Maria Borio: “in un sogno diventavo un corpo di medusa”

 

 

Ciò che può unire l’operazione sonora e l’operazione immagine dipende

dalla ricerca dell’energia letterale della superficie.

J.-P. Courtois

 

Zacinto Edizioni ha recentemente pubblicato l’undicesimo  titolo della collana dei Manufatti poetici: Prisma, di Maria Borio.

Ospito qui un estratto dal libro.

 

Nella quarta dimensione

 

Primo tipo di figura – spirale. Secondo tipo – cerchio.

Aumentando la frequenza – rombo. Quarto tipo – parallelepipedo

in bidimensione, tridimensione… chiudi gli occhi e sei nella quarta.

Chi ha davvero il coraggio di essere sé stesso?

 

In un sogno diventavo un corpo di medusa e la vita interiore

poteva mostrarsi attraversata da frequenze, vedevo tutti

membrane elastiche di un eidofono e i pensieri

erano immagini di bidimensione, tridimensione,

 

trovati insieme nella quarta… Dove siamo autentici?

All’improvviso mi sento così giovane, ho la testa appoggiata

al finestrino di un autobus, dietro il sedile una gomma da masticare

fa un fiore rosa e secco. Tutto vibra. È notte:

 

ultima corsa. Il finestrino sbatte, il cranio in gola,

la saliva densa, ogni parte più contratta nel farsi

che nella parola vibrazione – forse vibes, tagliando

e al plurale – strategie, innocenza?

 

L’autobus scende a picco, il bosco nasconde frasi, il Tevere

sa di… / tiber / le frequenze legano a un filo di caucciù.

Se avevo la testa in su dicevo: ok boomer, non voleteci male.

Se la testa era in giù: ok, lasciateli scrivere sul sedile BUFU

 

o ACAB – voi chi avete rifiutato? Poi l’autobus va in piano e ho già

sedici anni, rimbalza sul ponte e sono già a diciotto, quando cambia

marcia tintinna – By Us Fuck You. Li sentite?

Nel fiume i gattini hanno strappato il sacco –

 

Ci sentite? –, vent’anni e l’ansa era stretta – da queste parti

affogano sempre i cuccioli? Ma quelli risalivano la corrente sotto la luna

Sentite? – trent’anni e scendevo… – Sentite? Puoi proteggere?

Animali e perdono corrono nel bosco.

 

 

Print Friendly, PDF & Email

articoli correlati

E il Topo. Storia di una rivista d’artista con un’insolita strategia editoriale

di Gabriele Doria
Se l’uomo non chiudesse sovranamente gli occhi, finirebbe per non vedere più quel che vale la pena di essere guardato. René Char

Bestie delinquenti

  È il 1892 quando l'avvocato napoletano Carlo D’Addosio decide di pubblicare Bestie delinquenti, un trattato dedicato a un interrogativo...

L’incontro con il pubblico come esercizio mitopoietico

di Giorgiomaria Cornelio
La poesia è un'erbaccia nella storia della letteratura? Per molti sembra così. La vita di un libro di poesia è generalmente una vita minorata, una vita di acciacco. Rispetto a un romanzo o un saggio, per dire, ci si aspetta meno da chi scrive: presentazioni sporadiche, reading spesso affollatissimi, miracolose apparizioni in qualche festival.

Nicola Passerini: dispersazione delli tramonti

«nacque in molte parole tacque accortosi che con le carte in mano tutti gli uomini sono uguali pronti ad...

Simone Zafferani: “se inseguo la creazione già la perdo”

      In occasione della pubblicazione de L'ora delle verità di Simone Zafferani per Pequod, ho chiesto a Giorgio Ghiotti (che...

Essere Paul Shepard. Verso un’ecologia del collasso

    È da poco stato pubblicato in Italia da Meltemi Teneri Carnivori di Paul Shepard, fondamentale saggio uscito per la prima...
Giorgiomaria Cornelio
Giorgiomaria Cornelio (1997) è poeta, regista, curatore, redattore di «Nazione Indiana». Ha co-diretto la "Trilogia dei viandanti" (2016-2020), presentata in festival e spazi espositivi internazionali. Suoi interventi sono apparsi su «Doppiozero», «Il Tascabile», «Antinomie», «L'indiscreto». Ha vinto il Premio Opera Prima con la raccolta "La Promessa Focaia" (Anterem, 2019). Ha pubblicato "La consegna delle braci” (Luca Sossella Editore) e “La Specie storta" ( Edizioni Tlon ). Cura il progetto “Edizioni volatili”, e la festa della poesia "I fumi della fornace".
Print Friendly, PDF & Email
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: