Franco Buffoni. Poesie

di Giorgiomaria Cornelio

È uscito per Mondadori Poesie (1975-2025), opera che raccoglie insieme l’intera opera poetica di Franco Buffoni.

Come primo movimento di ricognizione e attraversamento (attraversamento che approfondiremo nei prossimi mesi), propongo qui un atlante di testi scelti dal volume, un itinerario che insiste sugli intervalli temporali, sui ritorni tematici e ossessivi, sui salti e sugli spostamenti improvvisi della lingua — una lingua che sa farsi strumento di analisi e di foratura del quotidiano, che sa interpellare la storia e la biografia, il dolore e la lotta politica, il corpo e la morte. Attraverso questo atlante, si evidenzia la forza e il rigore di una poesia che non si adagia mai, che scarta e riparte, e che chiede da noi, come scrive Massimo Gezzi nell’articolato saggio introduttivo al volume, un esercizio di «riconoscenza»: «è ancora una volta, in fin dei conti, l’oscillazione continua, in atto da più di quarant’anni, fra il celaniano “porsi a fianco” e il céliniano “chiamarsi fuori” a osservare dall’esterno l’avventura delle specie sapiens sapiens»: di entrambe queste posture, oltre che della volontà di non accontentarsi del già scritto e di spingersi sempre plus ultra, dobbiamo essere riconoscenti a Franco Buffoni, e siamo certi che gliene saremo ancora a lungo».

Proprio da questa gratitudine, partiamo nella lettura.

***

da Nell’acqua degli occhi (1979)

Ganimede

Imbastendo un piano

d’abbandono randagio

contava le Erinni

sedendo a bell’agio.

Metteva nell’abbandono

il lato vile

d’autostoppista servile

appena raccolto

e rideva tenuto

pensando che infine

Mercurio

contava quel tanto

che basta per dire

«son io» per entrare.

***

da Theios (2001)

Il fuoco su di te piccolo bambino

Che imperiosamente chiedi

Di farti funzionare il fono

Perché ti piacciono le spine.

Il fuoco dei pensieri su di te

Perché sei da solo tanto forte

A chiedere perché

Fino a domani a chiederlo.

E io, theios tuo,

Sarò la sede del tuo empirismo,

Proverò perché fa tanto male se:

Mi farò male per te.

E se vorrai piccolo bambino

Un giorno cercheremo insieme

Il circo romano nel buio,

Che non mi riuscì di trovare

Perché ero solo.

***

da Del maestro in bottega (2002)

Passioni immobili

Ha letto il mio cervello alla parete

Della lavanderia. Dove era scritto Passoni Immobili

Mutui ratei agevolazioni semestrali.

E venivo dall’acquisto dell’agenda 2002

Presso Buffetti Punto Ufficio

Dove il volume Schemi metrici

Dallo scaffale aveva irriso a me

Da manuale per geometri agrimensori

Quale è.

***

da Guerra (2005)

Alla Costituzione italiana

Le costituzioni, recita il mio vecchio

Dictionary of Phrase and Fable,

Possono essere aristocratiche o dispotiche

Democratiche o miste.

Ecco, per te che non prometti

Di perseguire l’imperseguibile

– La felicità degli uomini –

Vorrei non pensare davvero a quel mixed

Che ricade sugli effetti salvando i presupposti:

Di te che prometti il perseguibile

Vorrei restasse il lampo negli occhi di Gobetti,

Già finito per altro in poesia.

***

da Avrei fatto la fine di Turing(2015)

Avrei fatto la fine di Alan Turing

O quella di Giovanni Sanfratello

In mano ai medici cattolici

Coi loro coma insulinici

E qualche elettroshock.

Perché era un piccolo borghese

Il mio padre amoroso

Non si sarebbe sporcato le mani.

Controllando l’impeto iniziale

Vòlto allo strangolamento

Del figlio degenerato,

Ai funzionari appositi

Avrebbe delegato

La difesa del suo onore.

***

da La linea del cielo (2018)

Poeti

Anch’io mentre di notte

Contemplo da Gignese

Le buone maniere del lago Maggiore

La sua quieta disperazione,

Penso che volentieri

Lascerei la metafisica alle chiromanti

E il parlottìo sull’eternità

Agli orologiai:

I poeti alimentano le poste

Si diceva, ora accendono

Scarichi notturni, dalla rete

Al cartaceo, non si arrendono.

***

da Betelgeuse e altre poesie scientifiche (2021)

Antimateria in excelsis

Uno dei misteri della fisica

Capire perché dopo il Big Bang

Sia caduta l’originale simmetria

Tra materia e antimateria,

Perché abbia prevalso la materia

E dove l’antimateria sia finita,

Perché non vediamo le anti-stelle

E le anti-galassie.

Un’esigenza manifesta

Già nel Dante delle simmetrie

E della regolarità,

Neutrini e antineutrini

Come i beati del cielo della Luna

Rispetto a quelli del cielo di Saturno.

***

Spillover

Traducendo spillover con ripercussioni

Usciamo dal significato economico del termine –

Per cui un’attività trabocca

Producendo effetti anche in altri ambiti –

Ed entriamo in quello figurato del presagio.

Per cui ci chiediamo: è  solo coincidenza

Se ogni volta che muta il clima

Avviene uno spillover, un salto di specie

Che permette trasmissioni virali

Dagli animali all’uomo?

Lo scioglimento del permafrost in Jakuzia

Sta liberando in atmosfera

Spore e batteri vecchi di migliaia d’anni

Come il Bacillus anthracis, la peste siberiana

Che si stacca dalle carcasse delle renne.

E dagli uomini morti nella neve

Tornano in vita il virus del vaiolo

E della Spagnola. Dai resti di un mammut

è riapparso un batterio di ventimila anni fa

E altri più sotto se ne stanno da milioni d’anni.

Che il nostro organismo non sa riconoscere,

Pronti a lasciare i ghiacci per colpirci.

***

da La coda del pavone (2025)

Riso e arte

Chissà, se ridevano, come ridevano

E quando impararono a ridere,

Se lo chiedeva Bataille in Lascaux

Associando con certezza riso e arte.

In seguito fu Villa a dichiarare

Che l’esperienza assoluta

Del primo vivente è l’assassinio:

Uccidere come ferire

Entrare penetrare estrarre sviscerare espellere.

Mentre gli Indù pensavano la Terra

Ben piantata sopra un elefante

In piedi su un guscio di tartaruga.

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Giorgiomaria Cornelio
Giorgiomaria Cornelio
Giorgiomaria Cornelio è nato a Macerata nel 1997. È poeta, scrittore, regista, performer e redattore di «Nazione indiana». Ha co-diretto la “Trilogia dei viandanti” (2016-2020), presentata in numerosi festival cinematografici e spazi espositivi. Suoi interventi sono apparsi su «L’indiscreto», «Doppiozero», «Antinomie», «Il Tascabile Treccani» e altri. Ha pubblicato La consegna delle braci(Luca Sossella editore, Premio Fondazione Primoli), La specie storta (Tlon edizioni, Premio Montano, Premio Gozzano), L’Ufficio delle tenebre e il saggio Fossili di rivolta. Immaginazione e rinascita (Tlon Edizioni). Ha curato il progetto Ogni creatura è un popolo (NERO Editions)e per Argolibri, l’inchiesta letteraria La radice dell’inchiostro. La traduzione di Moira Egan di alcune sue poesie scelte ha vinto la RaizissDe Palchi Fellowship della Academy of American Poets. Con le sue opere ha partecipato a festival e spazi come Biennale Venezia College, Mostra internazionale del nuovo cinema, Rencontres internationales paris/berlin, Centrale Fies. È il vincitore di FONDO 2024 (Santarcangelo Festival), uno dei direttori artistici della festa “I fumi della fornace” e dei curatori del progetto “Edizioni volatili”. È laureato al Trinity College di Dublino e dottorando allo Iuav di Venezia.
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