La Libreria Cardano

(recensione di una libreria, con libro finale in omaggio!)

di Romano A. Fiocchi

Dico una sola cosa per dare idea della suggestione del posto: non so se il locale disponga di una cantina interrata, ma se ti metti a scavare sotto il suo pavimento hai la certezza matematica di trovare resti romani. Parlo della Libreria Cardano di Pavia. Che frequento da più di trent’anni, e che non è soltanto una libreria indipendente, piuttosto un circolo culturale, una minisala per concerti da camera e jazz, un luogo dove scambiare opinioni su autori e libri, dove rovistare tra gli scaffali può rivelare sorprese inaudite, dove il padrone di casa – il libraio – ti tratta come un ospite gradito e ti ringrazia della visita anche quando non compri nulla. In quasi tutte le città, per fortuna, c’è almeno una libreria di questo tipo. E sono le librerie più autentiche.

La Libreria Cardano esiste dal 1984. Oggi ha anche un sito Internet, a dire il vero non aggiornatissimo perché ormai attiva anche su Facebook e su Instagram. Concepita lì, nel cuore di una delle zone più caratteristiche della vecchia Pavia, tra muri di mattoni a vista e acciottolato, nel tempo si è specializzata in pubblicazioni d’arte: dalle monografie e dai cataloghi delle mostre, come i vari Electa o gli storici Skira, sino ai volumi pregiati dell’editoria più artigianale, come le edizioni Tallone, interamente composte a mano con caratteri mobili. Ma ci sono scaffali in cui sfilano libri d’arte che sanno già di antico e di prezioso, edizioni non proprio lontane nel tempo eppure destinate a durare perché frutto di scelte raffinate. Inoltre libri di architettura, raccolte di stampe, volumi di letteratura che coniugano grandi autori con grandi illustratori, come La ballata del vecchio marinaio di Coleridge della Stamperia del Borgo Po di Torino, tradotta da Fenoglio e illustrata da Francesco Menzio. Oppure rarità letterarie come l’Ulisse di Joyce della Shakespeare and Company di Firenze, 1995, seconda traduzione italiana dopo quella del 1960.

Parte integrante della Libreria Cardano è il titolare, Fausto Pellegrin. Senza di lui la Libreria Cardano sarebbe qualcos’altro, forse soltanto una rivendita di libri. Fausto Pellegrin è la Libreria Cardano personificata. La pipa in pugno, oppure un toscano all’anisette tra le labbra, è pronto a interrompere qualsiasi cosa per salutare chi entra, sia che stia chiacchierando con un cliente o che stia sfogliando un libro d’arte per qualche ricerca. Uomo di cultura e amabile conversatore, Fausto ha indubbiamente il fascino del libraio vecchio stile, pronto a consigliare, a stimolare la curiosità ma anche ad ascoltare e lasciare che il cliente si aggiri indisturbato frugando tra gli scaffali.

È una libreria che ha qualcosa di magico. Tre vani che danno uno nell’altro, soffitti con travature in legno, tracce di architetture medioevali. Il primo ambiente, quello d’ingresso, ha i muri rivestiti di scaffali in legno affollati di libri. Nel locale di mezzo, le pareti sono utilizzate per mostre d’arte temporanee e piccole esposizioni di sculture e di gioielli artigianali. L’ultima stanza è lo studio grafico delle Edizioni Cardano, dove si progettano libri, inviti, manifesti. Qui nascono prodotti editoriali particolari, ora legati ai temi del territorio (i castelli della Lomellina, la pianura Padana, il Ticino, il Po, le chiese pavesi), ora alla storia locale (Gerolamo Cardano, Opicino de Canistris), ora a letteratura ed arte, spesso frutto di sinergie con esperti in campo storico-artistico che operano nell’Università di Pavia. Singolari due traduzioni dal cinese: Contrada dei frassini di Zhao Shuli e Tre novelle di Shen Jiji, Li Fuyan, Li Zhaowei.

Insomma, una libreria così carica di atmosfera da ambientarci un racconto. Cosa che ho fatto nel 2005. Da una mia idea iniziale è nato un curioso progetto che Fausto ha concretizzato in un gadget per la sua clientela: Il libro OGM. Un “liber amicorum” di dodici paginette, edizione fuori commercio per gli amici della libreria. Il volumetto, dalla vivace copertina rossa, in stampa digitale, era disponibile gratuitamente (proprio per questo è andato esaurito in brevissimo tempo). Chi fosse incuriosito e volesse leggere questo raccontino, ormai quattordicenne, può scaricarlo qui in formato Pdf. Sempre gratuitamente.

Print Friendly, PDF & Email

2 Commenti

  1. Abito a chilometri e chilometri di distanza da codesta Libreria ma, se mi capiterà di passare da Pavia, come non sostare da Cardano!? Adoro gli spazi così ben descritti dall’Autore a l quale vanno i miei complimenti; unica nota stonata: purtroppo più passa il tempo più diminuiscono gli amanti della carta stampata, sì, purtroppo!
    r.m.

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

Il cuore del mondo

di Luca Alerci
Vincenzo Consolo lo incontrai, viandante, nei miei paesi sui contrafforti dell’Appennino siciliano. Andava alla ricerca della Sicilia fredda, austera e progressista del Gran Lombardo, sulle tracce di quel mito rivoluzionario del Vittorini di "Conversazione in Sicilia".

Apnea

di Alessandro Gorza
Era stata una giornata particolarmente faticosa, il tribunale di Pavia l’aveva chiamata per una consulenza su un brutto caso. Non aveva più voglia di quegli incontri la dottoressa Statuto, psicologa infantile: la bambina abusata coi suoi giochi, i disegni, gli assistenti sociali e il PM, tutti assieme ad aspettare che lei confermasse quello che già si sapeva.

Spatriati

Gianni Biondillo intervista Mario Desiati
Leggevo "Spatriati" e pensavo al dittico di Boccioni: "Quelli che vanno", "Quelli che restano". Il tuo è un romanzo di stati d'animo?

La fuga di Anna

Gianni Biondillo intervista Mattia Corrente
Mi affascinava la vecchiaia, per antonomasia considerata il tramonto della vita, un tempo governato da reminiscenze, nostalgie e rimorsi. E se invece diventasse un momento di riscatto?

Una vita dolce

Gianni Biondillo intervista Beppe Sebaste
"Rompere il ricatto della trama": credo di non avere mai fatto altro da quando ero un ragazzo. Da una parte perché sono sempre stato dalla parte di chi trasgredisce, e la trama è sempre, anche graficamente, un’uniforme e una messa in ordine, un ordine del discorso.

Le stanze del tempo

Gianni Biondillo intervista Piera Ventre
Ciò che mi interessava esplorare è la relazione di interdipendenza che si crea tra chi abita e l’entità casa, che "viene abitata", e quindi anche delle anime dei personaggi.
gianni biondillo
gianni biondillo
GIANNI BIONDILLO (Milano, 1966), camminatore, scrittore e architetto pubblica per Guanda dal 2004. Come autore e saggista s’è occupato di narrativa di genere, psicogeografia, architettura, viaggi, eros, fiabe. Ha vinto il Premio Scerbanenco (2011), il Premio Bergamo (2018) e il Premio Bagutta (2024). Scrive per il cinema, il teatro e la televisione. È tradotto in varie lingue europee.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: