – che parte dei magistrati usino i pentiti come vogliono è noto da anni,molto prima del Papi,così come è altrettanto noto che i primi a tentare di screditare Falcone,sono stati i suoi colleghi insieme a quel rottame politico di Orlando,riciclato IDV.Quanto a Spatuzza,con tutte le sue contraddizioni,ha fatto ridere il mondo,compresa buona parte della sinistra.Ha ragione,un po’ di coscienza civile,ma anche da parte di frange della magistratura che si credono al di sopra della legge.Scusi sa,ma lei crede che sia giunto ora da Marte,la storia la conosciamo,papi o non papi.E non faccia anche lei le lezioni di coscienza civile,perchè qui di maestri dell’argomento ce ne sono ben pochi! E da ultimo,cara evelina,la mafia e il suo modo di ragionare,li conosco un po’ più di lei.Scusi la gratuita presunzione.

    X gertrude – lasciamo stare per favore la carriera scolastica del letterato molisano che non è l’unico a conoscere la Costituzione e la legge.Quanto alla bindi,satira,dileggio o stronzata,la chiami come vuole,è comunque indipendente dal fatto che sia in un posto oppure in un altro.L’altro giorno era in piazza,domani in parlamento.Ciò che ho detto vale in ogni luogo.Oppure le scoccia che si prenda per i fondelli la vergine vestale? Sorry,come si dice,un po’ per uno non fa male a nessuno.

    johnny doe

  40. OT

    Arguto johnny che tiene a specificare: “è comunque indipendente dal fatto che sia in un posto oppure in un altro.L’altro giorno era in piazza,domani in parlamento.Ciò che ho detto [per Rosy Bindi] vale in ogni luogo.Oppure le scoccia che si prenda per i fondelli la vergine vestale?”.

    Infatti, quando uno dichiara (implicitamente o esplicitamente) il proprio razzismo e il proprio maschilismo da una parte con le cose che scrive, lo dichiara ovunque e sempre: proprio così.

  41. Già che c’era poteva pure aggiungere fascista,fa sempre in e si figura bene.Ma che razzismo e maschilismo,passe-partout per ogni tipo di minchiata! Con la bindi c’è solo da ridere,maschio,femmina,androide,gialla,nera,bianca che sia.
    A proposito,una curiosità :che vuol dire casalinga per forza?
    bye

  42. OT

    johnny, “Casalinga Per Forza” vuol dire che attualmente per molte, moltissime persone, meglio ancora se donne, i diritti fondamentali (come a esempio il diritto al lavoro), nonché l’umano e basilare rispetto, non esistono.

    Sul resto mi vedo costretta a lasciarla al suo “acume”, solo l’avvertirei che quando si vuol dare di ridicola (e inutile: giacché con un “corpo” inutile) a una e di analfabeta (“molisano”) a un altro, si dovrebbe almeno saper usare gli spazi precisamente, come tra parola e parola, dopo la punteggiatura.

    Saluti. Anzi, addio.

  43. Toh,è arrivata la maestrina degli spazi eterei e delle minchiatine puntinate.Ci mancava il ditino alzato.Già,il diritto al lavoro.Che schifo la nostra little italy! Provi magari in Spagna,Usa,Gran Bretagna.Lì son paradisi dei lavoratori e dei diritti fondamentali,la disoccupazione è intorno al 20%,ma chissà…
    Adieu ma petite ménagère,bonne chance.

    johnny

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

Paradossi di Sicilia

di Evelina Santangelo Un furgone carico di persone e cose si ferma nel cuore della città, in un parcheggio alberato...

1° Maggio – «Festa del lavoro»

Dal gennaio 2008  al 30 aprile 2013 sono morti per infortunio sul lavoro oltre 5000 lavoratori di cui 2553...

Chiusa nella mia stanza in un’abissale solitudine

«il Fatto Quotidiano» 10/12/2012 diario immaginario di Susanna Camusso di Evelina Santangelo   Scrivere aiuta a capire chi siamo, dove stiamo andando. Per questo...

Quello che siamo… Quello che vogliamo…

di Evelina Santangelo Quello che siamo...Quello che vogliamo...Quello che siamo...Quello che vogliamo...Quello che siamo...Quello che vogliamo...Quello che siamo...Quello che vogliamo...Quello...

Menomale che ho un tumore.

di Domenico Maione (un cronista napoletano). La seguente è una storia liberamente ispirata a quella di Carmen Abbazia. Cassintegrata Fiat...

Un pezzo del nostro paese.

di Evelina Santangelo Voglio ricordarmi: delle parole di Nadia (operaia dell'Eurostets): «in una tenda puoi andare a dormire ma mica a...
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: