sbobinato da Tiziano Scarpa
IL MIO AMICO CRITICO: Sei un po’ vago… Dimmi chiaramente quale sarebbe l’alternativa al mio modo di fare critica.
IO: Quella della seconda scena che ti ho descritto prima. La scena della risposta. Tu, come critico, agli scrittori non devi dare una valutazione estetica, ma una risposta. Non devi dire se certe opere corrispondono o no a un’operazione estetica accettabile, ma devi dare una risposta! Gli scrittori, con i loro libri, parlano! Non sono lì per farsi dire “bravo” o “incapace”! Non siamo a scuola. Nei nostri libri diciamo delle cose. Tocchiamo grumi, nodi, nervi! Vogliamo delle risposte. Non elogi o giudizi di valore.

Siamo così giunti al termine in questione: entropia.



Il Perugia si è salvato. Nel prossimo campionato resterà in serie A.
Carlo V (che gli spagnoli chiamarono e continuano a chiamare Carlos primero) si ritrovò a capo di un impero mondiale nel 1519, neanche due anni dopo che Lutero aveva affisso le sue novantacinque tesi sulla porta della chiesa di Wittenberg.

Ho confrontato tre opere che hanno ben poco in comune. Mi pare un attacco niente male per convincere il lettore a lasciare perdere o a farmi incatenare. In realtà mi sono convinto che a intime profondità tutt’e tre le opere di cui voglio trattare siano sovrastate dalla morte. Per morte non intendo solo il fenomeno metafisico che ispira gesti scaramantici, ma anche ciò che riguarda l’eternità, e con essa l’infinito.
Che fare allora? Si resta a guardare, senza reagire, venir avanti la “terza ondata” fascista? (La chiamò così André Gluksmann in un’intervista preveggente: dopo il nero e il rosso, quello verde).
Poteva andare diversamente?


Nel riferimento dell’ultraliberale Popper all’“interferenza” mi colpisce l’accento posto non tanto sui “miei” diritti (che sempre si accompagnano alla forza per affermarli) quanto sul “mio”dovere di autolimitarmi (di fronte all’altro). E, come sapeva il liberal-socialista Calogero, sono proprio io che decido di far esistere l’altro, che lo “invento”come persona morale, attraverso un libero atto immaginativo e una scelta gratuita.