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Pentagora

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Humus

di Bianca Bonavita                   Io non ho nessuna storia da raccontare, non avrò mai nessuna storia da raccontare. Perché non so raccontare né tantomeno inventare storie. La maggior parte delle storie non sono necessarie ed io riesco a scrivere soltanto ciò che ritengo necessario. Certo, ci sono alcune storie necessarie e ci sono persone che le sanno raccontare. Io non sono tra loro. E comunque ci vuole molto più coraggio a dipingere...

l’uomo che forse faceva finta di dormire (2/2)

di Marino Magliani               La sala ristorante è quasi vuota. Mangerò un panino al bar. Non sarebbe più aperto, ma gli olandesi amano fare questo genere di strappi per mostrare che sono tolleranti. Al mio fianco c'è una signora non alta, anzi piuttosto piccola e molto bella. Il cameriere mi serve altrove, e prima del panino mi mette sul tavolino la tavoglietta di carta. Avrei mangiato al banco, avrei fatto volentieri...

l’uomo che forse faceva finta di dormire (1/2)

di Marino Magliani             Il 29 dicembre scorso ho fatto una piccola vacanza nella regione della Gheldria, che si trova al centro dell'Olanda, ai confini con la Germania. L'albergo dove ho alloggiato si chiama Ehzerwold, è situato ai margini del villaggio di Almen, ed è immerso nei boschi e nei campi. Alla signorina che mi ha accolto ho chiesto qualche informazione. Lei mi ha invitato a uscire e mi ha mostrato...

Parole di terra

di Pierre Rabhi (dall'introduzione dell'autore a "Parole di Terra", per gentile concessione dell'editore Pentagora)Il personaggio di Tyemorò è nato dalla mia immaginazione e rappresenta tutto ciò che provo, in termini di amore, compassione e ammirazione, per i contadini autentici. Sono loro, al nord come al sud, quelli che impastano la terra che li ha impastati, e che spesso ne hanno incarnato la forza e il silenzio. Ora e ovunque, ne...

Migrant mother (Dorothea Lange): un’icona americana

di Fabrizio Bottari (il brano fa parte dei testi che accompagnano la prima traduzione italiana di "Il loro sangue è forte", di John Steinbeck, abbinata a fotografie di Dorothea Lange, Pentagora, 2013, 12 Є) Questa fotografia, nota col nome di Migrant Mother (Madre Migrante), è l’immagine identificativa della Grande Depressione: mostra una donna che incarna la sofferenza di un’intera nazione, ma anche una madre che è ancora in grado di proteggere...

Minima ruralia – Conservare la diversità

di Massimo Angelini Non si conserva il patrimonio varietale se si dissolve il tessuto rurale che lo ha generato, conservato e fatto evolvere: non ha senso recuperare i semi se si estirpano i contadini. Per conservare la diversità delle piante agricole e il patrimonio di varietà e razze tradizionali, bisogna che nelle aree rurali e montane soggette a spopolamento funzionino le scuole per i figli di chi ci vive. E i...

Minima ruralia – Dove sono le varietà tradizionali?

di Massimo Angelini “Le varietà tradizionali stanno scomparendo”: così si dice e, per dare un esempio e un’immagine, si aggiunge che dove a fine Ottocento si contavano trenta tipi di mele oggi se ne trovano sì e no quattro. Certe affermazioni le sento di frequente, ripetute quasi per inerzia, non tanto perché si conosca con certezza di cosa si parla, ma perché va bene pensare che sia così. Ma non...

Minima ruralia – Contadini, dunque villani

di Massimo Angelini Nel deposito delle parole che formano la nostra lingua, per dire di qualcuno che è rozzo, grossolano, o maleducato, o comunque per denigrarlo, si usa un termine che, se vai a vedere bene, vuole dire “contadino”: per esempio, “villano”, “burino”, “bifolco”, “terrone”, “cafone”, “buzzurro” e così andando. Risalendo all’origine delle parole: villano è l’abitante della villa, dell’insediamento rurale; burino, chi usa gli attrezzi agricoli; bifolco, il guardiano dei...
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