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Charlie Hebdo

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Democrazia e blasfemia

di Andrea Inglese   La notizia è di quelle che ti si appiccicano addosso per tutta la giornata come una iettatura: un professore delle scuole medie decapitato dal solito terrorista dell’ultimo minuto. Se il fatto in sé è inverosimile e nauseante, lo è ancor più la motivazione: il professore è stato ammazzato perché, durante una lezione sulla libertà di espressione, aveva mostrato in classe due caricature di Maometto, diventate tristemente celebri...

Chanson de Paris (ps.-Googlism)

di Daniele Ventre Parigi: piove - Parigi è la regina Parigi brucia - Parigi è liberata Parigi è il foto-portale della Francia Parigi crolla - Parigi è culturale con una casa -da vacanza in affitto Parigi sulle -dita: Parigi è prima Parigi è dove - vado a esser felice Paris is burning -regia di Jennie Livingston Parigi resta - una città ideale ("-Islamic State - è follia compulsiva-" "-Islamic State - e non di polizia-" "-Islamic State - è fallace isteria-" "il mondo islamico...

Wargames?

di Daniele Ventre Nel contesto ingravescente delle tensioni internazionali nel Mediterraneo orientale, la Turchia è di fatto, agli occhi dei Russi, uno Stato canaglia -e forse, se dobbiamo dar retta a certe analisi non di parte, lo è davvero. Se la Russia dovesse seguire l'American way of life a noi sì caro, dovrebbe attivare contro Ankara il crescendo di sanzioni, blocco navale, bombardamento a tappeto/guerra guerreggiata che tutti ben conosciamo e...

Jihad 2.0: un’offensiva del Têt?

di Daniele Ventre Sul macello terroristico di Parigi e sulle connesse minacce jihadiste molte parole per forza di cose si spenderanno. A tutti i livelli di esposizione mediatica, personaggi pubblici, opinionisti e bloggers e comune sentire si muoveranno, come già per Charlie Hebdo, sui ben noti binari di circostanza: il grido di dolore, il giorno dopo e la quotidianità devastata, i proclami da sciacallo dei politicanti razzisti, i contro-proclami equanimi...

Il trappolone

di Helena Janeczek C’è un arma usata a Parigi che si sta rivelando micidiale come un gas tossico: il passaporto che portava con sé uno degli attentatori, il primo e l’unico documento d’identità a essere stato ritrovato dagli inquirenti. Benché un ufficiale dell’intelligence americana avesse tempestivamente espresso l’ipotesi d’un falso e anche la polizia francese abbia parlato di un documento contraffatto probabilmente acquistato in Turchia, l'altro ieri il nome di tal...

All Tomorrow’s Parties

di Anatole Fuksas Gia dalle prime ore susseguenti si poteva intuire la natura degli attentati del 15 novembre a Parigi, si poteva immaginare chi fossero davvero gli attentatori, perché da subito era chiaro chi fossero le vittime.  Già leggendo Pierre Janaszak, 35 ans, animatore radio e TV che era al Bataclan vari pensieri venivano alla mente: «Ils étaient trois je pense et ils tiraient juste dans le tas. Ils étaient...

Paris is burning. Stato d’emergenza e tentazioni sinistre

di Jamila Mascat A dispetto del titolo questo post è stato scritto a freddo e con umore raggelato. Non dice niente rispetto alla cronaca degli ultimi attentati che non sia già stato detto, in modi più o meno fortunati e più e meno condivisibili, altrove. Per intenderci: non ero, per mia fortuna, a tre tavoli dalle fucilate in rue de Charonne venerdì sera, né a due civici dal Petit Cambodge,...

Scritti dopo gli attentati di Parigi – un e-book di Nazione Indiana

di Andrea Inglese
Proponendo un e-book che raccoglie quanto è stato scritto su questo blog e sul blog amico alfabeta2 dopo gli attentati di Parigi di gennaio, viene subito da chiedersi se tale operazione editoriale abbia minimamente senso. C’è qualcuno a più di tre mesi di distanza da quegli eventi, che ha ancora voglia di rileggere questi testi, o di leggerli, magari, la prima volta?

