di Gianni Biondillo
Oggi ho avuto una giornata pesante. Non tanto per il lavoro, in fondo non ho fatto un gran che, ma per un colossale mal di testa che mi ha rovinato il pomeriggio. Colpa della digestione, lo so. Ho mangiato delle schifezze immonde. (In centro, a Milano, si tende a mangiare schifezze immonde, al costo di un pranzo da Chez Maxime.)
In ogni caso. Stasera, tornato a casa, col mio bel colossale mal di testa, ho ritirato la posta dalla casella (quella vera, intendo, non la posta elettronica). A me piace ricevere posta, mi sembra sempre che qualcuno mi pensi, che qualcuno mi voglia bene, insomma. C’era un po’ di tutto: bollette, una rivista di settore, una lettera della banca. E poi, infilata a forza per la sua dimensione, una busta, grande come un A4 (21, 29.7 mm). Su un lato c’era una piccola etichetta col mio indirizzo. Sull’altro lato c’era questo (cliccateci sopra):
