quattuor (passi) fare!

Quest’estate, per chi l’ha visto e per chi non c’era, ho proposto una rubrica, questa. Alcuni contributi sono giunti fuori tempo massimo ( ah le poste d’un tempo!) così, sperando di fare cosa gradita ai più, ve le propongo con il segreto sogno di portare un giorno in giro per l’Italia tutta la compagnia di ballo. effeffe

piedplatregrandcg9

Isabella
Neanche quest’anno è stato l’addio al suo mare
Trascurare radici e lidi di quel giovane amore
Puntare verso sud e scoprire altre maree
Per ricordare non occorre restare ancòra

L(e)i non sapeva accompagnare il suo Amico
Verso Antichi acciottolati, forse d’età romana,
come stordita da una salita e da un belvedere
che sono anni di bouganville senza profumo

Sarà così, è stato così, nel pomeriggio
Si è incantata digitale sulla panoramica
Da lì la vista della villa di famiglia
E della madre – gli occhi acqua marina

Tra sorrisi umidi e néi di vita in terra
O silenzi, o un amore sopravvissuto
Salvato, nella città che richiama l’eterno –
L’alba dà luce a un nuovo incontro

Il loro sussurrato anche delicato adagio
Il piede di lei involontario su di lui
Presa da un rossore abbassa lo sguardo-
Salva gli amori quando sembrano estinti.

2

Enrico
Incerti passi nel paesaggio

Neanche quest’anno è stata la ventura
D’oltrepassare il mondo della vecchia
Strada provinciale e andare all’alto
Sconfessando il cimitero panoramico

Io e l’amico dovevamo andare verso
Antichi acciottolati, forse d’età romana,
Sul crinale dei piccoli dorsi montani
Da decenni divenuti terre ignote

Sarà forse, non è stato, all’alba
Mi sono limitato a incerti passi
Della vista nel paesaggio dei padri
E delle madri – i volti incastonati

Tra gole e macchie di bagolari
O querce, o, a proprio sopravvissuto
Sfarzo, nelle isole argentee degli ulivi –
L’alba posseduta in via esclusiva

Con un mito di luce è stata danza
Della visione e vi ho tracciato volti
Presi da un ergastolo ignoto, da un esilio –
Con le piene essiccate il tempo estinto.

#

Monica
Notte fango a Addis Abeba

Scendono strade dalla collina, portano all’occidentale albergo come bolo spinto nel digerente.
Buio e freddo, la macchina inciampa lenta su dossi e fratture. Piogge inondano svergognate.

Luci poche da qualche baracca, fari fendono, fischiano il buio.
Sbattono in faccia bambine e bambini soli per strada come branchi di cani; intenti nel buio su qualcosa: mangiare?
Laceri e stinti come cani nel buio bagnato; soli di notte, lune di notte, il faro dell’ingiusto li abbaglia. Solo bolo da spingere, nel digerente.

1_rd_c

Beppe
Notte Roma impromptu

“Niente è più intatto di una rovina”, dici attraversando, coi pini marittimi disposti come funghi,
il parco archeologico del tardo capitalismo industriale impiegatizio,
hai fame e caldo, puoi mangiare all’ombra e a Ferragosto pulirti con lo stuzzicadenti e
sdraiato guardare la festa dell’Assunta che dal Tevere prende il mare,
uomini & donne tatuati, guardie di finanza, carabinieri, parroci & Santi, insieme barcollano nelle
barche ubriache e i fuochi non solo d’artificio esplodono fuori tempo
come rutti.
La sera i neon e i karaoke, i fili delle baracche attaccati ai pali della luce. Ci divertiamo molto.
Poi torni a casa e guardi le puttane in viale Marconi. La notte ci si dà da fare
la notte.
Eiaculare stanca.

