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Tag: poesia lirica
indiani
Inedite
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•di Daniele Ventre
1
Eppure nella caverna si nascondeva un tesoro
fra il sogno d’una ragione e il senso d’una misura,
l’eco di un canto di fate, la fiaba d’una natura
dischiusa all’ordine antico d’una leggenda inverata:
la pietra filosofale che piombo ti muta d’oro.… Leggi il resto »
A gamba tesa, allarmi, indiani, inediti, vasicomunicanti
Careerbuilder – Satura minima
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•di Daniele Ventre
in quest’età di squali e mare stanco
il candidato a mansioni di schiavo
soffre non poco la competizione
così va in sovraccarico e in tensione
lui strumento vocale postmoderno
e si gioca l’augusta selezione… Leggi il resto »
indiani, inediti, vasicomunicanti
Inedite brevi
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•di Daniele Ventre
1.
A volte la misura non ricorda
sé stessa nel ritorno dei rintocchi,
nell’eco della forma in coda agli occhi
o nel vibrare incerto d’una corda.
E questa voce roca che si accorda
al dissono tinnio dei miei balocchi
o al ruvido dissolversi dei fiocchi
non sente più ragione o se ne scorda.… Leggi il resto »
indiani
Telemachia
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•di Daniele Ventre
Sull’orizzonte non c’è che un bagliore rosso di sangue
a ricordare la guerra che è stata e gli incendi lontani
e le città rovesciate e le grida: il sogno di pochi
sulle macerie di troppi. I corvi hanno ricco banchetto:
certo perfino gli dèi sono sazi fino a morire,
delle volute di fumo dai roghi.… Leggi il resto »
indiani, inediti
Poesie Inedite
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•di Daniele Ventre
1. Il ricordo che forse frugavi nella caverna del mondo davanti all’ombra, a un fantasma di cera che cola, il ricordo che ancora cerchi ti segna, ferisce nel bagliore che filtra dal giorno fra gli scuri appena accostati sugli occhi cerchiati di polvere.… Leggi il resto »
A gamba tesa, indiani
Satura contra quosdam
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•di Daniele Ventre
credimi certo è facile segnare il passo quando ti ricordi che
qualcuno ha sempre qualcosa da dire da scrivere da ben fantasticare
da commentare o demenziare -o da mal masticare malmostoso
per suo carattere ingiurioso -orlando curioso
i trini e i merletti del senso che per verba non dispenso
-e inhumanar significar per verba non mi verria
perciò càntatela da solo la tua epica moritura e (ri)nascitura… Leggi il resto »
indiani
Poesie edite da “L’alcova del sé”
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•indiani
Poesie edite 2
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•di Daniele Ventre
1.
Ritornano involute le tue forme trasparenti da un velo di memorie covando sotto cenere le storie sommate lungo il caso ormai difforme. Vuoto l’abbaccio si richiude, dorme l’onda del tempo nel caos delle scorie: la paglia lungo le orbite aleatorie fluida per note di abbandono informe.… Leggi il resto »indiani
Altre poesie inedite
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•di Daniele Ventre
1.
Non so se il giorno si compia nel tramonto che posa
sopra le case stanche un rosso manto d’ore,
o se la luce trovi qualche senso più nuovo
nella memoria dell’iride che animava la pioggia,
o nella memoria del vento che fugava le nuvole
rapide all’orizzonte.… Leggi il resto »
indiani
Piccole Barbare
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•di Daniele Ventre
1.
Non vedi? La traccia dei segni è ancora inquinata
di tracce falsate. Qualcuno è passato a ritroso:
ha invertito il senso di marcia. Allora dovresti
davvero conoscerla, questa verde vita di ninfe,
offesa tra queste cortecce di rami spezzati
e tronchi abbattuti: le maschere t’hanno distolto.… Leggi il resto »
indiani
Un paio di cose
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•di Daniele Ventre
1.
Liberaci, signore, dalle astuzie
di tecnici grifagni e sofi idioti
lesti a insegnare fra genie d’iloti
che in principio era solo la balbuzie.
carte
Semantica e sintassi beckettiana in Gabriele Frasca e Giuliano Mesa (1)
by
•di Andrea Inglese
Diversi sono i poeti italiani, in cui è possibile rintracciare un’influenza puntuale o un’affinità più generale rispetto all’opera di Samuel Beckett. Per influenze puntuali intendo tutto quanto segnala, in un testo, un richiamo stilistico più o meno esplicito; per affinità generali intendo delle prossimità quanto a temi o a immagini ricorrenti.… Leggi il resto »