Zeus! è donna

Estratti da Zeus! rivista mutante n°86 – Edizione quarantena *

Compromesso
Ho un compromesso da risolvere: quello della vagina. Io odio le donne: sono più consapevoli, sono bisbetiche. Bisogna rassegnarsi. Non le conosco le donne. Le odio, quella che odiavo di più si chiamava Loredana. Mia mamma la amavo, aveva una cipria, la metteva sulla faccia. Io non posso perché sono un uomo. Non posso la gonna, non posso il rossetto: sono un uomo, l’ha deciso il Padreterno.
(Enrico)

I generi, vari e assortiti
In genere ho un buon carattere, in genere vado al bar di sabato. Avevo dei genitori e poi sono morti. Io di genere sono una donna, Tullio è un uomo o anche un ragazzo, può essere chiamato nell’uno o nell’altro modo e non cambia il sesso. Una persona degenere, degenerata, degenerante, di un’altra generazione o della nostra generazione, una persona generosa di un’altra epoca come la Belle Epoque, che era un periodo bellissimo con il Can-can e quei vestiti larghi, molto voluminosi e “sberluccicosi”. Il generale è molto importante in guerra perché deve combattere e vincere, e se non vince non gli danno il premio. A me piacciono i Duran Duran, il loro genere è il pop, a me piace anche il rap. I generi alimentari sono i prodotti che si mangiano e si vendono nei negozi alimentari: io sono golosa e li mangio tutta presa e attratta dal cibo. Il genero è un parente, che non sempre fa piacere vedere ma finché lo vedi vuol dire che è ancora vivo.
(Michela)

L’unghie
Unghie: sto mangiando. Metto smalto in estate, in inverno non metto. Mi piace rosso, sui piedi rosso e sulle mani blu. Non vado da estetista, che dici!? Unghie corte, pulite, ordinate e dopo mangio ancora, gusto formaggio.
(Monica)

Se fossi donna
Se fossi donna amerei fare un’altra vita. L’ho sempre immaginato, però una cosa che vorrei è che se fossi donna almeno non disabile. Essere una donna lavoratrice anche solo un part-time in modo da avere una mezza giornata libera. Una volta tornata a casa mi cambierei mettendomi comodi vestiti: leggendo qualche libro o mettendomi al computer. Per i vestiti indosserei jeans, camicette a fiori e sopra la giacchetta, mi sa che non indosserei mai la gonna. Come donna mi immagino magra e alta con capelli lunghi, se fossi donna mi vedrei single.
(Franco)

Le mestruazioni di Michela: terminate e io ne sono soddisfatta anche se a volte ho un po’ di mal di pancia
Non mi sono più venute le mestruazioni: sono in menopausa da poco. Anche la Paola, lo dice da tempo , sarà vero? Non sono più la stessa Michela di prima, ho cambiato. Una vera donna che si sente viva e si sente contenta è una donna con le mestruazioni, è più serena. Ogni donna deve averle, se non le hai sei una persona fottuta. Non ne faccio un dramma però, accetto senza problemi questa condizione di persona giovane con speranze reali e irreali ma senza mestruazioni nella quale sono stata catapultata improvvisamente. Dicono che si vive una volta sola e mi sa che è vero, quindi potrei morire da un momento all’altro. Ogni tanto sento dei dolori che partono dalla pancia e salgono fino al seno, dovrei parlarne coi dottori, sarebbe ora! Dovrei fare anche una dieta un po’ più specifica, sono un po’ ingrassata … Non saprei di preciso a chi chiedere consiglio però, di sicuro non chiederei all’Alessandra che pensa sempre e solo a mangiare, forse chiederei ad uno psicologo, sono sicura che può consigliarmi cosa mangiare e cosa non mangiare. Io sono una tipa ottimista comunque e vedo dell’ottimismo anche nel pessimismo e mi rassegno alla vita che viene giorno per giorno.
(Michela)

Pro e contro dell’erezione
La Paola è troppo giovane, secondo me dovrebbe andare in menopausa quando hanno perso lo stimolo sessuale, che cambia da persona a persona, a seconda se l’ha usata tanto o poco, almeno per l’uomo è così. Di menopausa ne avevo già sentito parlare, soprattutto delle scalmane, che provocano alcuni momenti di calore. Secondo me noi uomini abbiamo come un caricatore che dopo un certo numero di colpi si esaurisce. Dipende da come viene presa dall’individuo: c’è chi si è impiccato, come un siciliano che abitava nel palazzo dietro il mio, l’ha fatto davvero, si è impiccato in cantina o così si dice visto che non si sa ancora oggi se è stato davvero un suicidio. Personalmente penso che quando arriverà il mio momento non me la prenderò più di tanto, anche se un po’ dispiaciuto me ne farò una ragione.
(Gianfranco)

La donna incinta
Donna gravida, donna incinta: va in un ristorante, tipo a New York, a mangiare una pizza con porcini e grana. E’ gravida, vuole qualcosa: vuole le coccole, vuole mangiare i dolci. Non può fare il lavoro, non può fare le pulizie, non può cadere. Se si arrampica con la pancia rischia di perdere il bambino, è meglio che non salga. Può studiare, disegnare e anche andare in giro con qualcuno. Non può fumare, può bere un pirlo, solo uno però. Quando nasce il bambino lo cullerà e lo chiamerà Andrea.
(Alessandra)

Giulio
Io uomo: macaco. Nome: Giulio, lavoro: Gare con la moto.
Biondo, basso, grasso, sposato con Giulia Mottinelli con bambino piccolino. Battesimo Papa Francesco.
(Giulia)


* Zeus! é la rivista bimestrale della cooperativa “Il Cardo”. (…) L’obiettivo principale di questa rivista è quello di mettere su carta le parole degli utenti della cooperativa, per far sì che esse rimangano, che siano una traccia oggettiva dell’esistenza di queste persone. Una volta pubblicata, la rivista crea un ponte comunicativo e diventa fruibile dal mondo esterno. (…) Il taglio generale della rivista è principalmente ironico (e auto-ironico): a Zeus! interessa raccontare, far riflettere, far ridere attraverso canoni spesso non propriamente convenzionali e che non siano mediati e indirizzati dagli usuali stereotipi che il mondo esterno ha e utilizza per relazionarsi con l’handicap. (Tratto dal sito della cooperativa Il Cardo)

[L’abbonamento alla rivista ha la durata di un anno (6 uscite bimestrali) e costa 20 euro. Invii in Italia eall’estero, il costo della spedizione è compreso nel prezzo dell’abbonamento. Qui i dettagli]

Questo numero avrebbe dovuto uscire uscire in marzo, di qui il tema scelto; le illustrazioni di copertina di Zeus! rivista mutante n°86 sono di Elena Tognoli

(Nazione Indiana in passato ha ripreso testi e disegni da un altro numero di Zeus!)

Print Friendly, PDF & Email

1 commento

  1. forse i propri post non si commentano, ma – siccome non c’entro nulla con la loro genesi e produzione posso dirlo – io trovo questi testi di una forza incredibile (ma tutto il numero della rivista è dello stesso tenore, a dire la verità); e personalmente mi fa molto bene, avere questo termine di paragone, per giudicare il mio lavoro e quello degli altri; e mi rincuora;
    g.

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

La lettura narrativa come resistenza

di Paolo Morelli Solo gli algoritmi salveranno la letteratura italiana Ecco un esempio di frase ragionevole. Se guardiamo all’attuale produzione narrativa...

Bioeconomics (Georgescu Roegen) vs bioeconomy: i miti del riciclo completo della materia e dell’onnipotenza delle tecnologie

di Alberto Berton
Secondo Georgescu-Roegen, riassumendo, l’agricoltura moderna è una sperperatrice di risorse

ADDIO ALL’INVERNO

di Cécile Wajsbrot
Consapevoli come siamo di una possibile scomparsa della specie umana in un futuro che non si calcola più in millenni o secoli, ma in decenni, rassomigliamo, torniamo simili agli Aztechi che di notte vegliavano colmi d’angoscia spiando la riapparizione del sole.

Figure della crisi

di Vittorio Coletti
La confusione sotto il cielo della politica europea, non solo italiana, era grande, a suo giudizio. Destra e sinistra ora si opponevano duramente anche dove, come nel caso della direttrice d’orchestra, non era il caso; ora si scambiavano tranquillamente elettori, programmi e linguaggi.

Quando sento parlare i personaggi

Cristina Vezzaro intervista Antje Rávik Strubel
Lavoro molto con il suono della lingua. Solo quando sento parlare i personaggi inizio a capire chi sono e come sono. Anche la donna blu e lo stile dei passaggi in cui compare sono nati da un dialogo interiore.

LE DUE AGRICOLTURE: LE RAGIONI DEL DISAGIO

di Un gruppo di agricoltori lombardi
Fin dagli anni sessanta si è andata delineando una tendenza, ormai diventata strutturale, di una netta separazione tra una agricoltura delle grandi superfici, dei grandi numeri economici, della capacità di investimento e di accesso al credito, e dall’altra parte, una agricoltura familiare molto legata al territorio, spesso marginale, di collina e di montagna ma non solo, con volumi produttivi spesso insufficienti a garantire investimenti, ma con un beneficio sociale immenso derivante dal presidio di un territorio
giacomo sartori
giacomo sartori
Sono agronomo, specializzato in scienza del suolo, e vivo a Parigi. Ho lavorato in vari paesi nell’ambito della cooperazione internazionale, e mi occupo da molti anni di suoli e paesaggi alpini, a cavallo tra ricerca e cartografie/inventari. Ho pubblicato alcune raccolte di racconti, tra le quali Autismi (Miraggi, 2018) e Altri animali (Exorma, 2019), la raccolta di poesie Mater amena (Arcipelago Itaca, 2019), e i romanzi Tritolo (il Saggiatore, 1999), Anatomia della battaglia (Sironi, 2005), Sacrificio (Pequod, 2008; Italic, 2013), Cielo nero (Gaffi, 2011), Rogo (CartaCanta, 2015), Sono Dio (NN, 2016), Baco (Exorma, 2019) e Fisica delle separazioni (Exorma, 2022). Alcuni miei romanzi e testi brevi sono tradotti in francese, inglese, tedesco e olandese. Di recente è uscito Coltivare la natura (Kellermann, 2023), una raccolta di scritti sui rapporti tra agricoltura e ambiente, con prefazione di Carlo Petrini.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: