Loriana D’ari: il divenire umano

di Loriana D’ari

 

Primo atto (Kāngdé)

 

c’è voluta intera la vita a divenire un uomo

appreso il peso del corpo perdere i fili uno a

uno, del fantoccio ammucchiato all’angolo

rimane il sorriso sghembo, lo slargo dell’occhio

scucito dalla luce. quanto tutto è reale, adesso

che anche l’aria potresti toccarla, e nulla

più a lungo trattenere.

la frana dei sensi cede calore alla terra

ne drena la linfa, non rimargina

 

 

Secondo atto (Volodja, 1924)

 

fa musica la pioggia, di questo cristo ammaccato

un suono bianchissimo e cavo. la coperta appesa

di sbieco, la scapola esposta uno spigolo inerme

nel buio. ma può ancora apprezzare da solo

la dismisura della compromissione, così trascina

l’arto inerte, finché l’accoglie la pietà dell’erba.

domani lo porterà il vento

il sole asciugherà le ossa fradicie

il partito vedrà di accordare il permesso di morire

 

 

Terzo atto (Gyokuon-hōsō)

 

il passo è quello dell’ultimo miglio

un lento biascichio di sassi

l’uniforme allo schienale ha ceduto

tutto il rigore, orfana del dio uscito di scena

ma questo è l’uomo, e parlerà.

possa la voce resistere alla notte

calare sui feriti a morte come

un velo sulle stanze sventrate dalla luce

 

 

 

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3 Commenti

  1. Rarefatta, tagliente atmosfera umana fra dolore e bellezza. Magistrale. Ma purtroppo la poesia vera non è per tutti.

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Giorgiomaria Cornelio
Giorgiomaria Cornelio (1997) è poeta, regista, curatore, redattore di «Nazione Indiana». Ha co-diretto la "Trilogia dei viandanti" (2016-2020), presentata in festival e spazi espositivi internazionali. Suoi interventi sono apparsi su «Doppiozero», «Il Tascabile», «Antinomie», «L'indiscreto». Ha vinto il Premio Opera Prima con la raccolta "La Promessa Focaia" (Anterem, 2019). Ha pubblicato "La consegna delle braci” (Luca Sossella Editore) e “La Specie storta" ( Edizioni Tlon ). Cura il progetto “Edizioni volatili”, e la festa della poesia "I fumi della fornace".
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