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Un nuovo invisibile flagello

[dedico questo video ai miei due amici Tashtego e Valter Binaghi (ma anche a tutti gli altri indiani e lettori indiani) G.B.]

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94 Commenti

  1. ehm, non so perché non mi parte più (prima lo faceva!). Io domattina sono su un treno per la capitale, spero che qualcuno (Jaaannn!!!!) risolva l’arcano…

  2. Nei famigerati ’70 la Cortellessi sarebbe stata indicata come “laika”, con ciò apparentandola a una cagnetta spaziale, a una fotocamera russa o (più banalmente) a Kossiga. Che nostalgia! Oggi il top del libero pensiero è Littizzetto che fa il birignao a Ruini. Ci sarà ancora qualche argomentazione a sostegno dello stato separato dalla chiesa, il guaio è che non ha accesso in tv. Così come la Bonino non ha accesso nel Partito Democratico. Ratzinger esulta, Woytila (decomposto ma santo) ancora sta giubilando…

  3. Prima di tutto mi sembra proprio brutto questo video. In secondo luogo (dato che al primo posto metto sempre il lato estetico) questo messaggio si configura nei toni e nel contenuto come strumento occulto di persuasione. In genere nei regimi nazisti, fascisti e russi si affermava la preponderanza di qualcosa quando questo qualcosa non c’era e bisognava farlo credere. Se poi si vuole misurare la laicità sulla base della tolleranza allora i laici sono le mosche bianche. C’è invece una secolarizzazione che però non assimilerei a una laicità in senso stretto. Io mi sento un laico religioso a-confessionale. E di confessioni religiose non c’è solo quella cattolica, che è quella più dogmatica. Mi ha fatto piacere ieri sera sentire Moni Ovadia affermare che nell’ebraismo non ci sono dogmi, tutto può essere messo in discussione.

  4. @binaghi
    “Ma lo spot chi lo paga, i grembiulini come al solito?”
    Ora non è che voglia riattizzare la polemica ateo/laico/credente perché è completamente sterile e mi ha pure un po’ annoiato, però pensare che dietro l’aspirazione ad un laicismo compiuto ci siano i “framassoni” è proprio una cosa triste.
    Il video è ben fatto, divertente, ironico, fa sorridere.
    Che bisogno avevi di tirare fuori la cosa dei grembiulini?

  5. Il problema è anche al contrario: incontrare cattolici puo’ abbattere le difese laiche dell’individuo, per questo prima di dare la mano a qualcuno prima mi metto i guantoni da boxe. Come con Binaghi. :-D

  6. @tashtego
    Diversi passaggi dello spot sono molto più anticlericali che laici: per questo mi vengono in mente i grembiulini, che sono una contro-religione.
    Neanch’io voglio riattizzare ma, che tu ci creda o no, sono interessato quanto te alla laicità: essa significa la possibilità per chiunque di esprimersi e per la cittadinanza di decidere politicamente senza condizionamenti confessionali. Non l’ostracismo e la denigrazione sistematica di chi, per pochi o per molti, rappresenta un’autorità culturale.

    @ Luminamenti
    “nell’ebraismo non ci sono dogmi”

    tranne l’elezione esclusiva del popolo di Israele. E dici poco.

  7. però un bel grembiulino sulle mutande arcobaleno non ci starebbe male, si potrebbe passare l’idea ai creativi della moda

  8. Un vero e proprio spettacolo. Complimenti a chi ha scritto il testo – forse la stessa Cortellesi? – e alla Cortellesi che, oltre ad essere una gran bella donna, è anche grandissima attrice, comica e non.

  9. Io credo che la discussione sulla laicità sia solo all’inizio.

    Tutti siamo laici ma quasi nessuno di noi ha la stessa idea su cosa sia, o debba essere, nei fatti, la laicità nella vita civile.

    E quindi occorre partire da qui, da una definizione concettuale ma anche operativa di laicità.

    Poi occorre calarla nei fatti concreti.

    E così si avvia il confronto, sennò continueremo tutti a dichiararci a favore della laicità ma di fatto a scontrarci su cosa sia laico “fare” o meno nella vita quotidiana.

    Il mio concetto, la mia definizione operativa di laicità (calata nella realtà italiana) sono questi:

