Una festa è una festa è una festa è una festa…
Note sulla Festa di Nazione Indiana, Bologna 2025

di Redazione

Bisogna pur incontrarsi, parlarsi, abbracciarsi e sorridere. Noi di Nazione Indiana, almeno una volta all’anno, cerchiamo di farlo con le nostre Feste. Quest’anno la Festa di Nazione Indiana si è svolta nello spazio di ⇨ Porta Pratello di Bologna, lo scorso sabato 14 giugno. Eravamo ospiti di ⇨ Grisù / Festival di scritture contemporanee – Lo Spazio Letterario, che ringraziamo per come ci hanno accolti e fatto sentire a casa in un luogo, Porta Pratello col suo cortile e i suoi chiostri, che l’accoglienza e l’ospitalità le ha nella propria storia. Questo è un pezzo in progress, seguiranno video e altre foto degli incontri.
Il talk del mattino
Per il momento confermiamo che nel talk mattutino abbiamo parlato di democrazia e pensiero critico rispetto alla scrittura sui social. Il tempo dei social: scrivere sulle piattaforme occidentali. Democrazia e pensiero critico nell’era di Musk. Andrea Inglese, Giorgio Mascitelli, Mariachiara Brunetti, Giorgiomaria Cornelio e Helena Janeczek hanno discusso di tecno-oligarchi, idiozia o superomismo dei suddetti personaggi, il loro rapporto con Trump e con… noi. Ossia: come abitare le piattaforme social e digitali anche quando ti “shadowbannano”, quando ti rendono invisibile a causa dei tuoi contenuti non allineati o allettanti. Una soluzione potrebbe anche essere, come suggerito da Gianni Biondillo, quella di “fregarsene”.
Il dibattito del pomeriggio
Nel pomeriggio abbiamo tenuto il talk su Il tempo ereditato. Una nuova generazione e il “compito” di raccontare la Resistenza. Abbiamo parlato del concorso Staffetta partigiana per under 35, promosso da Nazione Indiana in occasione dell’ottantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Abbiamo analizzato i temi dei racconti premiati, la presenza/assenza della violenza resistenziale, il rapporto con gli archivi e con i documenti, gli strumenti per costruire insieme storia e memoria, ossia per fare public history della Resistenza in un momento in cui la Resistenza sta, a suo modo – in forma di racconto, celebrazione, interesse – tornando nell’orizzonte comunitario di italiane e italiani che si riconoscono nei valori dell’antifascismo. Al dibattito hanno partecipato Gianni Biondillo, Davide Orecchio, Orsola Puecher e Davide Sparano dell’Istituto storico Parri. E ci ha raggiunti con la sua famiglia Alice Ghinzani, la più giovane tra le autrici premiate, per il racconto Jenide Russo.
Letture serali
In serata è scattato il momento performativo. La scena del tempo. Tra passato e presente. Performance e letture di:
– Mariasole Ariot, con Le sale operatorie di esistenze, ispirato dalla lettura di Guerra Totale di G. Gribaudi.
– Francesco Forlani, con Les quatre ciudades (dall’antologia Babele a cura di Enzo Campi) e Pazza l’idea, per Roberto Lordi nell’antologia La stessa cosa del sangue.
– Giorgio Mascitelli, col racconto inedito Il partigiano nella legnaia.
– Orsola Puecher, con ALICE VENTURA BATTAGLIA morta il 5.3.1945 a Ravensbrück “…per il suo ideale partigiano” nell”antologia La stessa cosa del sangue.
– Ornella Tajani, con Gli spazi del sonno di Robert Desnos.
La chiusura su Luigi Di Ruscio
La serata si è conclusa con la proiezione di La neve nera: Angelo Ferracuti ha introdotto il film su Luigi Di Ruscio, in dialogo con Davide Orecchio. Chiudendo così un discorso sul tempo del lavoro e letteratura operaia che era stato già tema del talk pomeridiano con Fabio Franzin, Stefano Modeo, e moderato da Stefano Colangelo.