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Marina Massenz

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Dalla scatola di scarpe a via Vigevano: andata e ritorno

di Marina Massenz Le poesie di Angelo Lumelli, Milano, edizioni del verri, 2020, pp. 147 Per parlare di questo libro si potrebbe partire da alcuni versi dell’ultimo testo (che peraltro appartiene alla prima raccolta di Lumelli, Cosa bella cosa), perché già si intuisce qui un filo conduttore che andando dal passato ai più recenti scritti li lega insieme senza discontinuità, ma come un puro svolgimento che dunque si può leggere in...

Il poeta è un fingitore?

di Marina Massenz   Che cosa voleva dire esattamente Pessoa, autore dai molti eteronimi, quando scriveva: “Il poeta è un fingitore. / Finge così completamente / che arriva a fingere che è dolore / il dolore che davvero sente”? Penso che parlasse del “distanziamento” dell’Io dal testo poetico di cui è autore. È la distanza che permette di dire che, sì, l’autore prova davvero quel dolore, ma è così distante da...

Nè acqua per le voci

di Marina Massenz ( i due testi qui presentati sono tratti da Nè acqua per le voci, Dot Com Press, 2018, ultima raccolta poetica di Marina Massenz,g.m.)   Siamo usciti dalla scatola proprio stamattina   Siamo usciti dalla scatola proprio stamattina giunture e riflessi crac crac arrugginiti messa in moto lenta ma efficace infine attivi   ora con il grande lenzuolo si raccolgono detriti, demolizioni effettuate nel tempo ex-casa si legano i quattro capi e si stringe   come nel fazzoletto i quattro soldi nella tascoccia...

Gli zoccoletti rossi

di Marina Massenz Nella penombra della stanza, rilassata sul letto, ripensava al loro ultimo viaggio. Erano stati in un paese lontano, un paese d'Oriente. Un giorno si trovavano in riva al mare; Peter giocava con altri bambini, a tratti si immergeva con maschera e tubo, poi ricompariva. Era da poco passato il maltempo, l'acqua da torbida andava riacquistando la sua trasparenza, il sole spandeva sulla scena una luce inesorabile. Lei era...

Il mondo nuovo

di Marina Massenz Appena toccammo terra, uscendo da una valigia aperta alla dogana, capimmo di essere nel Nuovo Mondo. Dal nostro primo punto d'osservazione, una rientranza del bordo del marciapiede, vedevamo infatti marciare una serrata flottiglia di scarpe da ginnastica. Tutti si muovevano sportivamente. Con la nostra struttura, fatta solo di scheletro, un asse centrale e diverse ramificazioni trasversali, non ci sarebbe stato facile passare all'operazione "metamorfosi", così insita nella nostra...

Tre poesie sul non esserci

di Marina Massenz     Con un pennello di martora   Con un pennello di martora molto delicato passare la biacca sul viso come farsi muro   incidere i ricordi come graffitaro la notte sfregia portoni e vagoni insieme a pensieri di sogno   non temere il parlarti né vedere come vivo il tuo volto che sorride e piuttosto soddisfatto se ne va.   Davvero ti ringrazio di queste recenti apparizioni come fai a trovarmi mentre dormo tra tutto il sonno del mondo?   Ieri c’era il sole sul tuo...

Due poesie

di Marina Massenz                                                  Peli di gatto lingua di delfino Peli di gatto lingua di delfino per la tavola del generale unghie di pecora testa di zebù per lo spettacolo dei draghi a tre teste e paladini è solo teatro illustra il mondo globale alcoolico abusante con armature smargiasse ma vero di sangue è sparso il ridotto tra fari imposture e teste mozzate   si tratta perciò di un guasto generale non si può imputare nessun distretto se manca la luce e ad...
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