quando con poche parole e 4 immagini si dice tutto.
sans paroles….
grazie ad FF ed effeffe.
Anch’io: senza parole.
Spero anche 4 immagini per dire la condizione della donna al Pakistan.
Propio mi rivolta anche donne torturate nel corpo e nella mente.
Lo so non c’entra con questo post che denuncia la violenza.
Vorrei che tuttte le voci alzano verso le ragazze morte, “sposate” con la violenza.
Senza parole.
Pour plus de précision: voir Amnesty International
femmes violées, défigurées, mariées de force ( même enfants), lapidées.
@ véronique
non ti devi preoccupare, vedrai che le cose cambieranno
adesso paolettodicanio ha trovato un altro modo per divertirsi
commenta su Nazione Indiana
si deve ancora dirozzare, è vero, ma questo è il meno peggio: meglio un bravo scrittore infamato che una donna violentata
non penso che lui c’entri col pakistano
più sono fetenti e più sono vigliacchi
Oh, sono contento che Francesco l’abbia pubblicata.
Soldato Blu,
Ignoro se le cose cambieranno… Lo spero, per le ragazze: è qualcosa che mi stringe il cuore. E’ vero il post aveva una altra meta: denunciare il razzismo.
E mi preoccupa il destino della donna nel mondo.
Il mio commento non toglie niente alla qualità della rivista SUD. Solo che ho visto Pakistan e ho pensato donne violentate. E come si dice in Francia j’ai vu rouge. Je me suis sentie une bouffée de colère. Dietro la moglie con il vassaio, ho visto altre ragazze senza parola, mutilate.
di Francesco Forlani Giorgio è stato per molti di noi memoria viva delle avventure letterarie del dopoguerra, non soltanto meridionale, con una infinità di rapporti, corrispondenze, storie d'amicizia, particolarmente quella con Goffredo Fofi, Dario Bellezza e Anna Maria Ortese, per l'appunto.
di Alessandro Trocino Janek Gorczyca è uno scrittore. C’è il suo nome in calce alla copertina di «Storia di mia vita», appena uscito da Sellerio. Che effetto t'ha fatto? «Boh». È uno scrittore ma anche una persona che ha vissuto per anni per strada, dormendo nelle tende, sulle panchine, nelle strutture abbandonate.
di Gennaro Pollaro Il signor Aiello mi spiega - senza aprire bocca - in quale luogo sarebbe sensato trovarsi l’origine delle mie preoccupazioni. Muove le mani sulla sua testa come a formare un cerchio e poi tira fuori ancora quel maledetto pendolo.
di Mirco Salvadori Il diario di bordo di una due giorni dove è questione di pratica di gioventù e di trasmissione generazionale. Un'esperienza tradotta in uno scritto che speriamo incontri con piacere i lettori di Nazione Indiana. M.S.
Poesie di Alida Airaghii Come nei Sillabari di Goffredo Parise, dove sono i luoghi a fare le persone e le persone i titoli dell'abécédaire in questa raccolta è il tempo a definire l'ordine, e la storia a sconvolgere la cronologia mutando la semplice successione degli anni- le poesie sfilano come date precise, giorno, anno...
di Luigi Macaluso Narrano le cronache non scritte di Trizzulla, paese dell’entroterra madonita, che all’indomani della legge Merlin l’arrivo del nuovo parroco don Basilicò fu accompagnato dalla presentazione d’un prodigio: la nipote Lina, meglio nota alla memoria dei fedeli come l’Ovarola o la Moglie del Serpente.
quando con poche parole e 4 immagini si dice tutto.
sans paroles….
grazie ad FF ed effeffe.
Anch’io: senza parole.
Spero anche 4 immagini per dire la condizione della donna al Pakistan.
Propio mi rivolta anche donne torturate nel corpo e nella mente.
Lo so non c’entra con questo post che denuncia la violenza.
Vorrei che tuttte le voci alzano verso le ragazze morte, “sposate” con la violenza.
Senza parole.
Pour plus de précision: voir Amnesty International
femmes violées, défigurées, mariées de force ( même enfants), lapidées.
@ véronique
non ti devi preoccupare, vedrai che le cose cambieranno
adesso paolettodicanio ha trovato un altro modo per divertirsi
commenta su Nazione Indiana
si deve ancora dirozzare, è vero, ma questo è il meno peggio: meglio un bravo scrittore infamato che una donna violentata
non penso che lui c’entri col pakistano
più sono fetenti e più sono vigliacchi
Oh, sono contento che Francesco l’abbia pubblicata.
Soldato Blu,
Ignoro se le cose cambieranno… Lo spero, per le ragazze: è qualcosa che mi stringe il cuore. E’ vero il post aveva una altra meta: denunciare il razzismo.
E mi preoccupa il destino della donna nel mondo.
Il mio commento non toglie niente alla qualità della rivista SUD. Solo che ho visto Pakistan e ho pensato donne violentate. E come si dice in Francia j’ai vu rouge. Je me suis sentie une bouffée de colère. Dietro la moglie con il vassaio, ho visto altre ragazze senza parola, mutilate.