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nuova poetica

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Alcune frasi su Senza paragone di Gherardo Bortolotti, in buona parte non mie.

 di Andrea Raos A cosa si riferisce il titolo di questo libro? Cosa, di preciso, è come, simile, affine, non diverso, diverso, non come, opposto, analogo, non proprio, distinto, dissimile, pari a, somigliante, differente, identico, paragonabile, non più di, impari a? Anche solo per stilare questa lista incompleta ho dovuto modificare più di una volta genere e caso, primo indizio dello slittamento / smottamento che di questo libro è l'unico,...

Cinque poesie

di Domenico Cipriano Da Il centro del mondo, Transeuropa/Nuova poetica, 2014. La campagna (1-5) 1. La staccionata resta fissa nello sguardo si attarda a misurare la luce il passo lento del veggente scruta il verde e torna a mescolare il suono del fiume. Siamo fatui e sorpresi da tanta calma, la notte non tarderà ma il suono di chi non c’è si mimetizza all’aria. Nuvole sui passi lascivi, le impronte ci costringono a recuperare il senso della presenza: ogni chiaroscuro e la...

Tre estratti

di Gherardo Bortolotti Da Senza paragone, Transeuropa, Nuova poetica, 2013.   senza paragone 7 01. come le monete che trovi in tasca, gli scontrini, le palline di filo, i granuli di materia ignota in mezzo a cui le dita scoprono le sedi adeguate per gesticolazioni spastiche, improvvise, mentre il tuo sguardo indugia in particolari di secondaria importanza alla fermata dell’autobus, lungo il marciapiede, seguendo, come uno che non ha che raramente il senso...

Otto poesie

di Stefano Raimondi Da "Per restare fedeli" (Transeuropa-Nuova poetica, 2013) Hai ragione tu: bisogna onorare la gioia. E allora stammi vicino, così fino alla penombra, al buco rosso del passaggio colato via, per terra vicino al mare. Tra poco saranno le sirene a darci corde, tappi di cera paura. Da una città all’altra si inizierà a morire per caso. L’acqua la prenderemo finché ci basta, finché la sete la riconosceremo ancora, dagli occhi e dalle labbra, nei baci. - La guerra e l’abbandono...

La divisione della gioia

di Italo Testa I. UN LUOGO QUALUNQUE o sulle poltrone in prima fila, davanti a un sipario grigio segui in allerta la scena vuota, come una macchia nera in un quadro lo spazio deserto ti incornicia: è stato sulle scale, il gradino lucidato dai passi anonimi, l’ombra obliqua che taglia lo stipite: oppure è quando senza preavviso il chiavistello con uno scatto scuote l’uomo che dietro la porta a torso nudo liscia il lenzuolo, quando la sedia accostata al muro ha mosso un’ombra dentro...
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