Articolo precedenteIl cane di Ptosis
Articolo successivoVisione delle ossa aride

Con una poesia di Wystan Hugh Auden

auden1.jpg

Ho ricevuto da Domenico Scarpa, this present. Su mia richiesta ha accettato di condividerlo con i lettori di Nazione Indiana. Auguri a tutti.
effeffe

Care amiche e amici,
vi mando una poesia di Auden tradotta da me per augurarvi un buon 2008. Il titolo originale è As I walked out one evening. E’ molto bella: una filastrocca irrequieta, a tratti spietata, ma credo che sappia dare a chi la legge una forza rabbiosa, da terremoto, una forza allegra anche nel dubbio e nello strazio. Spero che anche in italiano, di questa poesia, qualcosa sia rimasto. L’anno nuovo, invece, è lì tutto intero, e mi auguro che dia il meglio a tutti quanti voi. Un caro saluto e a presto.

Domenico

Una sera che andavo passeggiando
di
Wystan Hugh Auden

trad. Domenico Scarpa

Una sera che andavo passeggiando –
Facevo Bristol Street nello scuro –
La folla che affollava il marciapiede
Era grano a distesa, maturo.

Lungo la riva del fiume pimpante
Sentii un innamorato cantare
Sotto un’arcata della ferrovia:
“L’amore non può mai finire.

“Io ti amerò, mia cara, io ti amerò
Finché l’Africa non toccherà la Cina,
E il fiume zompi alla cima del monte
E canterà il salmone da quella stradina,

“Io ti amerò fin quando il mare oceano
Verrà piegato e appeso ad asciugare
E starnazzando vedrai le sette stelle
Correre il cielo come ocherelle.

“Conigli in fuga saranno per me gli anni:
La donna che tra le mie braccia io serro
Dei secoli nei secoli è il fior fiore,
Il primo amore sopra questa terra”.

Ma gli orologi in tutta la città
Qui presero a frullare, a trillare:
“Oh, non lasciarti ingannare dal Tempo,
Il Tempo nessuno lo conquisterà.

“Dentro gli anfratti dell’Incubo
Là dove Giustizia va nuda,
Il Tempo dall’ombra ti guata,
Tossisce se stai per baciare.

“Tra malditesta ed ansie, vagamente,
La vita via via se ne sgocciola,
E il Tempo si leverà lo sfizio
Domani, o magari già oggi.

“In quante mai verdi valli
La neve s’ammassa repellente!
Il Tempo spezza l’intrico dei balli
E l’arco del tuffatore, smagliante.

“Avanti, tuffa le mani nell’acqua,
Immergile giù fino al polso;
Guarda nella tinozza, guarda fisso:
E chiediti che cosa ti sei perso.

“Bussa il ghiacciaio da dentro l’armadio,
Il deserto sospira nel letto,
E la crepa nella tazza da tè
Apre un varco alla terra dei morti.

“Dove la lotteria dei lazzari dà soldi veri
Dove il Gigante è squisito con Jack,
E il Ragazzo Biancogiglio è un Leone,
E Jill cade per terra di schiena.

“Dài, guarda, guarda lo specchio
Guàrdati nel tuo scontento
La vita rimane una benedizione
Anche se tu non sai benedire.

“Resta là, resta là alla finestra,
Mentre le lacrime scottano e sgorgano;
Amerai il perverso prossimo tuo
Con il perverso cuore tuo”.

Era tardi, ormai tarda sera,
Gli amanti oramai andati via;
Non trillavano più gli orologi
Ed il fiume profondo fluiva.

Novembre 1937

Print Friendly, PDF & Email

9 Commenti

  1. grazie per il regalo offerto (Domenico e effeffe), resta (in italiano) un canto selvatico, di natura profonda, un amore che supera la folla corsa del mundo, la violenza del tempo, del fiume.
    Un canto del cuore vivante transcorrendo il paesaggio;
    Amo molto la poesia di Auden, che ha sempre legamo con la natura severa: una poesia di libertà assoluta, di rivolta davanti al destino dell’uomo.

    Auguri a tutti!

  2. Un canto, quello di Auden, che scalda, rimane nell’anima e a volte riesce anche a mutarla. Ho molto amato ed amo la sua “La verità, vi prego, sull’amore”.

    cari saluti
    jolanda

  3. Sotto la parvenza della filastrocca, leggo l’ineluttabilità del dolore, del disinganno.Scrutando nelle profondità del prorio cuore perverso vi scorgo anche un sentimento di solitudine polare. Sentimento che spesso ammantiamo di falsa propensione verso il prossimo ma invece nasconde la nostra paura, la nostra indifferenza. Il prossimo è una persona con un volto, una voce, un orecchio e noi, rapidi quanto una lancia, possiamo spezzare il suo cuore ,che con slancio si volge a noi, senza perversione.
    Resta là, resta là alla finestra..
    E cosi, mia rosa
    scrivo quel che mi attraversa
    e nessuno legge, nessuno ascolta.

  4. che brutta mania, a volte, i commenti ‘poetici’ alle poesie (magari alle poesie ‘impoetiche’, nell’accezione migliore, come questa). ma per continuare si può fare un giro qui. o è troppo istituzionale e non fa figo? invece è uguale:

    http://poesia.corriere.it/

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

Overbooking: Gaia Manzini

di Francesco Forlani
Sappiamo fin troppo bene perché le amicizie si guastano; una frase di troppo, un'eterna gelosia, un colpo basso, un gesto meschino; ognuno conosce perfettamente il perché, al punto da ricordare la data di quella rottura, con la stessa precisione di uno Zeno Cosini alle prese con l'ultima sigaretta.

Buena Vista Social Club: Ippolita Luzzo

di Francesco Forlani
Questa  rubrica è normalmente dedicata alle “cose belle” trovate sui Social, a dimostrazione del fatto che fare rete è oggi, più che mai, una risorsa. Oltre alle cose anche le persone attraversano talvolta le misteriose maglie delle reti, e sconfinano come pensieri liberi. Ippolita Luzzo ha, dalla sua, generosità e responsabilità.

Lost in translation: Tiziana de Rogatis

di Tiziana de Rogatis
Nei contesti postcoloniali e migratori il termine homing viene usato per definire il ritrovarsi: il fare casa al di là della casa originaria.

Les nouveaux réalistes: Yuri Sassetti

di Yuri Sassetti
Mi ero arruolato l’anno prima ma, nonostante al TEEP avessi facilmente imparato ad usare tutti i TOPFAS, specie l’MG34, non mi piaceva uccidere, sebbene a volte lo ritenessi necessario. O forse ho iniziato a crederlo dopo aver sentito le parole di OR-6 Furlan: «Un uomo mezzo morto può ancora spararvi in testa e farvi saltare le cervella.»

i poeti appartati: Elvio Carrieri

di Francesco Forlani
Mi colpiscono i versi che hanno storia e un corpo, una passione che è fuori tempo massimo, scolpiscono la pagina, e mi lasciano sorpreso senza aggiungere nulla nè togliere alle cose, che è cosa ancor più rara. effeffe

La vie en bleu ( France): laboratorio di scritture

di effeffe
Dossier a cura di Giulia Molinarolo, Patrizia Molteni, Francesco Forlani, Wu Ming 2, con la partecipazione degli “scrittori” dell’atelier condotto da Wu Ming 2 e sostenuto dalla Consulta per gli emiliano-romagnoli del mondo su un progetto di Alma Mater, UniBo. Racconto fotografico di Sergio Trapani
francesco forlani
Vivo e lavoro a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman . Attualmente direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Spettacoli teatrali: Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet, Miss Take. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Métromorphoses, Autoreverse, Blu di Prussia, Manifesto del Comunista Dandy, Le Chat Noir, Manhattan Experiment, 1997 Fuga da New York, edizioni La Camera Verde, Chiunque cerca chiunque, Il peso del Ciao, Parigi, senza passare dal via, Il manifesto del comunista dandy, Peli, Penultimi, Par-delà la forêt. , L'estate corsa   Traduttore dal francese, L'insegnamento dell'ignoranza di Jean-Claude Michéa, Immediatamente di Dominique De Roux
Print Friendly, PDF & Email
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: