helena janeczek

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Helena Janeczek è nata na Monaco di Baviera in una famiglia ebreo-polacca, vive in Italia da trentacinque anni. Dopo aver esordito con un libro di poesie edito da Suhrkamp, ha scelto l’italiano come lingua letteraria per opere di narrativa che spesso indagano il rapporto con la memoria storica del secolo passato. È autrice di Lezioni di tenebra (Mondadori, 1997, Guanda, 2011), Cibo (Mondadori, 2002), Le rondini di Montecassino (Guanda, 2010), che hanno vinto numerosi premi come il Premio Bagutta Opera Prima e il Premio Napoli. Co-organizza il festival letterario “SI-Scrittrici Insieme” a Somma Lombardo (VA). Il suo ultimo romanzo, La ragazza con la Leica (2017, Guanda) è stato finalista al Premio Campiello e ha vinto il Premio Bagutta e il Premio Strega 2018. Sin dalla nascita del blog, fa parte di Nazione Indiana.

Breve storia dell’emergenza rifiuti in Campania

di Maurizio Braucci Primavera del 2007. Petra e io passeggiamo nel Parco Ventaglieri, nel centro di Napoli, facendo attenzione ai...

A partire dalla munnezza

di Helena Janeczek Domenica Maurizio Braucci mi ha portato a Chiaiano. Ci eravamo visti l’altro giorno e lui cominciò subito...

E la morte non avrà più dominio

di Dylan Thomas E la morte non avrà più dominio. I morti nudi saranno una cosa Con l'uomo nel vento...

A me gli occhi

di Chiara Valerio Su Le Benevole di Jonathan Littell Noi, gli uomini, chi siamo? Siamo veri, siamo dipinti? Tropi di carta,...

Una stanza tutta per Flush

di Chiara Valerio Flush è il nome del cane di Elizabeth Barrett Browning, poetessa, nata nel 1801 a Durham. Se Elizabeth...

Spot dal mondo dei non luoghi

di Giancarlo Liviano d'Arcangelo Buddie aveva fame. Sentiva il suo stomaco irrispettoso che piagnucolava a colpi di singhiozzo balbuziente, e...

Ultimo appello

  Io che non posso perché ho la cittadinanza tedesca (quella doppia la Germania l'ha ammessa da poco e l'iter...

Gioventù tedesca II

di Dario Borso e Heinrich Heine RIASSUNTO. Il giovane Richard, che a Parigi fa la fame e abbandona il cane,...

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di Chiara Valerio Rivedrò domani le banchine e la muraglia e l’usata strada. Nel futuro che s’apre le mattine sono ancorate come barche...