di Michele Cocchi
Circa sei anni fa sedevo dietro a un lungo tavolo in compagnia di alcuni giovani scrittori italiani. Di fronte a noi, in platea, un pubblico numeroso. Allora non lo sapevo, ma in mezzo a quel pubblico sedevano alcune delle personalità del mondo editoriale italiano, venute ad ascoltare quelli che – in teoria – sarebbero dovuti diventare gli scrittori italiani del futuro. Si trattava dell’edizione del 2010 di...
di Antonella Falco
Raccontare l’orrore dal punto di vista del mostro. Entrare nella sua testa, scandagliare le sue pulsioni più profonde e indicibili, ripercorrere a ritroso la sua vita, i traumi e le umiliazioni subiti, compiere un viaggio all’origine delle sue ossessioni, sforzarsi di guardare il mondo con i suoi occhi. Non per giustificare le sue efferatezze, ma perché il male riguarda tutti gli uomini, nessuno escluso, e perché il...
Un'intervista di Alessandra Sarchi a Andrea Tarabbia
1) A.S. Protagonista del tuo ultimo romanzo è un criminale efferato, un essere abbietto che tu fai parlare in prima persona, attraverso il lunghissimo interrogatorio con il capo della polizia che lo arrestò nel 1990. Come nasce la scelta di calarsi nella mente di un serial killer e perché?
Čikatilo commise il primo dei suoi omicidi nel 1978, l’anno in cui sono nato. Fu...
di Helena Janeczek
Gli occhi azzurri della ragazza sono rivolti all’intervistatore, ma le pupille restano una voragine risucchiata dal pomeriggio a cui è sopravvissuta. Il trauma è lì, la perdita di uno sguardo capace di posarsi con implicita fiducia sull’esterno. “Passava da una tenda all’altra, calmo, entrava e ammazzava chi c’era dentro”. Anders B. ha fatto le cose con calma e criterio, in ogni fase. Prima il concime per l’autobomba,...