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Jonathan Franzen

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Resoconto tardivo di letture invernali

di Daria Catulini
A molte cose arrivo tardi. Tra queste cose c'è anche l'opera di Jonathan Franzen. Ho letto Le correzioni, per la prima volta, lo scorso inverno. Dopo averne letto l'incipit, ho pensato: che incipit. Un incipit folgorante, ho pensato.  In quel momento ho deciso che avrei letto tutte le sue opere.

Da Kafka a Franzen: cosa leggiamo quando leggiamo una traduzione

di Daniele Ruini 1. Nel 2018 l’editore Sellerio pubblicò un sublime libretto di Adriano Sofri, Una variazione di Kafka: si tratta di un avvincente studio intorno a una minima variante (Straßenlampen “lampioni” vs. Straßenbahn “tram”) che figura in quello che è forse il racconto più famoso della letteratura europea del Novecento, Die Verwandlung (La Metamorfosi) di Franz Kafka. A incuriosire della ricerca di Sofri è, oltre all’importanza del testo oggetto di...

Libero (di morire) come un fringuello

di Flavio Marcolini   Dopo esser emerso come una delle parti più sconvolgenti del libro “Further Away” dello scrittore americano Jonathan Franzen (tradotto l'anno scorso per Einaudi col titolo “Più lontano ancora”), il massacro dei fringuelli che si perpetrava ogni anno nella stagione delle migrazioni sul colle bresciano di San Zeno ora è entrato in un film prodotto dallo stesso Franzen e presentato con successo al Documentary Film Festival di Sheffield. La...

L’Ulisse e la tirannia delle note di Valerio Magrelli

di Giuseppe Zucco   Ricordo che i miei si leggevano l’Ulisse ad alta voce, l’uno con l’altra, a letto: con un atteggiamento fichissimo, tenendosi per mano, tutti e due animati da questo amore davvero feroce per qualcosa. David Foster Wallace  La storia degli attacchi all’Ulisse di James Joyce è antica quanto il libro stesso, scrive Valerio Magrelli in “Leggete le note da Dante a Joyce”, un articolo apparso su La Repubblica. Ma una sprezzatura leggendaria come quella di Virginia...

Due modi per occuparsi sbrigativamente di James Joyce

di Giuseppe Zucco   Così Jonathan Franzen: In uno dei suoi saggi parla con freddezza dell’Ulisse di Joyce. Ovviamente stiamo parlando di un grande capolavoro per il quale provo un’enorme ammirazione, tuttavia ritengo che sia un progetto letterario freddo, paragonato a esempio a quello che è riuscito a fare Beckett per descrivere l’orrore dell’esistenza e creare un testo sperimentale che corrispondesse a quel sentimento. Non si tratta di una questione di grandezza, ma...

Ma Tolstoj con «Freedom» c’entra poco

di Daniela Brogi (a proposito di Jonathan Franzen, Libertà*) 1. «USA BENE LA TUA LIBERTà»: l’iscrizione del 1920 che a pagina 204 blocca l’attenzione di Patty, uno dei personaggi principali, fissa meglio di ogni altra frase i significati di Freedom, perché definisce, oltre al tema centrale, la tensione del racconto: il senso di un imperativo lapidario che attrae su di sé tutto il corpo del testo, spingendolo fino a un carico...
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