Loriana D’ari: il divenire umano

di Loriana D’ari

 

Primo atto (Kāngdé)

 

c’è voluta intera la vita a divenire un uomo

appreso il peso del corpo perdere i fili uno a

uno, del fantoccio ammucchiato all’angolo

rimane il sorriso sghembo, lo slargo dell’occhio

scucito dalla luce. quanto tutto è reale, adesso

che anche l’aria potresti toccarla, e nulla

più a lungo trattenere.

la frana dei sensi cede calore alla terra

ne drena la linfa, non rimargina

 

 

Secondo atto (Volodja, 1924)

 

fa musica la pioggia, di questo cristo ammaccato

un suono bianchissimo e cavo. la coperta appesa

di sbieco, la scapola esposta uno spigolo inerme

nel buio. ma può ancora apprezzare da solo

la dismisura della compromissione, così trascina

l’arto inerte, finché l’accoglie la pietà dell’erba.

domani lo porterà il vento

il sole asciugherà le ossa fradicie

il partito vedrà di accordare il permesso di morire

 

 

Terzo atto (Gyokuon-hōsō)

 

il passo è quello dell’ultimo miglio

un lento biascichio di sassi

l’uniforme allo schienale ha ceduto

tutto il rigore, orfana del dio uscito di scena

ma questo è l’uomo, e parlerà.

possa la voce resistere alla notte

calare sui feriti a morte come

un velo sulle stanze sventrate dalla luce

 

 

 

3 Commenti

  1. Rarefatta, tagliente atmosfera umana fra dolore e bellezza. Magistrale. Ma purtroppo la poesia vera non è per tutti.

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

Medium Hot: la temperatura del dibattito sulle IA ai tempi del riscaldamento globale

di Hito Steyerl.
Come può essere fermato il danno sociale e ambientale creato dai sistemi termodinamici della produzione di immagini? Come si può interrompere la corsa agli armamenti e l’attuale sviluppo e impiego di strumenti balistici basati sull’IA?

Lingue di vetro. Le creature abissali di Francesco Cavaliere

di Gabriele Doria
I personaggi delle storie di Francesco Cavaliere (artista, performer, musicista, scrittore), sembrano emergere proprio da queste utopie da primo-ultimo giorno dell’umanità, come dimentichi di un nome, sotto le voragini di cieli solidi...

Costellazione OR

di Lidia Riviello
Ecco, che l’apocalisse di Rossella Or è una condizione della lingua tra pause e ininterrotti,  linguaggi plurimi, crolli e apici del bizzarro, tra sogno del corpo e bis -sogno della parola, tra comicità e gravità,  ma sempre còlta in flagrante.

Montale, Bassani e una «scienza delle intonazioni basse»

di Alberto Bertoni
Ospito qui, in occasione di Bookcity Milano e dell'uscita nel nuovo numero di Laboratori Critici (Samuele editore), l'editoriale di Alberto Bertoni.

Storia “emetica” della musica. Alessandro Baricco e gli abissi della divulgazione

di Cesare Cherchi
C’è qualcosa di sospetto in tutti quei libri che prospettano al lettore qualcosa di “diverso,” di cantare fuori dal coro, di essere appunto “eretici” come promette il titolo dell’ultimo saggio di Alessandro Baricco “Storia eretica della Musica Classica.”

Tra segnale e rumore. Weizman, Fuller e le estetiche investigative

di Matthew Fuller e Eyal Weizman
Krisis Publishing ha portato in Italia Estetiche investigative. Conflitti e commons nella politica della verità, il nuovo, importante libro di Matthew Fuller e Eyal Weizman, che s'inserisce all'interno di Forensic Architecture, il collettivo di ricerca fondato da Weizman...
Giorgiomaria Cornelio
Giorgiomaria Cornelio
Giorgiomaria Cornelio è nato a Macerata nel 1997. È poeta, scrittore, regista, performer e redattore di «Nazione indiana». Ha co-diretto la “Trilogia dei viandanti” (2016-2020), presentata in numerosi festival cinematografici e spazi espositivi. Suoi interventi sono apparsi su «L’indiscreto», «Doppiozero», «Antinomie», «Il Tascabile Treccani» e altri. Ha pubblicato La consegna delle braci(Luca Sossella editore, Premio Fondazione Primoli), La specie storta (Tlon edizioni, Premio Montano, Premio Gozzano), L’Ufficio delle tenebre e il saggio Fossili di rivolta. Immaginazione e rinascita (Tlon Edizioni). Ha curato il progetto Ogni creatura è un popolo (NERO Editions)e per Argolibri, l’inchiesta letteraria La radice dell’inchiostro. La traduzione di Moira Egan di alcune sue poesie scelte ha vinto la RaizissDe Palchi Fellowship della Academy of American Poets. Con le sue opere ha partecipato a festival e spazi come Biennale Venezia College, Mostra internazionale del nuovo cinema, Rencontres internationales paris/berlin, Centrale Fies. È il vincitore di FONDO 2024 (Santarcangelo Festival), uno dei direttori artistici della festa “I fumi della fornace” e dei curatori del progetto “Edizioni volatili”. È laureato al Trinity College di Dublino e dottorando allo Iuav di Venezia.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: