Poesia semplice (si fa per dire)

di
Francesco Forlani
Si fa per dire semplice e si dice
che non esiste legge e non si scrive
con un ritocco, un lume a ricucire il drappo
baci di lingua e croci, un’arte del distacco
e di saliva e miele, come un varco
strappo che non diventa breccia- si risponde.
Ma dimmi chi – e per cosa – vuole che sia felice
il tutto a condizione che vi sia infelice, parte
offesa, come il consorte e la sposa traditi?
La leggerezza al cor tutto perdona
di luci ed ombre ragionare anche tenersi il capo
a condizione che quel tutto sia di vita amore
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Eh, il mio amico Furlen. Come si fa a non volergli bene?
Complimenti.
Franz
Poesia di grazia, mi sembra strappare l’amore, la distanza tra due cuori, la lenta morte dell’amore, prima di dimenticare e che il volto si allontana.
Ma forse mi sbaglio, interpreto male.
Per me, il perdono è cosa che pratico. Posso amare e accettare che un uomo ama altrove. Sono contenta quando so che un amico è felice. Amare è lasciare l’amato libero. Ironia: sono molto fedele anche se penso che sia possibile amare di moda diversa parecchi uomini.
E’ la mia ideazione dell’amore. Ma non sono una una santa, ho molto difetti: angosciata, troppo madre, introversa…
PS: effeffe, vado visitare venerdi Napoli, sono molto entusiasta!
Lascia perdere, cara Véronique. Non è il caso. Napoli è meglio vederla da lontano, magari sognarla…
Napoli. che ho lasciato stamattina, è bellissima. Pochissime macchine, viste e visioni eccellenti. Qualcuno mi diceva che per vedere il peggio di Napoli bisogna andare a Ischia, in questi giorni. Pare siano tutti lì. Ti consiglio Procida se vuoi andare su un’isola. :-)
effeffe
ps
giorgio se vuoi ti ospito a Torino. Oggi è una gran bella giornata, di novembre
non riesco a sentirla…
però romanza (femminile di romanzo) mi piace
effeffe
grazie…come sempre mi regali immagini da toccare.
Ot:
tenetevi forte, domani c’è un Juke-Box assolutamente “cool”, altro che le canzonette della bassa cultura popolare, roba da NI 1.0!
C&C: complimenti per i corsivi. Ma come fai?
Franz me la canti?
la romanza, voglio dire, è bellissima!!!
grazie c&c
effeffe
io la vedrei più alla Beniamino Gigli…
effeffe
amori in corsivo
effeffe
come si fa per mettere IN
effeffe
FANTASTIQUE
ma non è che poi ordino la maglietta e mi arriva l’indossatrice?
effeffe
no, perchè Franz mi raccontò che un giorno aveva ordinato via internet un prosciutto san daniele e si è trovato un talebano nel pacco spedizione.
effeffe
E’ vero. E visto che stando nel pacco non aveva mangiato per 6 giorni, (perchè il prosciutto doveva essere un San Pedro, insaccato ad Avellaneda, Argentina) s’è mangiato il prosciutto cotto Montorsi che avevo nel frigo senza nemmeno aspettare che scongelassi il pane Panem che avevo nel congelatore. Un talebano. Mah.
come dardi veloci
rimbalzanti sullla lastra di lamiera
si domandano se han sbagliato bersaglio
e il morbido legno attende in altri mari
incontratevi dunque felici pensieri
grazie Francesco…
Questa storia delle magliette è fantastica, ad esempio mettendo “ecstasy” si può ottenere: “151 countries, one ecstasy”, ecc. Wow.
ma, a parte ciò, Francesco, grazie, sì.
Più che un talebano… un taleprosciutto.
Blackjack
comunque per stare alla “poesia semplice(si fa per dire)”,è tempo di dare una risposta alla domanda fatidica che mi ritrovai tra i piedi anni fa:”è veramente umana la passione perversa di appartenere a una persona soltanto?”.La risposta è No,basta che non riguardi i nostri amori,ovviamente(e comunque,per chi fosse interessata,effeeffe era con un mio amico nuovayorchese a discutere di metalli e combinazioni.Garantito,quasi)
Caro effeffe, ora, qui, in questa vita ho deciso di “pagare” il karma delle azioni passate: Napoli e i napoletani mi circonderanno per sempre, vita natural durante. Le vecchie case (vivo nel centro storico) sono state comprate da loro e per questa vita dovrò sorbirmeli per sempre. Senza scampo. Unica difesa: ignorarli. Quella piccola borghesia bottegaia, berlusconfascista, volgare, pacchiana… Ognuno ha quel che si merita ed io sconto un karma pesantissimo. Cinquanta anni fa, nel 1957, W. H. Auden e Chester Kallman fuggirono da Ischia: troppi turisti, rumori, i primi microtaxi… Cinquant’anni fa! Ero appena nato, in maggio e a ottobre “Addio to the Mezzogiorno” (ho la copia n. 344 su mille della prima edizione Scheiwiller, finita di stampare il 31-12-1958) che si conclude così: ” To bless this region, its vintages and those / Who call it home: though one cannot always / Remember exactly why one has been happy, / There is no forgetting that one was”. (“Per benedire questo paese, le sue vendemmie e gli uomini Che lo chiamano casa loro: sebbene non sempre si possa Ricordare esattamente perché si è stati felici, Non ci si dimentica d’esserlo stati”.) tr. it. di Carlo Izzo.
in senso stretto la punteggiatura
non sono riuscito a impararla leggendo quel milione di libri.Non è un vezzo.E in senso lato il tuo discorso non fa una piega.Tenere le distanze corrette sul ring è il segreto della noble art per antonomasia(per niente facile).Praticamente hai tracciato un identikit dei miei punti deboli(in questi frangenti meglio ricordarsi che “ridiamo per il terrore che l’uomo primitivo provava per gli scherzi ciarlataneschi della natura,ma il nostro dolore è solo l’evoluzione naturale della stessa paura.Soffriamo per nulla.La morte è l’unica effettiva tragedia”)
se posso dire la mia alle 5 del mattino trovo che molto di quello che scrive la funambola sia vero. funambola dove ti si può trovare? a.
accidenti ho sbagliato post. mi scuso
Di Costanzo, abbi pazienza: vivi nel centro storico di Napoli e ti lamenti? Ma non sarai un tantinello, ma solo un tantinello snob?
O comunista in Rolls? (Che poi, ti informo, sono pure out, ormai).
A volte nutro il sospetto che Di Costanzo sia un personaggio letterario. Che non esista, insomma. Che sia il parto di uno scrittore particolarmente brillante.
@c&c
il tuo punt-eggiato è una delle cose più brillanti scritte nell’ enorme ed inesauribile gra-mattica dell’amore. Il tempo – ritmo- come vero segreto del durare delle cose. Ci sono fraseggii brevi, angloamericani, dove si corre da punto a punto. Non ci sono digressioni, smottamenti della frase, del periodo. E’ la scrittura del momento.
Quello che semplice non è, sta proprio nell’organizzazione delle virgole, come tu dici, e sono assolutamente d’accordo con te per la questione del punto e virgola, mentre interrogativi ed esclamativi si sorprendono a tirare la parola dalla propria parte – bene gli ispanici che li fanno precedere nel discorso- e ci si interroga con meraviglia, e intanto certe sorprese suscitano domande. La questione chiave sta nel cercare di capire quanto la felicità dell’uno provochi infelicità nell’altro. Colui o colei che a ccade nella vostra vita vi ha fatto scoprire quanto si era infelici fin lì, o come tornare ad essere felici, come un tempo?
effeffe
ACD
aforisma comunista dandy detto dell’accento
di come si dovesse essere di lui (e lei) in balìa e non (come accade) farsi bàlia.
effeffe
@Paolo
di chi la colpa?
aveva scritto Pavese su una fotografia regalata all’amica
effeffe
l’imperativo categorico dell’amore dovrebbe essere uno spagnoleggiante “baila”,declinato all’infinito(sul “mestiere di vivere” potremmo trovare un mucchio di cose interessanti sugli argomenti quivi trattatti.Ma so che ad agosto è meglio proprio non aprirlo)
p.s. i migliori fraseggi amorosi li ho riscontrati nelle partiture della Penguin Cafe Orchestra.Non credo che sia un caso.Le coincidenze si prendono,non si discutono,parafrasando Flaiano,come potrebbe raccontarci un capotreno)
“coniugato all’infinito”,pardon
Che bella idiozia!!! Ci manca solamente il cuore trafitto dalla freccia e il sorriso idiota del poetastro.
è bellissima!
come quel cuore…
Lady a balia
non morde!
effeffe
@ C&C. : Di Costanzo è un genio.
Pezzi di carne cruda
scendevano dai rubinetti aperti.
Il fiume era nero seppia.
Seduti sui loro cuscini,
i malati di emorroidi
lanciavano indietro la lenza
e attendevano.
C’era silenzio. Ogni tanto
un corvo usciva di senno.
Dopo molti e molti anni,
i pesci erano estinti.
Siamo venuti al mondo
per essere furbi,
forse i più furbi,
ha detto un malato al malato.
Ancora silenzio. Una baccinella
vuota scivolava sull’acqua.
L’uomo guarda lontano,
la donna vede bene vicino.
Senza l’obiettivo
la macchina fotografica
è indiscutibilmente femmina.
ehi dege, nun fa accussì!!!
effeffe
effeffe, so’ versi. nun te preoccupà!