    Laicità: intesa innanzitutto come completa separazione dello stato da tutte le chiese, comunità e associazioni religiose o anche atee. Nella convinzione che solo uno stato rigorosamente laico possa garantire la libera espressione di ogni fede o etica individuale, nonché la convivenza delle più diverse concezioni religiose e filosofiche professate entro i suoi confini.
    Questa idea così semplice, lineare e apparentemente ovvia di laicità non si è ancora affermata nel nostro Paese, a causa soprattutto dell’abnorme potere (politico e mediatico) della Chiesa cattolica, degli ingiustificati privilegi elargiti al Vaticano ed alle sue istituzioni, delle continue ingerenze clericali nella vita politica italiana.
    E’ accaduto, infatti, che spesso i continui interventi papali e dei vescovi non sono stati legittime indicazioni rivolte ai fedeli in relazione a comportamenti etici da assumere a livello personale, ma si sono configurati come appelli concernenti il come legiferare in Parlamento e il come votare, per non dire di quando hanno costituito vere e proprie campagne politiche propagandistiche al fine di boicottare iniziative di legge o referendarie che, peraltro, miravano ad estendere certi diritti civili a categorie che ne erano ingiustamente private – senza danneggiare in alcun modo le istituzioni ecclesiastiche o i loro fedeli.
    Ma al di là delle interferenze vaticane, la laicità dello stato è messa in discussione anche dalla sudditanza culturale di tanta parte dell’opinione pubblica italiana nei confronti della Chiesa, come dimostra lo spazio esagerato che viene quotidianamente concesso da giornali e televisioni alle posizioni del papa e dei vescovi su ogni argomento o problema della società civile.
    Di qui il conseguente, irriducibile impegno che ogni laico deve avere in difesa del pluralismo etico e religioso, e contro ogni manifestazione di oscurantismo clericale, così come di integralismo e fondamentalismo di qualsiasi natura.

  10. @Galbiati.
    Cominci bene e finisci male. Io la tua definizione la condivido, solo che poi ti lamenti del peso che le autorità cattoliche hanno nella società italiana e sui media, che è semplicemente legato alla autorevolezza che esse rivestono per molti italiani: ma questo non mette in pericolo la laicità, come non lo farebbe un appello rivolto al parlamento da un lama o da un rabbino. Un’autorità culturale può fare tutti gli appelli che vuole, il parlamento legifera laicamente. Se poi in parlamento ci sono troppi cattolici dai la colpa agli italiani che li votano, non al papa.

  11. quante discussioni sulla laicità… poi prendi l’aereo, due ore di viaggio, atterri in Spagna o in Francia, e trovi due premier – completamente diversi, come Zapatero e Sarkò – che dicono esattamente le stesse cose. E le capisci subito.
    L’estate scorsa il novello sposo di Carla Bruni fece fare un titolone a Le Monde: «Mi vergogno per la politica sugli omosessuali del Vaticano». Il secondo, beh.. alla semplice domanda sulle critiche del clero cattolico ha risposto: «Per me non c’è nessun problema se qualcuno vuola fare dieci figli se è questo il suo concetto di famiglia. Nessuno glielo impedisce. Io però devo legiferare in modo che tutti i concetti di famiglia siano contemplati, anche di quelli che non vogliono fare dieci figli. O che di figli non ne possono fare».
    Incontrovertibile.

  12. La Cortellesi è bella, il video è brutto. Vecchia la trovata visiva dell’alone blu elettrico (cita un vecchio film sull’aids, già citato mille volte); debole l’espediente della falsa messa in guardia contro la laicità; inutile infine la difesa della laicità. Finiamola di fare le vittime, tutti quanti. Nessuno minaccia la laicità, men che meno la Chiesa. Oppure l’ottimismo a oltranza sul nostro modo di vivere inizia a vacillare e si ha paura di guardare alla realtà?

  13. @binaghi per quello che ho imparato dall’ebraismo, sì è vero che c’è l’idea esclusiva dell’elezione del popolo di israele, ma è un’idea privata, una persuasione che non ha la pretesa di escludere l’altro mondo e/o di imporsi. Ognuno ha diritto alle proprie convinzioni. E nell’ebraismo anche questa idea può essere messa in discussione (Il problema nasce quando si vogliono imporre agli altri le proprie convinzioni. E conosco molti ebrei che non credono nel popolo eletto e sono profondamente religiosi (appassionati d’amore) nel pensiero e nell’azione).

    Non è un dogma! Un dogma è qualcosa che non può essere messo in discussione. Invece nell’ebraismo si discute, si può discutere persino sull’esistenza di Dio. Ogni ebreo è libero e rispettoso della diversità degli altri.

    Lo sviluppo nella cultura ebraica del dialogo è qualcosa che è profondamente radicata nelle mentalità. La Chiesa Cattolica, almeno alcune sue gerarchie e la storia dominante della Chiesa, hanno invece una cultura dogmatica. La Chiesa Cattolica è la prima che nomina Dio invano. La dottrina cattolica impone che la salvezza sia possibile solo dentro l’adesione alla cattolicità.
    Io invece non credo a salvezze individuali, non credo che occorra salvare alcunché, essendo tutto salvo da sempre.
    In quanto al laicismo, quello che più vedo in giro mi fa cadere le palle a terra: per ignoranza, presunzione, intolleranza

  14. Dai, ravviviamo un po’ la cosa.

    Quando Veronesi dice che ritoccando un po’ l’embrione un certo soggetto vivrà probabilmente più a lungo, è laico prenderlo sul serio.
    Quando dice l’umanità vivrà meglio se si affiderà senza riserve alla tecnologia della procreazione, è clericale prenderlo sul serio.
    La presunzione di Veronesi di sapere cosa è meglio per l’umanità vale quella di Ratzinger. Solo che Ratzinger si fonda su una dottrina dichiaratamente rivelata.
    Laicità è anche capire questo.
    Più sottile, del solito guelfi e ghibellini, eh?

  15. Di rivelato qui c’è solo la tua convizione che Ratzinger, o qualsiasi altro papa, sia Dio in Terra. Parli da credente, da credente militante, e questo non è buono per comprendere qualsivoglia cosa umana (e non): il tuo pensiero è sempre inficiato dai fondamenti cristiani. Se questi dicessero che Iannozzi è Dio, allora tu ci crederesti e non ti porresti di fronte a questa emerita stronzata alcun interrogativo. Semplicemente accetteresti che Iannozzi è Dio.

  16. @binaghi
    Prima di parlare di laicismo, facciamo attenzione di avere chiaro il contesto.
    Ammesso che davvero la Bibbia sia “rivelata”, la Chiesa cattolica ha sempre rivendicato il fatto di rifarsi per le questioni dottrinali non solo alle Scritture ma anche alla tradizione, e infatti nel Cattolicesimo ci sono vari dogmi che non poggiano sulle fonti cosiddette “rivelate”. In pratica, un pontefice, che per autodefinizione è l’infallibile vicario di Dio in terra, crea tutti i dogmi che gli pare, anche quando contraddicono la Bibbia,
    Per me, laico, un’affermazione dottrinale o morale del papa non è che un’opinione, esattamente come l’opinione di Veronesi. Solo che quest’ultimo, se dice una castronata nel suo ambito, quello scientifico, troverà di certo qualche altro titolato collega a controbattere, mentre il papa non ammette contraddittorio.
    Il papa, il clero, il Vaticano, qui da noi sono un’isola su cui s’infrange qualsiasi regola condivisa del vivere comune, perfino la giustizia, col pretesto dello Stato del Vaticano, come la storia dello IOR o dell’antenna di Radio Vaticano insegnano.
    L’unica cosa sottile, in tutto ciò, è proprio la penetrazione del pensare cattolico nelle menti e nella vita della quasi totalità della gente in questo paese. Anche dei politici, di destra e di sinistra.
    ciao a tutt*!

  17. Trovo il video di una banalità sconcertante, fatto più per spaventare i gonzi e gli sprovveduti. E’ dello stesso stampo di quando, arrivato Prodi al governo, si faceva dire ai gonzi e agli sprovveduti che sarebbe stato il suo governo quello che avrebbe avviato l’Italia sulla strada del risanamento e del progresso. Ricordo bene che quando sostenevo che Prodi è un uomo che – vista la sua esperienza negativa – non sa governare e sarebbe caduto molto presto, trovavo chi sosteneva, con lui, che sarebbe durato 5 anni. Non c’era verso di far loro capire che parlavano per slogan e per imput, non usando il cervello. Prodi e la sua coalizione così etereogenea non potevano durare. Dovetti interrompere la discussione, diventata inutile e fra sordi, rimandando ai fatti. Oggi, non solo il governo Prodi è quello che ha avuto la durata più corta nella storia della nostra repubblica, ma è quello che ha scontentato tutti, credo perfino gli stessi che discutevano con me.

    Così è questa campagna sulla laicità. Si ha paura di Ratzinger e si grida al lupo al lupo, dimenticando che uno dei valori della laicità è quello di ragionare con la propria testa. Si ha paura di Ratzinger – un papa che non fa altro che fare il suo mestiere – perché si ha paura di mostrare la nostra incapacità a far uso del nostro cervello.

    Dobbiamo fare ancora molta strada per dirsi laici. Finché abbiamo bisogno di usare video come questi, significa che ancora dobbiamo registrare una sconfitta su questo cammino.
    Il video è un segno di impotenza e di ammissione della nostra incapacità ad usare il nostro cervello. E’ un video che offende la laicità. Considera l’uomo non un laico, ma un imbecille, un pecorone che ha bisogno di essere guidato.
    Ognuno ha il diritto di essere quello che è se le sue scelte (per esempio, religiose o atee, e così via) sono frutto della sua ragione, e non delle ingannevoli e svianti campagne pubblicitarie, sotto qualsiasi forma. Si accusano i media di omologare le masse. E questo video non va nella stessa direzione?

    Non voglio accusare nessuno, se non la politica che, con le sue continue falsità, induce molti a non credere a se stessi, oltre che a nessuno.

  18. Se si fa della satira sul cattolicesimo l’inevitabile risposta che viene è quella di chi non sa ridere, un fanatismo dell’anima che ricusa la commedia, sia essa anche in perduta foggia aristotelica. Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus.

  19. Perché Binaghi non inizi a dare la tua definizione di laicità?
    Anziché giudicare la mia concezione e miei esempi concreti con affermazioni generiche e del tutto soggettive (chi stabilisce chi è voce autorevole? Se l’opinione del papa è – secondo te – autorevole per molti italiani, qualsiasi cosa dica per principio non può andare contro la laicità dello stato?) fornisci la tua definizione di laicità e degli esempi concreti dì quando si compie un’ingerenza in uno stato laico da parte della Chiesa cattolica e magari di un’altra associazione a tua scelta.

  20. vabbè. a prescindere che bisogna capire chi glielo ha scritto,
    visto che la cortellesi è interprete e non autrice,
    c’è questa petizione che gira. ve la inoltro.
    magari interessa. a me si.
    michella

    MICROMEGA PROMUOVE QUESTO APPELLO, per sottoscrivere: http://www.firmiamo.it/liberadonna
    Caro Veltroni, caro Bertinotti, cari dirigenti del centro-sinistra tutti, ora basta!
    L’offensiva clericale contro le donne – spesso vera e propria crociata
    bigotta – ha raggiunto livelli intollerabili. Ma egualmente intollerabile
    appare la mancanza di reazione dello schieramento politico di
    centro-sinistra, che troppo spesso è addirittura condiscendenza.
    Con l’oscena proposta di moratoria dell’aborto, che tratta le donne da
    assassine e boia, e la recente ingiunzione a rianimare i feti ultraprematuri
    anche contro la volontà della madre (malgrado la quasi certezza di
    menomazioni gravissime), i corpi delle donne sono tornati ad essere “cose”, terreno di scontro per il fanatismo religioso, oggetti sui quali
    esercitare potere.
    Lo scorso 24 novembre centomila donne – completamente autorganizzate – hanno riempito le strade di Roma per denunciare la violenza sulle
    donne di una cultura patriarcale dura a morire. Queste aggressioni clericali e bigotte sono le ultime e più subdole forme della stessa violenza, mascherate dietro l’arroganza ipocrita di “difendere la vita”. Perciò non basta più,cari dirigenti del centro-sinistra, limitarsi a dire che la legge 194 non si tocca: essa è già nei fatti messa in discussione. Pretendiamo da voi una presa di posizione chiara e inequivocabile, che condanni senza mezzi termini tutti i tentativi – da qualunque pulpito provengano – di mettere a rischio l’autodeterminazione delle donne, faticosamente conquistata: il nostro diritto a dire la prima e l’ultima parola sul nostro corpo e sulle nostre gravidanze.
    Esigiamo perciò che i vostri programmi (per essere anche nostri) siano
    espliciti: se di una revisione ha bisogno la 194 è quella di eliminare
    l’obiezione di coscienza, che sempre più spesso impedisce nei fatti di
    esercitare il nostro diritto; va resa immediatamente disponibile in
    tutta Italia la pillola abortiva (RU 486), perché a un dramma non debba
    aggiungersi una ormai evitabile sofferenza; va reso semplice e veloce
    l’accesso alla pillola del giorno dopo, insieme a serie campagne di
    contraccezione fin dalle scuole medie; va introdotto l’insegnamento
    dell’educazione sessuale fin dalle elementari; vanno realizzati
    programmi culturali e sociali di sostegno alle donne immigrate, e rafforzate le norme e i servizi a tutela della maternità (nel quadro di una politica capace di sradicare la piaga della precarietà del lavoro).
    Questi sono per noi valori non negoziabili, sui quali non siamo
    più disposte a compromessi.

    PRIME FIRMATARIE:
    Simona Argentieri
    Natalia Aspesi
    Adriana Cavarero
    Isabella Ferrari
    Sabina Guzzanti
    Margherita Hack
    Fiorella Mannoia
    Dacia Maraini
    Alda Merini
    Valeria Parrella
    Lidia Ravera
    Elisabetta Visalberghi

  21. Les bigotes
    1962, Jacques Brel

    Elles vieillissent à petits pas
    De petits chiens en petits chats
    Les bigotes
    Elles vieillissent d’autant plus vite
    Qu’elles confondent l’amour et l’eau bénite
    Comme toutes les bigotes

    Si j’étais diable en les voyant parfois
    Je crois que je me ferais châtrer
    Si j’étais Dieu en les voyant prier
    Je crois que je perdrais la foi
    Par les bigotes

    Elles processionnent à petits pas
    De bénitier en bénitier
    Les bigotes
    Et patati et patata
    Mes oreilles commencent à siffler
    Les bigotes

    Vêtues de noir comme Monsieur le Curé
    Qui est trop bon avec les créatures
    Elles s’embigotent les yeux baissés
    Comme si Dieu dormait sous leurs chaussures
    De bigotes

    Le samedi soir après le turbin
    On voit l’ouvrier parisien
    Mais pas de bigotes
    Car c’est au fond de leur maison
    Qu’elles se préservent des garçons
    Les bigotes

    Qui préfèrent se ratatiner
    De vêpres en vêpres de messe en messe
    Toutes fières d’avoir pu conserver
    Le diamant qui dort entre leurs f…s
    De bigotes

    Puis elles meurent à petits pas
    A petit feu en petit tas
    Les bigotes
    Qui cimetièrent à petits pas
    Au petit jour d’un petit froid
    De bigotes

    Et dans le ciel qui n’existe pas
    Les anges font vite un paradis pour elles
    Une auréole et deux bouts d’ailes
    Et elles s’envolent… à petits pas
    De bigotes

  22. Mi sembra un video molto banale e profondamente non laico.
    Nasconde un’arroganza sconfinata e un’ignoranza altrettanto vasta (anche visiva).
    Lo spirito è quello tipico del fondamentalismo e dell’integrismo: fare la vittima per demonizzare l’avversario, invocare la tolleranza con aspra intolleranza.
    Non vedo alcun pericolo in Italia né per i laici, comunque intesi, né per i cattolici.
    Nessun pericolo esterno.
    L’unico vero pericolo consiste nella povertà di idee che queste culture sono oggi in grado di esprimere.
    Il vero (e unico) nemico è sempre la propria inconsistenza.

    Grazie della discussione.
    Marco Guzzi

  23. Sull’appello, sarei daccordo se non contenesse questo:

    “se di una revisione ha bisogno la 194 è quella di eliminare
    l’obiezione di coscienza, che sempre più spesso impedisce nei fatti di
    esercitare il nostro diritto; va resa immediatamente disponibile in
    tutta Italia la pillola abortiva (RU 486)”

    E ‘ il classico modo in cui si passa da una cultura dell’autodeterminazione dolorosa a una cultura della sbrigativa liquidazione di ogni riserva morale in materia. La 194 depenalizza l’aborto, non lo trasforma (almeno nelle intenzioni) in un gaio contraccettivo.
    Una cosa così non la firma chi rispetta le donne e la vita, ma chi fa del proprio ombelico il centro dell’universo.
    E guardate che qui la religione non c’entra niente.

  24. Anche la binetti (binaghi, il cilicio!) confonde la ru486 con un contraccettivo
    (a telecamere, qualche settimana fa)

  25. Se io fossi il ministro della pubblica istruzione la prima cosa che farei è togliere questa concessione che è stata fatta alla chiesa (che tra l’altro viola dal punto di vista del diritto costituzionale il concordato) di poter decidere tramite i suoi vescovi, la scelta dell’insegnante di religione nelle scuole. Gli insegnanti di religione dovrebbero essere eletti per via concorsuale. Inoltre, non dovrebbe essere insegnata nelle scuole la catechesi cattolica, la dottrina cattolica – questa che la si studi nelle chiese; ciò che si deve insegnare nelle scuole è al storia delle religioni, la storia del cristianesimo, delle sue derivazioni, quindi cattolicesimo, protestantesimo; le altre storie della religione: buddismo, islamismo, ebraismo, induismo eccetera.
    Oppure istituire il doppio binario facoltativo: o catechesi cattolica o storia delle religioni.
    Invece fino ad oggi, c’è:
    1)un vescovo che decide al posto dello Stato chi può o non può essere insegnante di religione
    2) chi rifuta l’ora di religione, spesso rimane senza alternative.

    Questa mi sembra l’ingerenza più evidente e incontrovertibile della Chiesa Cattolica nello Stato Laico.

    Inoltre, tra i tre parametri che il Vescovo usa per scegliere l’insegnante c’è quello della moralità dell’insegnante. Ma perché, lo Stato Italiano chiede agli altri insegnanti la patente della moralità? Per insegnare la propria vita privata non c’entra, occorrono solo competenze professionali e didattiche. Altra cosa è se l’insegnante (ma questo vale per tutti gli insegnamenti) ha comportamenti scorretti documentabili con i suoi studenti. Si può benissimo insegnare bene la storia delle religioni ed essere divorziati. Invece per il Vescovo, che l’insegnante di religione sia divorziato, non creda in Dio, non abbia fede nel dogma della verginità della Madonna sono segni di immoralità e che automaticamente impongono di scartare quella persona come insegnante.

    Questa direi che è per me l’unica e sostanziale ingerenza, per adesso.
    Per me poi la Chiesa può occupare tutti gli spazi televisivi. Io ho il telecomando. Se la televisione ha seguito allora vuol dire che c’è chi vuol seguire. Se ci sono tutti questi laici in giro che problema c’è?

    In quanto alla laicità siamo ancora allo stato infantile, al senso di irresponsabilità che è confuso con quello di libertà, allo stato di intolleranza e di aggressione, alla negazione della possibilità

  26. Gina, la Binetti la vedo male, adesso che il PD si apparenta con la Bonino ma, non essendo il mio politico di riferimento, me ne frego abbastanza.
    Il cilicio? Io non voglio che la donna soffra perchè soffrire è bello, ma che abbia tempo e scrupoli per pensarci dieci volte prima di eliminare la vita che le germina in seno. Il punto vero è: l’aborto è una soluzione estrema, che spetta in ultima analisi solo alla donna adottare (ciò che credo) o una pratica che dev’essere il più possibile promossa e facilitata (ciò che non vorrei mai)? Questione di cultura, non di fede, ed è su questo terreno di cultura che io, povero scrittorucolo, mi permetto di dibattere. Non, come ho detto più volte, sulla rimessa in discussione di una legge che riconosce alla donna l’ultima parola sul suo corpo e ciò che avviene in esso.
    Caricature a parte, possibile che non vedi la differenza?

  27. Io eliminerei totalmente l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole, e chiederei invece a vescovi e parroci di istituire negli oratori e nelle parrocchie una catechesi degna di questo nome, anzichè i ridicoli spot che ho visto subire dai miei figli.

  28. Binaghi mi sembra che abbia ragione, quando implicitamente afferma che in Italia si fa poco o niente per evitare alla donna il dramma dell’aborto. Il diritto di scelta della donna non va toccato, ma occorre potenziare al massimo il senso di responsabilità e creare le condizioni anche per quelle donne che si sentono obbligate per situazione socio-economiche ad abortire, perchè possano scegliere diversamente se lo desiderano. L’aborto non è una pratica da incoraggiare come metodo contraccettivo. Certo anche in questo caso la Chiesa potrebbe, se lo volesse, percorrere un’altra strada, quella della cultura della prevenzione, dei profilattici. Non vedo motivi teologici seri per non fare questo passo in avanti. Di fatto poi i cattolici li usano come tutti gli altri.
    L’immaginazione al potere: chiesa e stato che si uniscono per una cultura della vita, dell’amore responsabile, della prevenzione dell’aborto.
    La strada dei divieti è una strada sempre senza futuro. Un essere umano cambia quando la comprensione lo trasforma intimamente: processo lento e lungo.

  29. walter
    il punto è che la ru486 non è un contraccettivo.
    il punto è che è una pillola abortiva, che anche in italia verrà usata per l’ivg (al di sotto dei novantagiorni oltretutto) quindi non per l’aborto terapeutico e in ogni caso nel pieno rispetto della 194 (si discute sull’ospedalizzazione, che in altri paesi europei e negli usa non è ritenuta di principio necessaria, quanto all’italia, che è l’italia, si vedrà:). l’iter medico legale che seguirà chi abortirà con la ru486 è lo stesso di chi abortisce ora e ricorre all’ivg chirurgica.
    Sugli obiettori il discorso è lungo, ma bisogna conoscere la storia della 194, e il suo testo, e l’effetto del combinato disposto per quanto riguarda la difficoltà d’accesso a quello che a tutti gli effetti va considerato un servizio sanitario, ma che in italia, in troppi casi si trasforma in ostruzione, se non in impedimento.
    Detto questo, nn ho firmato la petizione di micromega quando mi è giunta la prima volta e nn la firmerò. Gli esimi destinatari non mi sono per niente cari.

  30. Valter, sei diventato un doppio pure tu insieme al Biondillo? :-D
    Tu puoi però aspirare a molto di più: UNO & TRINO. :-D

    Valter, a volte fai tenerezza. Quella tenerezza però che si riserva a un Lucignolo. ;-)

  31. @luminamenti
    Tutta la faccenda della religione a scuola (anche dalla parte degli studenti: pressioni del corpo insegnante, sistematica non attivazione delle ore alternative, voto in pagella, ecc.) è una grave mancanza di laicità. La scuola NON DEVE occuparsi di religione, punto e basta, SE è laica…..
    La mancanza di laicità non è nella Chiesa Cattolica, ma in chi accetta questa situazione, in chi subisce tutto questo come fosse normale. Anche in chi dice che il papa “fa il suo mestiere”: il papa fa quello che gli pare, in quanto il suo mestiere riguarderebbe la spiritualità, non la morale o la giurisprudenza italiana.

  32. Sono d’accordo con Michella e la canzone che ha metto Giuseppe è ben trovata.
    Anch’io sono rivoltata di pensare che donne devono fare un aborto in segreto. Ho letto ieri una cosa che mi ha dato la nausea: una cinese ha abortato nel segreto, ha l’utero perforato. E’ orribile.
    Penso che fare un aborto è sempre un dolore, non una scelta.
    La chiesa condanna l’omosessualità e favorisce l’odio: ho visto che ha avuto un incendio in un luogo simbolico a Roma.
    Non è accettabile.
    Penso che l’amore umano è più importante.
    Ma la fede, la rispetto quando la persona è gentile, dolce.

  33. La spiritualità non riguarda solo la religione.
    La spiritualità riguarda l’amore che ho per il mondo, gli altri, gli amici.
    La spiritualità riguarda l’arte, i libri, la pittura, la musica.

  34. dato che tutte le religioni partono da un’idea completamente arbitraria di un creatore dell’universo (che in qualche caso non disdegna di controllare che gli adolescenti non si masturbino), cioè dato che le religioni sono una creazione interamente e irrimediabilmente umana, allora dichiarare che iannozzi è il creatore dell’universo e fondare il relativo culto iannozzista ha pari dignità con qualsiasi altra proposizione teologica da qualsiasi culto provenga, presente, passato & futuro.

  35. @tashtego
    Dissento, onorevole amico. Le credenze religiose nascono da esperienze (mistiche o isteriche, qui certo tu avrai da dire la tua). Io non ho ancora visto il dito di Iannozzi accendere luminarie celesti, e nemmeno lampadine, peraltro.

  36. Sono d’accordo con Tashtego: il fatto che possa esistere, anche sotto forma di pura ipotesi, un culto iannozzista, dice in modo lampante dell’inconsistenza, teorica e pratica, di qualsiasi religione.

  37. a me la petizione micromega non mi giunse, perchè? :)
    io amo la gina!
    “io penso che Iannozzi è Dio, altrimenti come si spiega l’Universo?”
    ahahahahahhahahhahhahahahha…:))))))))))))
    dio bello, quanto siete simpatici!
    io la darei a tutti, siete troooooopppo, troopppoooo very simpatici…e le donne, e le donneancordipiù! zumzum.
    già che ci sono vorrei un consiglio su cosa votare, su chi votare e se votare.
    chiedo umilmente lumi a voi, bei capoccioni indiani.
    vi dedico questa perchè stasera piango per tutti e vi piango col cuore, a tash, alla gina, al valter, all’andrea ai franceschi ai sergi ai franz al gianni alla alcor a lumì alla carla al beppe alla simonetta al sergent al cristian al prete alla francesca alloc alla simona alle marie alla paola a mario alle francesche alla francese agli sfilatini e pure ai cont ie così via piangendo perchè “fra il mio paese e gli altri v’è il mare ma i fiori fanno la spola tra noi come ambasciatori” e “un’ora è un mare fra alcuni , e me. in loro compagnia sarebbe un porto”
    … e il mio maestro mi insegnò com’è difficile trovare l’alba dentro all’imbrunireeee…e il mio maestro…

    ma laico significa cosa con precisione parlando?
    bisù bisù bisù
    la funambola

  38. propongo di costruire i templi iannozzisti di forma perfettamente circolare, con uno specchio d’acqua al centro e al centro dello specchio l’effige tridimensionale del iannozzi ipse, illuminato dall’alto da un foro posto all’apisce di un immenso cono rovesciato, dal quale entrerebbe la pioggia bagnando la statua e riempiendo la vasca, eccetera.
    il simbolismo è evidente: ci fu un tempo in cui iannozzi si congiunse con madre acqua, prendendola con la forza: da questa unione nacque il primo pesce che salendo sulla terra a causa di un conflitto con la madre cominciò a camminare diventando così il primo uomo, eccetera.
    tutto torna.
    basta darsi da fare, inventare un’etica sessuale iannozzica che convenga soprattutto ai maschi, consentire la poligamia, relegare le donne in casa, eccetera.
    poi servirebbero teologi e mistisci, insomma col tempo si fa tutto.

  39. ahahahhahahahahahahahah

    …c’èst vroi, le temp ti fà che mancotenaccorgi e quando te ne sei accorto solitamente è troppo tardi, ma iannozzi deus sarà indulgente con noi, poveri temppisti del tempo.

  40. Tutto giusto, Tash, non fosse che all’aggettivo ‘iannozzista’ preferisco ‘iannozziano’. Che, volendo, ci starebbe anche un trattino, nel termine…

    @ funambola

    “io la darei a tutti”

    Funy, guarda che non è mai successo, finora, che abbiano dovuto ripetermelo una seconda volta… E lascia perdere gli altri, ma chi li conosce? Pussate via! Per te ci sono solo io, Cino: da oggi, Cino Tutti.

  41. Vorrei (ri) fondare un partito che avevo tentato di promuovere in terza liceo (sotto l’influsso di odorosi additivi orientali).
    PITUF
    Partito Ippi Taoista di Unità Freakkettona
    Ai tempi non è che mi avessero cagato più di tanto.
    Magari adesso visto quel che passa il convento mi va meglio.
    Le cariche?
    Iannozzi for president.
    Tashtego servizio d’ordine ai comizi, la Funambola porta il fumo per dopo.

  42. sì, culto iannozziano è meglio.
    in america un culto così avrebbe un suo pubblico.
    si alzerebbe qualche lira.
    basterebbe qualche seduta settimanale al tempio, mettersi su un palco illuminato con discrezione, intonare la cantilena “iannozzi ci ama”, “iannozzi è amore”, eccetera.
    qui c’è il monopolio del vaticano che non lascia spazio a nessuno, hanno trovato il modo di mungerci direttamente – credenti e non credenti – con la dichiarazione dei redditi, che si vada o no al tempio.

    (funambola ripassati il francese e soprattutto fatti vedere da qualcuno)

  43. nemmeno un accenno di riot e siam già al culto e al partito:)
    la fu sei probabilmente l’unica porzione di materia d’interfaccia webbica sessuata al femminile che non si è vista intasare la mail dalla petizione del micromegaminimondo: il tuo antivirus funziona da dio:)
    (una soffiata entre las piernas: laico è il pueblo, fuoricasta)

  44. “culto iannozziano”? beh, qui non c’è ateismo che tenga, è anore a prima vista

    Tash, per la funambola non preoccuparti: le do un’occhiata io.

  45. Ed allora famo casino tutti insieme, perché io vi voglio bene, ma tanto tanto bene, così tanto che l’Immenso è poco. :-D

    http://img214.imageshack.us/img214/9369/lisaallenginsberghbthhq3.jpg

    Al centro di questa foto possiamo ammirare quell’esaltato di Iannozzi che ‘esalta’! :-D

    Perché Iannozzi vi ama.
    Perché Iannozzi è meglio del fumo.
    Perché Iannozzi è lo Specchio e l’Io.
    Perché Iannozzi è pace.
    Perché Iannozzi è Apollo.
    Perché Iannozzi è Iannozzi (purtroppo).
    Perché Iannozzi è amore.
    Perché Iannozzi è Tutto.
    Perché Iannozzi è qualcosa più di niente.
    Perché Iannozzi è Iannozzi.
    Perché Iannozzi è.

    :-DDD

  46. (funambola ripassati il francese e soprattutto fatti vedere da qualcuno)
    :)))))

    che granmetreapenser!

    (la prossima volta potrei sfancularla alla francese…’tento…)
    bacio
    la fu

  47. @tashtego
    Propongo una divinità webbica alternativa.
    Veltrusconi.
    Ha un suo perchè.
    E’ bifronte come Giano e monotonico come una scoreggia.
    Uno e trino, con Ratzinger che sta sempre a portata di lingua.
    Eh?

  48. Ma che è questo delirio?
    Non capisco tutto, per la mia fortuna.
    Se Giuseppe fa nuova religione, allora divento propio una suora maliziosa.
    O allora una Madonna, mi piacerebbe bene, con il bebè Jesus.

  49. Ah! Importante: lo “iannozzismo” ricusa ogni forma di castità, quindi che tutti indossino candide vergini bianche mutandine per la delizia degl’occhi dell’anima della carne. :-D

  50. se non ricordo male scientology iniziò così. il tizio, lo scrittore di fantascienza, ad una cena con gli amici, disse: scommettiamo che io mi invento una religione che in due anni fa diecimila adepti?

    se si parte, non mi lasciate fuori, neh.

  51. sempre che mi sia permesso divertirmi, caro IannoX!:-)
    e aggiungo, a volte è meglio delirare che strombazzare!
    ;-)))
    Good bye

  52. Ma certo che ti è permesso divertirti. Anzi: è tuo dovere divertirti, cara Cappuccetta Rossa. :-)

    Alanina, davvero corriamo il rischio che in capo a due anni venga su lo “ianozzismo”? O___o Pensa, potrei avere Biondillo e Binaghi fra i più fanatici sostenitori, come Hubbard con Tom Cruise e John Travolta. WoW! :-D E poi, dopo un po’ di rodaggio, altri grandi, ma veramente grandi, tipo Pippo, Pluto, Topolino, Paperino… e Ratzinger. Wow! ;-)))

  53. Tanto per dire,
    Ron Hubbard, l’inventore di Scientology,
    un volta affermò e dichiarò per iscritto:
    Volete fare dei soldi, fondate una religione!!

    E li fece, caspita, se li fece!

    MarioB.

  54. Eh, però se non si prova, mai si sa.
    Io non ci ho mai provato.
    Non so perchè, Iannozzi mi sembra una buona occasione.
    eheheh.

  55. “sei probabilmente l’unica porzione di materia d’interfaccia webbica sessuata al femminile…” ma parli così anche dal panettiere?

  56. (oc
    cheppalle: il classismo castra la soggettivazione
    la fu è soggetta acrobatica dal fiammeggiante, sulfureo infracoscia. Come nel caso del mio panettiere, trattasi di nesso er(g)otico, fluttuante, arbitrario: di etilamide)

  57. gina, ti prego, non distrarre the o.c. dal suo compito: è tutto impegnato in una lotta senza quartiere con iannox a chi scrive il commento più inutilmente ridicolo e più ridicolmente inutile. gli manca veramente poco, e l’ha bellamente spodestato.

  58. Destra?
    Sinistra?
    Mah!

    Tutti fanno passi di gambero: questo è il problema. Così si è riesumato un regio decreto del 1938. Ma a me non spaventa tanto il canone, comunque fuori di ogni elementare logica, piuttosto quello che esso rappresenta e può significare: la censura in Rete. Siamo a un passo dal controllo totale delle informazioni in Rete da parte dello Stato. Poco importa se esso sia comunista cattolico libertario radicale… ecc. ecc. La censura è sempre un atto dittatoriale. Con il canone sui computer si vuole gravare il cittadino di un’altra assurda tassa… che porterà a un ridimensionamento del numero di utenti che oggi accedono in forma più o meno “spicciola” all’Informazione.

  59. Non succederà. Il capitalismo si regge sulla proliferazione del desiderio e sullo scambio senza riserve: la Rete è la sua più alta realizzazione, la dimensione che lo invera e lo esibisce.

  60. Immagino di vedervi in platea all’ariston, stasera, a intrattenere il pubblico tra una pubblicità e l’altra, arte nella quale siete veramente due maestri. Immagino, anche, che sarete facilmente riconoscibili: vista la vostra predilezione per le suppostine, non è pretestuoso pensarvi in kilt.

    Ciao, giuggioloni.

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GIANNI BIONDILLO (Milano, 1966), camminatore, scrittore e architetto pubblica per Guanda dal 2004. Come autore e saggista s’è occupato di narrativa di genere, psicogeografia, architettura, viaggi, eros, fiabe. Ha vinto il Premio Scerbanenco (2011), il Premio Bergamo (2018) e il Premio Bagutta (2024). Scrive per il cinema, il teatro e la televisione. È tradotto in varie lingue europee.
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