Houston we have a…

… P FUNK! (Live 1976)*

Questa è la minaccia contro cui il compianto John Edgar Hoover aveva combattuto tutta la vita.
Nixon (Intervista rilasciata alla morte di Hoover nel 1972)

No, non fatevi strane idee, è veramente gente a posto.

In effetti, non era il tipo di gruppo a cui potevi imporre politiche di austerità o restrizioni di budget.
L’amministratore delegato di Casablanca Records
*
No, davvero, sono dei professionisti. Gente puntuale, affidabilissimi.

Non ci sono dubbi. I Parliament e l’afro-futurismo costituiscono l’ultima grande avanguardia del ‘900.
Achille Bonito Oliva

Parliament:
Bernie Worrell, Bootsy Collins, Calvin Simon, Cordell Mosson, David Spradley, Dawn Silva, Debbie Wright, Dewayne McKnight, Donnie Sterling, Eddie Hazel, Fuzzy Haskins, Garry Shider, Gary Mudbone Cooper, George Clinton, Glen Goins, Grady Thomas, Greg Boyer, Jeanette Washington, Jeff Cherokee Bunn, Jerome Ali, Jerome Brailey, Junie Morrison, Larry Fratangelo, Larry Heckstall, Lynn Mabry, Maceo Parker, Mallia Franklin, Michael Hampton, Ray Davis, Richard Griffith, Rick Gardner, Ron Bykowski, Shirley Hayden, Tawl Ross, Tiki Fulwood, William Earl Collins Funk

*
E poi anche i loro amici, persone in gamba, serie, discrete.

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28 Commenti

  1. Mi scuso con i lettori, e particolarmente con andrearà con cui condivido questa idolatria, ho infatti dimenticato la citazione di Lacan (Séminaires), altrettanto importante: “Come tutti gli esemplari di maschio bianco e adulto, anch’io soffro dell’invidia del P(funk)”.

    Secondo il detto paesano di Porto Valtravaglia: “Il bianco blasonato ha il didietro cementato”.

  2. “Esiste al mondo un’unica vera macchina desiderante, ed e’ il basso di Bootsy Collins.” (Deleuze/Guattari)

    Ma Deleuze e Guattari, da ignoranti quali erano, non conoscevano questi qua sotto. Raos e Inglese invece si’.

  3. Parliament, Sly, Defunkt… gli avelli sono aperti e le legioni a spasso, portando la novella del MUMBO JAMBO: i culi di cemento sono avvisati!

  4. Comunque, per mettere un primo punto a questo primo giro di impressioni-memorie, Kool and the Gang, Sly, Defunkt, ecc, per carità, tutta gente a posto, macchine da sculettamento garantito, epperò, epperò, macchine a trazione fondamentalmente naturale, e ciò le distingue dalla macchina Parliament-Funkadelic a trazione chimica, come risulta assai evidente dallo stile, diciamo, disinvolto, dei suoi membri. All’epoca, non c’era la scabrosa moda dei test anti-doping e questo permetteva ai nostri una certa familiarità con la creatura del dottor Hofmann.

    • Modestamente, il mio paper “La funkedelia: luci ed ombre della trazione chimica nella musica afro-americana del Dopoguerra” fu letto in un convegno al Parco Lambro di Milano organizzato dal collettivo di ricerca Acid-Ass e apprezzato dal pubblico presente sul pratone.

  5. In non so quale video di quel concerto a Berlino dei Defunkt li si vede chiaramente che fumano canne sul palco mentre suonano. Per rallentare, suppongo.

  6. Ma la leggenda urbana di Sly che girava con una custodia di violino piena di coca, ha mai trovato conferma?

  7. scusa gina, ti presentiamo una masnada di alieni piuttosto bellocci e a trazione chimica… io ho la mia dose andro-orgonica solo ripassandomi in loop e slow-motion le due danzatrici dei Parliament, a te restano solo una decina di musicisti… mi sembra una dose gino-orgonica abbastanza equa…

    sulle donne del funky-soul è solo un capitolo che, qui in NI, non ho ancora aperto

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Andrea Inglese (1967) originario di Milano, vive nei pressi di Parigi. È uno scrittore e traduttore. È stato docente di filosofia e storia al liceo e ha insegnato per alcuni anni letteratura e lingua italiana all’Università di Paris III. Ora insegna in scuole d’architettura a Parigi e Versailles. Poesia Prove d’inconsistenza, in VI Quaderno italiano, Marcos y Marcos, 1998. Inventari, Zona 2001; finalista Premio Delfini 2001. La distrazione, Luca Sossella, 2008; premio Montano 2009. Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato, Italic Pequod, 2013. La grande anitra, Oèdipus, 2013. Un’autoantologia Poesie e prose 1998-2016, collana Autoriale, Dot.Com Press, 2017. Il rumore è il messaggio, Diaforia, 2023 (Premio Pagliarani 2024). Prose Prati, in Prosa in prosa, volume collettivo, Le Lettere, 2009; Tic edizioni, 2020. Quando Kubrick inventò la fantascienza. 4 capricci su 2001, Camera Verde, 2011. Commiato da Andromeda, Valigie Rosse, 2011 (Premio Ciampi, 2011). I miei pezzi, in Ex.it Materiali fuori contesto, volume collettivo, La Colornese – Tielleci, 2013. Ollivud, Prufrock spa, 2018. Stralunati, Italo Svevo, 2022. Storie di un secolo ulteriore, DeriveApprodi, 2024. Romanzi Parigi è un desiderio, Ponte Alle Grazie, 2016; finalista Premio Napoli 2017, Premio Bridge 2017. La vita adulta, Ponte Alle Grazie, 2021. Saggistica L’eroe segreto. Il personaggio nella modernità dalla confessione al solipsismo, Dipartimento di Linguistica e Letterature comparate, Università di Cassino, 2003. La confusione è ancella della menzogna, edizione digitale, Quintadicopertina, 2012. La civiltà idiota. Saggi militanti, Valigie Rosse, 2018. Con Paolo Giovannetti ha curato i volumi collettivi Teoria & poesia, Biblion, 2018 e Maestri Contro. Brioschi, Guglielmi, Rossi-Landi, Biblion, 2024. Traduzioni Jean-Jacques Viton, Il commento definitivo. Poesie 1984-2008, Metauro, 2009. È stato redattore delle riviste “Manocometa”, “Allegoria”, del sito GAMMM, della rivista e del sito “Alfabeta2”. È uno dei membri fondatori del blog Nazione Indiana e il curatore del progetto Descrizione del mondo (www.descrizionedelmondo.it), per un’installazione collettiva di testi, suoni & immagini.
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