Articolo precedente
Articolo successivo

la donna del baltico

disegni e testi di Elena Tognoli

Hanno trovato una donna
nel Mar Baltico, era piena
di piccole uova.

I pescatori l’hanno raccolta
nelle acque fredde
a forma di
drago.

“Vedi le mani
dei pescatori quando aggiustano
le reti?”, lei diceva
“Giù nel fondo
le reti cadono
su di noi come le meduse di un
dio calloso”.

“Qualche uovo me l’hanno
preso in un fiume del
Baltico”, lei diceva
“Ma voi come fate?”,
chiese la donna
ai salmoni.

“Le nostre uova le abbiamo
messe in scatolette, le spingiamo fra
le corsie surgelate
fra i corridoi bianchi –
siamo stanchi di risalire
la corrente”,
dissero i salmoni.

“Le mani dei pescatori
quando aggiustano
le reti”, lei diceva
“Vorrei che mi toccassero
che mi carezzassero un po’”

“Ma come farei poi
con le mie uova?
Le romperebbero tutte
rimarrei piena
di gusci e
di calcare.”

Galleggiando verso la spiaggia
la donna si era riempita di
pietre, tutti ne sapevano
il potenziale delle ossa
vuote. Era una donna cava
di pietra calcare.

I pescatori ripulirono la donna
coperta di alghe, grattarono dolcemente la
sua muta di squame.

Sulla spiaggia la gente
aveva cose
da non dire,
le donne in particolare –
come imbuti, colli
d’anatra prima del pranzo
di Natale.

La donna pescata nel Baltico
aveva due occhi ed erano
ostriche, piangevano
perle infilate –
gli altri pesci
se ne erano già andati dalle
acque di quel mare inquinato.

Qualcuno trovò una donna sulle
spiagge del Mar Baltico. Con un cucchiaio
ne assaggiarono
le uova nere e dure.
Era il primo giorno
di Natale.

Ndr: Il lavoro qui presentato fa parte di un testo illustrato in fieri di Elena Tognoli.

Print Friendly, PDF & Email

articoli correlati

Libro del metodo naturale (il capitolo X del Dao De Jing)

di Paolo Morelli
Il metodo naturale è il modo e la maniera per ognuno di noi di “coltivare la propria parte di natura”, vale a dire fuori dalle costrizioni e dalle supposte con-venienze obbedire all’unica autorità che la nostra coscienza riconosce, poiché ne fa parte.

Le lettere scarlatte (Letteratura e diritto #1)

di Pasquale Vitagliano
Se dagli anni 2000 in poi il giallo italiano è stato nobilitato, il filone del Diritto e Letteratura è sì apparso nei titoli di molti libri ma non ha attirato la stessa attenzione. Non esistono, neppure tra i contemporanei, autori italiani come Friedrich Durrenmatt.

Clarice Lispector a Berna

Cristina Vezzaro intervista Roberto Francavilla
La lingua letteraria di Clarice è un’operazione estetica, un progetto della forma più volte dichiarato. I suoi spostamenti dalla norma non sono imputabili, se non in minima parte, alla sua condizione di estrangeirada (come ha voluto una certa critica)

Il vagabondo ferroviario e le isole che si vedono dalla Liguria

di Marino Magliani
Calvino quella storia non la scrisse mai, però col tempo venne a sapere che un bambino vero aveva fatto ciò che lui aveva immaginato. E col tempo il bambino vero, diventato poi adulto e infine vecchio - un vecchio vagabondo lungo i binari - seppe che il famoso scrittore Calvino aveva inventato la sua storia.

Abbagli tra le rovine del mondo caduto

di Alice Pisu
Intrigato dalla vita nascosta nella materia morta, da ciò che è ormai privo di senso, Voltolini genera visioni nel gioco di accumuli utile a sostanziare una dimensione estranea al noto. La tensione alla vertigine esorta chi legge a concepire una cifra di inconoscibilità e al contempo di familiarità in luoghi infestati dalla solitudine: analogie con l’ignoto che ogni individuo sperimenta se osserva il proprio vuoto.

LA SPORCIZIA DELLA TERRA

di Giacomo Sartori e Elena Tognoli
Ci hanno insegnato che la pulizia è molto importante, e che le cose pulite sono inodori e ordinate, ben illuminate, ben geometriche, preferibilmente chiare. Quindi non c’è molto da stupirsi se la terra, che è tutto il contrario, ci sembra sporca e brutta, e anche poco igienica, infestata da vermi e altri bacherozzi com’è.
giacomo sartori
giacomo sartori
Sono agronomo, specializzato in scienza del suolo, e vivo a Parigi. Ho lavorato in vari paesi nell’ambito della cooperazione internazionale, e mi occupo da molti anni di suoli e paesaggi alpini, a cavallo tra ricerca e cartografie/inventari. Ho pubblicato alcune raccolte di racconti, tra le quali Autismi (Miraggi, 2018) e Altri animali (Exorma, 2019), la raccolta di poesie Mater amena (Arcipelago Itaca, 2019), e i romanzi Tritolo (il Saggiatore, 1999), Anatomia della battaglia (Sironi, 2005), Sacrificio (Pequod, 2008; Italic, 2013), Cielo nero (Gaffi, 2011), Rogo (CartaCanta, 2015), Sono Dio (NN, 2016), Baco (Exorma, 2019) e Fisica delle separazioni (Exorma, 2022). Alcuni miei romanzi e testi brevi sono tradotti in francese, inglese, tedesco e olandese. Di recente è uscito Coltivare la natura (Kellermann, 2023), una raccolta di scritti sui rapporti tra agricoltura e ambiente, con prefazione di Carlo Petrini.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: