di Andrea Muzzarelli

Via, via volò l’aeroplano, finché non fu che una scintilla, un’aspirazione, una concentrazione, un simbolo (così sembrava a Bentley, che con vigore spianava il suo pezzetto di prato a Greenwich) dell’animo umano; della sua determinazione, pensò Bentley, girando attorno al cedro del Libano, a uscire dal corpo, ad andare oltre la propria casa, grazie al pensiero, ad Einstein, alla speculazione, la matematica, la teoria di Mendel – l’aeroplano volava via.
Virginia Woolf, Mrs Dalloway (1925)
Nel 1956 lo scrittore e drammaturgo svizzero Friedrich Dürrenmatt scrisse un racconto intitolato La panne. Il protagonista risponde al nome di Alfredo Traps: quarantacinquenne rappresentante di tessuti, egli conduce una vita che, tutto sommato, sembra soddisfarlo. Ha una moglie che tradisce – con discrezione e ben pochi sensi di colpa – durante i lunghi viaggi di lavoro, quattro figli, ed é appena riuscito a ottenere un’importante promozione che potrebbe dare una svolta alla sua carriera lavorativa. Di ritorno da un viaggio d’affari, un banale guasto al motore della sua auto lo costringe a pernottare in un piccolo paese.