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Kika Bohr

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Giulia Niccolai

Credo che tutti ricordiamo che persona straordinaria era Giulia Niccolai, nell’ultima parte della sua vita monaca buddista, ma con alle spalle una vita carica di scrittura, fotografia, bellezza e allegria, scomparsa all’ultimo solstizio d’estate, mentre era nata nel lontano solstizio d’inverno del 1934. Io l’ho conosciuta tardi, alle serate "letterarie" dalla Libreria Popolare di via Tadino, a Milano, spesso organizzate dal nostro Biagio Cepollaro. Infatti se scrivete “Niccolai” nel...

Il mistero del violinista Raffaele Nobile

di Kika Bohr Sto cercando di scrivere qualcosa su un simpatico personaggio pieno di vita che incontravo ogni tanto per le vie e nelle inaugurazioni di mostre a Milano, era sempre accompagnato dal suo violino e ogni tanto da una ragazza che si mascherava da gatto. Era lui il “Gatto Teofilo” che risultava dal suo indirizzo di posta elettronica o era la sua ragazza, il “gatto”? e “Teofilo”? Un...

Il dodici nel sessantotto

di Kika Bohr (prima che finisca il cinquantenario del mitico sessantotto, pubblico un altro ricordo, a.s.) Un cambiamento di mentalità e una presa di coscienza politica Durante il sessantotto frequentavo la scuola media inferiore, avevo dodici anni. Un tetrissimo tristissimo edificio milanese ospitava la Melzi d’Eril una scuola media femminile e il Marignoni, una scuola professionale per segretarie d’azienda. Sia le ragazze della media che le signorine della scuola adiacente portavano grembiuli neri....

Le domeniche dagli Hettner

di Kika Bohr Quando ero piccola a Milano, la domenica andavamo a trovare gli Hettner. Prima abitavano in via Rugabella in un piccolo appartamento pieno di libri e di belle cose. C’era un soppalco di legno costruito da lui, da Rolando, e lì sopra veniva a rifugiarsi un gatto a pelo lungo e dalla lingua penzolante. Questo gatto era caduto giù dalla finestra ed era “rimasto un po’...

Salon de coiffure

di Kika Bohr A volte di sabato mattina mia zia Monique andava al “Salon de coiffure” e mi piaceva accompagnarla. C’erano due negozi, negli anni 60, a Ginevra, che formavano un angolo arrotondato in una piazza alberata chiamata “Plateau de Champel”, a circa 400 m da dove abitava il nonno, Grand-Papa Paul.  Il più frequentato era la Boulangerie, ci si andava quasi tutti i giorni. La domenica, uscendo dalla messa, se...
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