Un dramma europeo

di Tommaso Giartosio Una premessa sulle premesse La premessa obbligatoria di tutti gli interventi su questo tema è sempre uguale: non si vuole in alcun modo attenuare la colpa degli autori della strage; “ovviamente” la violenza e l’omicidio sono da condannare recisamente, fermamente, assolutamente; eccetera. Allevato alla scuola dell’”ho tanti amici omosessuali”, io sospetto di queste premesse obbligate. Se una premessa è davvero inevitabile, è pleonastica, scontata, non richiesta. In realtà è...

Toujours Charlie? Riflessioni e testimonianze un mese dopo gli attentati di Parigi.

Alain Badiou Il Rosso e il Tricolore • Sfondo: la situazione mondiale. Oggigiorno, il mondo è totalmente investito dal capitalismo globale, sottomesso ai dettami dell’oligarchia internazionale e asservito all’astrazione monetaria come unica figura riconosciuta dell’universalità. Viviamo in un periodo di transizione molto difficile, che separa la fine della seconda tappa storica dell’Idea comunista (la costruzione indifendibile, terrorista, di un “comunismo di Stato”) dalla terza tappa (il comunismo come realizzazione politica, adatta al...

Quando “Charlie” era musulmano: “Mollah Nasreddin”, il castigatore dell’ipocrisia

di Giuseppe Cossuto Fino agli inizi del XX secolo, un ipotetico e attento occidentale che si fosse messo in testa di viaggiare per buona parte delle terre dell'Islam approfittando delle regole dell'ospitalità familiare popolare, avrebbe fatto sicuramente caso alle storie riguardanti le arguzie di un arzillo vecchietto, diffuse un po' dappertutto e raccontate da genti diversissime tra loro. Le storielle, a volte astute, a volte argute, seguono generalmente uno schema preciso:...

Le idiozie di Houellebecq, la violenza, il dialogo, la fraternité: una lettera agli amici francesi

di Giacomo Sartori                   Cari amici francesi, vi scrivo perché vi conosco, perché vi amo. I vostri principi mi hanno formato,  io che venivo da un paese con flebili e spesso pusillanimi valori e un ineluttabile disprezzo per l’individuo, per il comune cittadino, per l’essere umano non legato a nessuna combriccola e parrocchia (ciò che io ero e sono), per le mie capacità, per la mia laicità, e mi hanno ridato...

Chi subisce la storia

C'est pourquoi les vrais artistes ne méprisent rien ; ils s'obligent à comprendre au lieu de juger. A. Camus "La missione dello scrittore è fatta di difficili doveri; per definizione, non può mettersi oggi al servizio di coloro che fanno la storia: è al servizio di chi la subisce" Qui la trascrizione integrale in francese. Qui la traduzione inglese

Peggio per tutti. Di Charlie Hebdo, della République e dell’apocalisse.

    di Jamila Mascat Sulla Settimana enigmistica c'era un gioco, che forse esiste ancora: "Aguzzate la vista". Si trattava di scovare i 20 particolari che distinguevano due vignette molto simili e densamente popolate, disposte una accanto all'altra. Io, che non ho un talento per la visione e sono sempre stata miope, ci mettevo un sacco di tempo, poi spesso mi spazientivo al quinto particolare. Ma chissà perché non demordevo e ogni...

Un omaggio a degli autentici rompicoglioni miscredenti

di Andrea Inglese . Non sono mai stato un lettore assiduo di Charlie Hebdo. D’altra parte, come scriveva Beckett, poiché “sono nato tetro come si nasce sifilitici”, non sono un gran consumatore di stampa umoristica. Ho fatto i miei maggiori sforzi seguendo con una certa regolarità Cuore durante il suo periodo fasto e del Vernacoliere mi basta adocchiare i titoli al chiosco dei giornali. Di Charlie Hebdo ho però apprezzato sommamente...
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