Articolo precedenteLaconia senza làconi
Articolo successivoPadri, cameriere e purgatori

Play Time: Giulia Niccolai

Frisbees della vecchiaia
di
Giulia Niccolai

Quando le telecamere inquadrano la facciata del Quirinale, al lato sinistro del televisore, in primo piamo, possiamo vedere quasi sempre parte di un monumento con un giovane a torso nudo accanto a un cavallo maestoso. Notandolo l’altra sera mi sono detta, come se lo riconoscessi (non so se a ragion veduta o per qualche associazione campata per aria): i gemelli! I Dioscuri!
I Dioscuri? Molto bene, ma come si chiamano …? e Polluce. Del primo (di quello che non vedevo?) non ricordavo il nome. Alla mia età e a ogni dimenticanza ci hanno insegnato di temere i primi segni della demenza senile e così mi sono data da fare per arginare la paura.
Alluce e Polluce? Alluce e Polluce? mi chiedevo mentalmente e a voce alta. Parte della mia mente era convinta che il nome fosse sbagliato, ma un’altra parte lo trovava convincente.
Solo quando capii che Alluce e Polluce erano i nomi storpiati dei ditoni di mano e piede, si accese la lampadina di Castore .
Raccontai brevemente l’aneddoto a Paola De Pirro in un SMS perché sapevo che l’avrebbe divertita, e infatti lei mi rispose: Che delizia! è proprio l’”indice” del tuo humour innato.
Quel suo “ indice” non potevo proprio lasciarmelo scappare, così le risposi: Possiamo anche dire che mi batti?
E lei di rimando a me: No. E’ che forse in una vita precedente facevamo cabaret insieme.
Monstre!!
Paola batte Giulia 2 a 1!
A meno che non fossimo state anche gemelle in quella vita, allora saremmo pari: 2 a 2.
(No, non per avere l’ultima parola, ma per il doppio senso della frase).

Print Friendly, PDF & Email

3 Commenti

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

Overbooking: Francesca Sensini

di Gigi Spina
Elena ci parla dalla sua stanza, Una stanza tutta per me, come si intitola il primo capitolo. Così, dunque, ho immaginato l’Elena di Francesca Sensini: collegata col mondo e presente a se stessa, con tutte le sue storie, pronta finalmente, una volta acquisita una voce diaculturale, a comunicare le sue memorie.

Overbooking: Gaia Manzini

di Francesco Forlani
Sappiamo fin troppo bene perché le amicizie si guastano; una frase di troppo, un'eterna gelosia, un colpo basso, un gesto meschino; ognuno conosce perfettamente il perché, al punto da ricordare la data di quella rottura, con la stessa precisione di uno Zeno Cosini alle prese con l'ultima sigaretta.

Buena Vista Social Club: Ippolita Luzzo

di Francesco Forlani
Questa  rubrica è normalmente dedicata alle “cose belle” trovate sui Social, a dimostrazione del fatto che fare rete è oggi, più che mai, una risorsa. Oltre alle cose anche le persone attraversano talvolta le misteriose maglie delle reti, e sconfinano come pensieri liberi. Ippolita Luzzo ha, dalla sua, generosità e responsabilità.

Lost in translation: Tiziana de Rogatis

di Tiziana de Rogatis
Nei contesti postcoloniali e migratori il termine homing viene usato per definire il ritrovarsi: il fare casa al di là della casa originaria.

Les nouveaux réalistes: Yuri Sassetti

di Yuri Sassetti
Mi ero arruolato l’anno prima ma, nonostante al TEEP avessi facilmente imparato ad usare tutti i TOPFAS, specie l’MG34, non mi piaceva uccidere, sebbene a volte lo ritenessi necessario. O forse ho iniziato a crederlo dopo aver sentito le parole di OR-6 Furlan: «Un uomo mezzo morto può ancora spararvi in testa e farvi saltare le cervella.»

i poeti appartati: Elvio Carrieri

di Francesco Forlani
Mi colpiscono i versi che hanno storia e un corpo, una passione che è fuori tempo massimo, scolpiscono la pagina, e mi lasciano sorpreso senza aggiungere nulla nè togliere alle cose, che è cosa ancor più rara. effeffe
francesco forlani
Vivo e lavoro a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman . Attualmente direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Spettacoli teatrali: Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet, Miss Take. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Métromorphoses, Autoreverse, Blu di Prussia, Manifesto del Comunista Dandy, Le Chat Noir, Manhattan Experiment, 1997 Fuga da New York, edizioni La Camera Verde, Chiunque cerca chiunque, Il peso del Ciao, Parigi, senza passare dal via, Il manifesto del comunista dandy, Peli, Penultimi, Par-delà la forêt. , L'estate corsa   Traduttore dal francese, L'insegnamento dell'ignoranza di Jean-Claude Michéa, Immediatamente di Dominique De Roux
Print Friendly, PDF & Email
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: