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I poeti appartati: Osip Mandel’štam

La conchiglia di Osip Mandel'štam Forse non ti sono necessario, notte; dalla voragine totale simile a una conchiglia senza perle sono stato gettato alla tua riva. Di schiuma gonfi impassibile le onde, canti scontrosa; eppure l'amerai, l'apprezzerai, la bugia dell'inutile conchiglia. Le giacerai accanto sulla sabbia, la indosserai come la tua pianeta, tenacemente unite intreccerete l'immensa campana delle increspature, e le pareti della fragile conchiglia come il guscio di un cuore inabitato riempirai dei sussurri della schiuma, di pioggia, nebbia, vento. 1911 Osip Mandel'štam , Poesie, a cura di...

Omaggio a Mandel’stam 1891-1938

di Carlo Cuppini   ci tagliano lembi di pelle sul torace due strisce a forma di bretelle come fanno ai Ceceni estraggono tasselli di carne per infilarci fagioli scrivono editti di morte intrecciando i capelli di lei nel vuoto il silenzio la stanza la salma dell’ornitorinco il mostro conta i minuti inchiodato ai bracci dell’attesa gli ficcano voci lusinghe minacce nelle orecchie pelose puntellato agli antipodi sembra resistere e per un istante ricordare il nome col mitra si fanno...

Un dialogo con Ottavio Fatica

di Domenico Pinto Ottavio Fatica, nato a Perugia, vive e lavora a Roma. È fra gli interpreti più profondi della letteratura in lingua inglese. Ha lavorato a lungo per Theoria, Einaudi e da diversi anni per Adelphi. Ha vinto il Mondello per la traduzione di Limericks di Edward Lear e nel 2007 il Monselice per la traduzione di La città della tremenda notte di Kipling. Ora è al suo esordio...
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