mariasole ariot
Mariasole Ariot (Vicenza, 1981) ha pubblicato Anatomie della luce (Aragno Editore, collana I Domani - 2017), Simmetrie degli Spazi Vuoti (Arcipelago, collana ChapBook – 2013), La bella e la bestia (Di là dal Bosco, Le voci della Luna 2013), Dove accade il mondo (Mountain Stories 2014-2015), Eppure restava un corpo (Yellow cab, Artecom Trieste, 2015), Nel bosco degli Apus Apus ( I muscoli del capitano. Nove modi di gridare terra,Scuola del libro, 2016), Il fantasma dell'altro – Dall'Olandese volante a The Rime of the Ancient Mariner di Coleridge (Sorgenti che sanno, La Biblioteca dei libri perduti 2016).
Nell'ambito delle arti visuali, ha girato il cortometraggio "I'm a Swan" (2017) e "Dove urla il deserto" (2019) e partecipato ad esposizioni collettive.
Ha collaborato alla rivista scientifica lo Squaderno, e da settembre 2014 è redattrice di Nazione Indiana.
Aree di interesse: psicologia, sociologia, arti visuali, filosofia - e in generale tutto ciò che concerne tematiche riguardanti l'esistenza.
Preferenza per forme di scrittura sperimentali (in poesia e prosa) View all posts by mariasole ariot →
Mariasole, grazie infinite per avermi fatto ascoltare, con crescente commozione, questo discorso che non avevo mai ascoltato e che trovo veramente pieno di passione, di contenuti, di stimoli per il futuro e di interpretazioni del presente.
Caro sparz, avrei voluto trovare il tempo per tradurre il discorso anche in italiano, perché arrivasse a tutti. Ma ho sentito l’urgenza di pubblicarlo così, nella sua nudità, in questi giorni – appunto – nudi. Credo di fatto che molto di quello che viene detto possa muovere alla riflessione anche a margine dei fatti accaduti, sulla posizione da tenere : come tu dici : passione e contenuto. Pancia sì, ma ben ancorata alla testa, che va a fondo. Al servizio di chi la Storia la subisce
Leggere di nuovo il discorso di Albert Camus è ritovare un’intelligenza solare.