Print Friendly, PDF & Email

9 Commenti

  1. Isabella e Enrico

    Due passi sulla soglia dell’alba, in un paesaggio intima,
    con il ricordo dagli occhi acqua marina, l’impossibilità
    di oltrepassare la vista, essere assorto nella villa di famiglia,
    nel passato antico, nel campo degli ulivi.
    Un fremito nel cuore, qualcosa accade, solo tradito da un rossore
    e una carezza del piede, involontario o no…

    Due notti strappate

    Monica

    La luce violente scocca. Sono i bambini della notte fredda che la poesia
    fa vivere. In una solitudine animale. Si sente dolore e abbandono. la verità fa male. Monica dice come di notte la disperazione è più grande.

    Beppe

    Festa della solitudine, del corpo esaurito, festa dell’ebbrezza senza gioia,
    poesia assunzione del corpo moderno.

    Fa piacere leggere queste poesie, come portato dall’ultimo raggio di sole.
    E’ come ascoltare ancora un po’ la musica dell’estate.

    Grazie a effeffe :-)

  2. E’ bello leggere i ritardatari. Come quando ricevi vecchie cartoline estive…magari in autunno!
    :)
    grazie a tutti quelli che hanno scritto.
    grazie al furlan che ha “coccolato” questa bella idea ;)

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

Buena Vista Social Club: Ippolita Luzzo

di Francesco Forlani
Questa  rubrica è normalmente dedicata alle “cose belle” trovate sui Social, a dimostrazione del fatto che fare rete è oggi, più che mai, una risorsa. Oltre alle cose anche le persone attraversano talvolta le misteriose maglie delle reti, e sconfinano come pensieri liberi. Ippolita Luzzo ha, dalla sua, generosità e responsabilità.

Lost in translation: Tiziana de Rogatis

di Tiziana de Rogatis
Nei contesti postcoloniali e migratori il termine homing viene usato per definire il ritrovarsi: il fare casa al di là della casa originaria.

Les nouveaux réalistes: Yuri Sassetti

di Yuri Sassetti
Mi ero arruolato l’anno prima ma, nonostante al TEEP avessi facilmente imparato ad usare tutti i TOPFAS, specie l’MG34, non mi piaceva uccidere, sebbene a volte lo ritenessi necessario. O forse ho iniziato a crederlo dopo aver sentito le parole di OR-6 Furlan: «Un uomo mezzo morto può ancora spararvi in testa e farvi saltare le cervella.»

i poeti appartati: Elvio Carrieri

di Francesco Forlani
Mi colpiscono i versi che hanno storia e un corpo, una passione che è fuori tempo massimo, scolpiscono la pagina, e mi lasciano sorpreso senza aggiungere nulla nè togliere alle cose, che è cosa ancor più rara. effeffe

La vie en bleu ( France): laboratorio di scritture

di effeffe
Dossier a cura di Giulia Molinarolo, Patrizia Molteni, Francesco Forlani, Wu Ming 2, con la partecipazione degli “scrittori” dell’atelier condotto da Wu Ming 2 e sostenuto dalla Consulta per gli emiliano-romagnoli del mondo su un progetto di Alma Mater, UniBo. Racconto fotografico di Sergio Trapani

Colonna (sonora) 2023

di Claudio Loi
Come ogni anno eccoci alle solite classifiche, un’operazione che non serve a nulla e proprio per questo indispensabile. Un giochino che serve – così spero - a tenere viva una passione che a sua volta ci tiene vivi e a continuare a divertirci ascoltando musica, cercando di cogliere i nuovi fremiti che arrivano dalle diverse parti del mondo conosciuto.
francesco forlani
Vivo e lavoro a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman . Attualmente direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Spettacoli teatrali: Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet, Miss Take. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Métromorphoses, Autoreverse, Blu di Prussia, Manifesto del Comunista Dandy, Le Chat Noir, Manhattan Experiment, 1997 Fuga da New York, edizioni La Camera Verde, Chiunque cerca chiunque, Il peso del Ciao, Parigi, senza passare dal via, Il manifesto del comunista dandy, Peli, Penultimi, Par-delà la forêt. , L'estate corsa   Traduttore dal francese, L'insegnamento dell'ignoranza di Jean-Claude Michéa, Immediatamente di Dominique De Roux
Print Friendly, PDF & Email
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: