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Diari di maggio. Prescrizioni sanitarie e mutazioni del corpo (2/2)

Testimonianze informali riscritte e disegnate da Elena Tognoli 13 maggio Ettore (la cedevolezza della carne) "Ha voluto abbracciarmi e mi è sembrata molle la sua pelle, pronta a cedere e a sprofondare nella carne. Dal 2 marzo non toccavo nessuno. Sento la responsabilità del tatto, la porosità che è il vuoto dentro le ossa. Mi dico che anche abbracciare qualcuno o qualcosa è abbracciare il vuoto, stringersi a nessuno."   14 maggio Eduardo (ribellioni d’espatriato) “Ho l’impulso...

Storia di un pacco (Dipartire ai tempi del confino)

disegni e testi di Elena Tognoli Il pacco scivolava veloce su rotelle.     Al pacco si può lasciare un ultimo messaggio a distanza di vivavoce.     Aveva paura che al centro di smistamento confondessero il suo pacco con un altro pacco.   Il suo pacco sapeva di fiori finti.     Forse il pacco era vuoto (forse c’era speranza).     Il pacco era circondato da mura visibili. Il pacco era circondato da mura invisibili.     Con uno sforzo metafisico il pacco fu incoraggiato a partire.   (Ricevuta di ritorno).     Un giorno si svegliò ed...

Memoria di uno scoglio

disegni e didascalie (e testo a margine) di Elena Tognoli Lo scoglio ci mette molto tempo a muoversi e molto poco a consumarsi. In molti abitano lo scoglio (cozze, ricci, telline e altri ancora). Insieme resistono alle necessità delle correnti. Lo scoglio ha punte aguzze che recidono la pelle. In alcune località di mare questo è conosciuto come il “bacio dello scoglio”. Lo scoglio a volte è stanco di essere bagnato dal mare....

la donna del baltico

disegni e testi di Elena Tognoli Hanno trovato una donna nel Mar Baltico, era piena di piccole uova. I pescatori l’hanno raccolta nelle acque fredde a forma di drago. “Vedi le mani dei pescatori quando aggiustano le reti?”, lei diceva “Giù nel fondo le reti cadono su di noi come le meduse di un dio calloso”. “Qualche uovo me l’hanno preso in un fiume del Baltico”, lei diceva “Ma voi come fate?”, chiese la donna ai salmoni. “Le nostre uova le abbiamo messe in scatolette, le spingiamo fra le corsie surgelate fra i...

Metà orso

di Giovanna Marmo Quando tutto era vivo, non c’erano montagne né vicino né lontano e la neve caduta diventava fuoco. Quando tutto era vivo, il mondo cadde da uno spazio vuoto e si spezzò. * Teste mute Il mondo è spezzato: l’acqua a lampi riflette frammenti inalterati scorrono senza toccarsi sulla superficie. Dalla palude nera nascono teste mute, senza corpo umani guardano il mondo. Tutto è finalmente per sempre: la bambola metà orso e metà bambina avvolta da un leggero fuori fuoco parla: * Metà orso La lingua feroce afferra il cielo vuoto di esseri acquatici entrano ed escono evaporando in trasparenza. La canoa taglia l’aria e separa il tempo. Deforma la superficie come la lingua...
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