Articolo precedente
Articolo successivo

Ex-Voto

chiodiemartello1.gif
falce.gif

…e ci si chiede allora: “perché i poveri votano a destra?”
anche qui
Nota di Jean Claude Michéa,all’ultimo libro di Thomas Franck

Print Friendly, PDF & Email

20 Commenti

  1. Si sbagliano e dopo avere votato con la speranza (perché la destra parla alto e forte) hanno il rimpianto di avere votato per la destra. perché dicono che la vità cambiarà se l’economia è libera: non è vero. Cosa di ricco resta cosa di ricco. Penso che tutto è previsto per fare capire che la sola speranza è quella di destra. Allora se gli Italiano sono tenati di votare per Berlusconi, che guardino la Francia, vedranno gente triste che hanno capito con ritardo che niente non sarà fatto per i poveri.
    In ogni caso penso che questa forma di economia è entrata nello stato dell’agonia. I bambini di domani pensaranno diverso, lo spero.

  2. L’immagine è viva. Ma perché ho l’impressione che il ditto va sotto il martello: mi sembra sentire la ferita. Non sono intelligente con la mano.
    Forse votare è picchiare sul buono chiodo e non del cattivo lato.

  3. non vale che malgrado il martello continui a battere il chiodo ritorni sempre su, ennò! Ciao effeffe

  4. Che significa oggi in Italia votare a destra? Votare per Santanché? Votare per Fini? Per Berlusconi? Per Veltroni? C’è sempre qualcosa più a destra di altro.

    La domanda giusta da fare è …perché i poveri in Italia non si ribellano. Perché continuano a credere all’uno o all’altro?
    Perché proprio i poveri… e poi chi sono i poveri?

    Io sono povero… con 800 euro di stipendio e 550 di affitto. Certo sono povero ma non voto né per Berlusconi, né per Veltroni. Non voto a destra, non voterò mai a destra.
    Non sono i poveri che votano a destra… sono gli ignoranti (nel senso più etimologico del termine) quelli che non sanno, non capiscono, non ascoltano… e sono la maggioranza assoluta degli italiani.

    Cosa fare?
    Non lo so…
    …forse non stiamo ancora abbastanza male.

  5. Ma che votare e votare?
    Destra e Sinistra sono uguali. Cambiano nel nome ma non nella sostanza.
    Come ho già detto più volte, ma non qui, la Sinistra è oggi sol più la gamba di legno della Destra, o la sua cattiva coscienza. Questo per dire: chi va con lo zoppo impara a zoppicare. La Sinistra ha imparato benissimo, così tanto bene che sembra sia nata imparata! E poi, in fondo, gli unici comunisti buoni sono i comunisti ricchi. Chi ricorda “La fattoria degli animali” di George Orwell, chi di voi ricorda lo slogan che i porci alla fine misero al di sopra d’ogni cosa? Non lo ricordate? Vi rinfresco io la memoria: “Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni animali sono più uguali degli altri.”
    Inutile perdere tempo dietro a Veltroni o a Berlusconi o anche dietro all’infausto Bertinotti: tutt’e tre, in un modo o nell’altro, non hanno dato niente all’Italia. Votarli per l’ennesima volta, perché possano mangiare alla grande sulle spalle degli italiani, significa nutrire in seno una vigliacca voglia d’affossare completamente questo paese al collasso.
    Le belle promesse dell’Infausto: niente guerre, stralcio della legge Biagi. Non ha fatto nessuna delle due cose. Anzi: ha battuto là dove il dente duole di più, facendo soltanto danni.
    Veltroni: che torni pure a scrivere romanzetti da quattro lire per Rizzoli o che torni a fare il Sindaco di Roma, ma non vorrei mai vivere a Roma e stare sotto l’incapacità totale di Veltroni, che grazie alla sua cattiva amministrazione ha ridotto l’Urbe a un covo di criminali di assassini di stupratori di pericolosi clandestini, di immondizia agli angoli delle strade e dentro agli ospedali, per non dire poi delle zone più calde – in stile bronx – dove non ci passa neanche la polizia.
    Sparare contro Berlusconi è troppo facile: in fondo la Sinistra l’ha fatto martire mediatico e se oggi gioca nel ruolo che gl’è stato cucito addosso la colpa è solo della Sinistra in perfetto stile fattoria-degli-animali.

  6. Oggi in Occidente una coalizione vince sull’altra per pochi punti percentuali. Cresce il numero degli astenuti. Non solo… Aumentano i residenti stranieri. Senza diritto di voto. Nel paese in cui operano.

    Ho bisogno di un armadio nuovo. Non so se comprarlo da Argos o da Ikea. Farò un giro da Habitat in Regent Street.

  7. Potrebbe sembrare un arrendersi il diritto di astenersi; tuttavia si può essere correi, a cor leggero, di coloro che hanno affossato un paese intero dove un terzo degli italiani sono dei precari, dove la guerra è tanto in caso quanto fuori? Tutti, ma proprio tutti, hanno concorso a far dell’Italia un paese invivibile per intolleranza e altri malanni imperituri. Non c’è un solo politico che mi rappresenti, che ci rappresenti. Che vinca la destra o la sinistra, scusatemi, è una triste e laida formalità. :-(((

  8. Condivido l’opinione di Cristò quando dice che non sono i poveri che votano a destra, ma gli ignoranti: quelli che non sanno o peggio ancora non vogliono sapere..
    Destra e sinistra uguali? Politicamente può darsi..
    In passato una era l’acceleratore(sx) e l’altra il freno(dx).Oggi?
    Due mani che si aiutato a tirare il freno a mano, si fregano la “benzina” e quando si è in salita visto che ci sono lo rilasciano il freno a mano.
    No, troppo pessimista ho ancora qualche speranza e Walter Veltroni sinceramente non mi dispiace affatto..
    Staremo a vedere.. Altro non possiamo o non sappiamo fare

  9. Sia chiaro. Alle prossime elezioni mi asterrò dal voto. Non sosterrò nessun candidato. Biografie minori*. Vite poco significative. Azioni che non hanno inciso. La loro personale battaglia per restare in prima fila, quando lo scenario è altrove, non m’interessa.

    * Sì, anche Berlusconi, uno degli uomini più ricchi del mondo, è un personaggio d’appendice.

  10. Ma se destra e destra litigano.
    Se sinistra e sinistra litigano.
    Questi dovremmo andare a votare?
    A questi tipi qui?
    La sinistra italiana è morta con quel grand’uomo che fu davvero tutto d’un pezzo fino all’ultimo e che rispondeva al nome di Enrico Berlinguer.
    Oggi abbiamo solo BIP BIP BIP…
    E’ tutto da cambiare, incominciando dalle facce, perché davvero non se può più di personaggi che come minimo sono 40 e 50 anni che stanno in politica e che magnano alla grande.

  11. Bene! Ho letto con attenzione il commento di Cristò. Alla fine ci lascia con questo interrogativo: “…forse non stiamo ancora abbastanza male”. Invec, peggio di così non si può stare, direi! Abbiamo toccato il fondo e dobbiamo risalire, ma questo può avvenire solo con una forte presa di coscienza di quelle che sono le reali condizioni dei cittadini. Ciascuno di noi è responsabile dell’altro e, non possiamo permetterci di sbagliare. Diamo voce a chi giorno per giorno, cerca di tirare avanti e non ha la possibilità e il tempo di pensare a chi possa essere il capo di un sistema che li tuteli. Si è persa la fiducia in questo sistma che garantisce, non il “pane qutidiano”, ma le semplici briciole che lasciano i “padri padroni” della politica italiana.

  12. scusate, intervengo per dire che, qualora dovessero apparire nuovi commenti di mio fratello giuseppe, siete abilitati dalla famiglia alla cancellazione. d’accordo con i medici che seguono il caso di giuseppe ormai da svariati anni. è un caso umano, di famiglia, prego quindi di comprendere.

    un grazie particolare a padre centofanti che sappiamo sensibile a simili casi.
    buone feste pasquali,
    dott.enrico maria iannozzi.

