Tabucchi inquieto

tabucchi 2

Antonio Tabucchi, un anno dopo. Per il primo anniversario della morte (avvenuta a Lisbona, il 25 marzo del 2012), i suoi editori stanno mandando in libreria testi di e su Tabucchi (Feltrinelli stampa una raccolta di “Saggi” curata da Anna Dolfi, e “Mi riconosci” di Andrea Bajani che racconta gli ultimi giorni dello scrittore; tutte le opere di Tabucchi pubblicate da Sellerio escono ora in un volume con prefazione di Paolo Mauri). Al ricordo di Tabucchi la Regione Toscana, a Firenze, dedica una tre giorni che si intitola “Dialoghi inquieti“. Il 23 marzo al Teatro Cantiere Florida di Firenze, Versiliadanza mette in scena “Nel tempo di questo infinito minimo io ti dico Good Bye Mr Nightingale”, un’azione teatrale ispirata a “Notturno indiano”. Il giorno dopo, sempre al Florida, è la volta di una maratona di lettura dalle opere di Tabucchi. Al centro della giornata del 25, all’Odeon, ci saranno i rapporti fra letteratura e cinema. La mattina, introdotto da Anna Dolfi, si comincia con “Tristano e Tabucchi”, un raro filmato del 2003 in cui lo scrittore racconta la gestazione del romanzo “Tristano muore”. Nel primo pomeriggio, alla presenza del regista Roberto Faenza, viene proiettato “Sostiene Pereira”. Alla sera, infine, conclusione con la proiezione di “Notturno indiano” di Alain Corneau. Sempre nel pomeriggio porteranno i loro ricordi gli editori Inge Feltrinelli e Antonio Sellerio; gli scrittori Andrea Bajani, Paolo Di Paolo, Romana Petri, Ugo Riccarelli; le studiose dell’opera di Tabucchi, Anna Dolfi e Thea Rimini; e, infine, Antonio Padellaro, direttore de “Il Fatto”, che prima sull'”Unità” poi sul “Fatto” pubblicò gli ultimi interventi politici di Tabucchi.

save_the_date_tabucchi

4 Commenti

  1. E il fondo Tabucchi se lo prende la Francia invece perché dall’Italia non si è mostrato alcun interesse.

  2. Mi chiedo per che cosa si mostri ormai interesse in Italia, che non sia autoritarismo, fede a buon mercato o pura ostentazione.

  3. giá peró Tabucchi non passave mica tutto il suo tempo a insultare i francesi, ma gli italiani, io lo ricorderó sempre qui all’Universtá di questa piccola cittá di Al Andalus, spiegare ai miei studenti come gli italiani sono cialtroni, incivili, corrotti e berlusconiani, un bel aiuto per l’Anno Accademico, conserveró di lui un bel ricordo. Davvero. Poi da uno che veniva dall’Algarve, dove la corruzione non è diffusa, è la sola, l’unica attivitá economica che ha cementificato e distrutto per sempre uno dei paesaggi piú belli d’Europa. Suppongo che comunque a Tabucchi, ora che ha varcato da un anno il Ponte Chinvat, della stima postuma degli italiani che tanto disprezzava non importi proprio nulla.
    Dreiser Cazzaniga

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

Iroko

di Simone Redaelli
Le mattine che usciamo di casa assieme, è ancora buio. Se è inverno, come oggi, troviamo il furgone pieno di ghiaccio. Io entro e mi siedo al mio posto. Papà apre la portiera del guidatore, mette in moto, e la richiude.

Thrilla in Manila

di Gianluca Veltri
Cinquanta anni fa, il 1° ottobre del 1975, si tenne a Manila, tra Joe Frazier e Muhammed Alì, l’incontro di box più drammatico che si ricordi. Terzo e decisivo appuntamento tra due rivali acerrimi.

Via dalla pazza folla olimpionica

di Gianni Biondillo
A Milano le olimpiadi invernali che si inaugurano fra tre mesi sembra che interessino a nessuno. Non c’è più alcun cuore di milanese che batte all’avvicinarsi di questo evento globale. Cos’è successo?

Vi avverto che vivo per l’ultima volta

Gianni Biondillo intervista Paolo Nori
Dopo il 24 febbraio 2022 mi è sembrato chiarissimo che la vita di Anna Achmatova, la società crudele, orribile e insensata nella quale viveva erano molto simili alla nostra.

Milano, a place to bye

di Gianni Biondillo
Fossi ricco sarebbe bellissimo vivere a Milano. “Portofino è a due ore di macchina; in 45 minuti si può pranzare sulla terrazza di Villa d'Este sul Lago di Como; e in tre ore si possono raggiungere St. Moritz, Megève o Verbier”. Il problema è che non sono ricco.

Quell’amore lì

di Linda Farata
Da ieri è in libreria il romanzo d’esordio di Linda Farata, autrice che qui su Nazione Indiana abbiamo già conosciuto, in quanto partecipante (e finalista) del concorso “Staffetta Partigiana”. Con vero piacere pubblico un estratto dal romanzo, ringraziando l’editore che ce lo ha concesso.
gianni biondillo
gianni biondillo
GIANNI BIONDILLO (Milano, 1966), camminatore, scrittore e architetto pubblica per Guanda dal 2004. Come autore e saggista s’è occupato di narrativa di genere, psicogeografia, architettura, viaggi, eros, fiabe. Ha vinto il Premio Scerbanenco (2011), il Premio Bergamo (2018) e il Premio Bagutta (2024). Scrive per il cinema, il teatro e la televisione. È tradotto in varie lingue europee.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: