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Vincenzo Pardini

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I briganti di Vincenzo Pardini

di Mauro Baldrati
Il finale è classicissimo, epico una volta tanto, ma Pardini non si siede, mai. Riesce a stupirci, a introdurre con nonchalance un affascinante colpo di scena. Diciamo pure un altro colpo da maestro.

Scrivere per dare udienza ai fantasmi

di Vincenzo Pardini L’amico Giacomo Sartori mi ha invitato a scrivere qualcosa sul mio libro, che sta per uscire da il Saggiatore: Grande secolo d’oro e di dolore. Lo faccio volentieri sia per Giacomo sia per gli amici di questo giornale che più volte mi ha ospitato e sostenuto. È il libro più lungo che abbia realizzato: 357 pagine. Ma sarebbero state molte di più non le avessi espunte, lasciando...

Il coltellino (da “Banda Randagia”)

di Vincenzo Pardini Nessuno, da tempo, apriva i cassetti dell’antico canterano che si trova in una stanza del mia antica casa. Lo specchio che lo sormonta mostra chiazze e sbavature che paiono i sedimenti di una ragnatela. In passato ci si ammiravano le mie ave, e anche mia madre ragazzina. Ora non sarebbe più possibile. Deforma le immagini. Quasi volesse farsi beffa delle vanità,o fosse deluso del suo ruolo. Una a...

I colori della terra

di Vincenzo Pardini Aristide, d’estate, aveva preso a tornare nella sua terra. Calzati i vecchi scarponi che teneva nella casa nativa, si inerpicava lungo la mulattiera di infanzia e adolescenza. Era cambiata. Cespugli e alberelli si stavano impossessando dell’impiantito di sassi e di pietre, le selve dei castagni s’erano infittite, alcuni di quelli antichi erano crollati come guerrieri sconfitti. Anche la terra che traspariva tra i sassi del percorso era...

La mia terra

di Vincenzo Pardini Con la terra ho sempre avuto un legame di viscere e di mente. Non potrei vivere in città; mi sentirei peggio di un orfano o di un recluso. Debbo guardare la terra ogni giorno, alla stregua di un volto e di un corpo che si ama. Quando la lavoro (taglio di erba e seminagione) avverto che mi trasmette un’insolita energia: un contraccambio di sentimenti e di...

Le dieci volte che ho incontrato Vincenzo Pardini

di Carlo Mazza Galanti Ho incontrato Vincenzo Pardini molte volte. La prima grazie a un suo estimatore, Carlo Carabba, che alla redazione di Nuovi Argomenti mi allungò un libretto pubblicato da Quiritta presentandomelo come “un grande”, e “uno scrittore di culto”. È stato subito culto, per me, in effetti. La seconda, ma forse dovrebbe andare per prima, è stato un déjà vu: le prime impressioni ricevute leggendo i suoi racconti, come...

Il grande Pardini

(uno dei grandi misteri della narrativa italiana è per me come Vincenzo Pardini non abbia vinto due volte il premio Viareggio, come non sia letto e amato e osannato, come tutta la sua opera non sia stata riunita e ristampata da un grande editore, come non sia considerato un classico, come non venga letto nelle scuole; dalla sua ultima raccolta di racconti "Il viaggio dell'orsa" (Fandango, 2011) ritaglio due...

Provincere o morire

incontro alla festa di Nazione Indiana, domenica 30 maggio, ore 14, al Castello Malaspina di Fosdinovo a cura di Giacomo Sartori e Helena Janeczek con Vincenzo Pardini L’Italia che si accinge – fra le polemiche- a celebrare i 150 anni della sua unità, sembra sempre più un’entità politica astratta: da superare per alcuni, per moltissimi un luogo che non suscita sentimenti di appartenenza più profondi e naturali del tifo per la...

PARDINI ALLA FESTA INDIANA

TRE GIORNI DI VENTO Non mi era mai accaduto di convivere per tre giorni con un vento così forte e pieno di echi. Folate pressoché ininterrotte. Una catena di immensi respiri, frammessi da suoni e lamenti. Venivano dalle gole dell’Appenino bianco di neve, stagliato nel cielo plumbeo. Nonostante quelle spire, le nubi persistevano compatte come marmo. Non ho voluto sapere s’era tramontana, grecale o libeccio. Era vento e basta. Forte e...

IL NIDO DELL’AQUILA

di Vincenzo Pardini Quell’inverno, Fidelco Meroli Gregotti decise di non scendere in paese coi quattro figli e la moglie; volle restare nella casa sull’altopiano, la medesima dove vivevano dalla primavera all’autunno. Periodo, quest’ultimo, in cui si concludeva la raccolta delle castagne. Desiderava rimanere solo. Trascorsi in un baleno gli anni, s’era accorto di aver avuto poco tempo per sé. Quel tempo, intendeva, di ritornare con la mente al passato, per...
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