  13. quello che manca è la speranza di cambiamento; la sinistra dovrebbe darla, e spesso non la dà; la destra non la dà, ma in compenso vende sogni; soprattutto il sogno di essere amici dei forti e dei potenti

    saluti

  14. L’idea stantia che “soprattutto il sogno di essere amici dei forti e dei potenti” è decisamente fuori moda. Un po’ tanto difficile che con il 46 che calzo io possa trovare una scarpina, per giunta di cristallo, che mi stia bene e convolare così a nozze con il potente di turno. E per nostra somma fortuna la più parte degli italiani sono dei “piedoni”, che di muliebre hanno ben poco, donne comprese.

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

Deus ex Makina: Maniak

di Francesco Forlani
Da un po'sto collaborando con Limina Rivista, con delle autotraduzioni dal francese di piccoli assaggi ( essais) letterari pubblicati in oltre vent’anni sulla rivista parigina l’Atelier du Roman diretta da Lakis Proguidis. Dopo Philip K Dick, Franz Kafka, Anna Maria Ortese, Charles Dickens è stata la volta di Boris Vian. Qui una nota a un libro indispensabile.

Overbooking: Eugenio Manzato

Alberto Pavan
Il romanzo narra la vita di Antonio Romani, vissuto tra la campagna trevigiana, Padova e Venezia, tra il 1757 e il 1797, l’anno in cui nella notte del 12 maggio, con Bonaparte alle porte, la narrazione si interrompe con un finale aperto che alimenta nel lettore il desiderio di un sequel.

Les nouveaux réalistes: Pierangelo Consoli

di Pierangelo Consoli
Per questo, quando mia madre divenne Alberta, tramutandosi in qualcosa di più collettivo, io non soffrii tanti cambiamenti, almeno per quello che riguardava la gestione delle faccende, perché erano già molti anni che me ne occupavo. Usciva pochissimo, come ho detto, eppure il giorno dei morti restava, nel suo calendario, un rito al quale non poteva rinunciare.

Colonna (sonora) 2024

di Claudio Loi
15 album in rigoroso ordine alfabetico per ricordare il 2023 e affrontare le insidie del quotidiano con il piglio giusto. Perché la musica, quella giusta, è la migliore medicina che si possa trovare sul mercato. Buon ascolto!

Les nouveaux réalistes: Annalisa Lombardi

di Annalisa Lombardi
Per questa nuova puntata dei nouveaux réalistes, un polittico di esistenze minime perdute tra i massimi sistemi della vita e della storia. Come nei Racconti con colonna sonora di Sergio Atzeni, la voce dei personaggi è incisa sulla musica di fondo delle cose. (effeffe)

Cose da Paz

di Massimo Rizzante
Partiamo da qui: la poesia, l’arte in genere, non ama ripetersi. Ciò non significa che non possa ripetersi. Ecco la mia teoria: quando la poesia non si accorge che si sta ripetendo, la Storia inevitabilmente si ripete. Ciò se si crede, come io mi ostino a credere che, a differenza della poesia di Omero, nessuno studio storico potrà mai dirci qualcosa di essenziale su chi sono stati gli antichi Greci.
francesco forlani
francesco forlani
Vivo e lavoro a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman . Attualmente direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Spettacoli teatrali: Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet, Miss Take. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Métromorphoses, Autoreverse, Blu di Prussia, Manifesto del Comunista Dandy, Le Chat Noir, Manhattan Experiment, 1997 Fuga da New York, edizioni La Camera Verde, Chiunque cerca chiunque, Il peso del Ciao, Parigi, senza passare dal via, Il manifesto del comunista dandy, Peli, Penultimi, Par-delà la forêt. , L'estate corsa   Traduttore dal francese, L'insegnamento dell'ignoranza di Jean-Claude Michéa, Immediatamente di Dominique De Roux
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: