Post in Translation : Jacques Prévert

La canzone del carceriere
di
Jacques Prévert
traduzione di effeffe

Dove vai bel carceriere
Con quella chiave macchiata di sangue
Vado a scarcerare colei che amo
Se ne rimane il tempo
E che ho rinchiuso
Teneramente crudelmente
Nel più segreto dei miei desideri
Nel più profondo dei miei tormenti
Nelle bugie dell’avvenire
Nelle sciocchezze dei giuramenti
Voglio scarcerarla
Voglio che sia libera
e anche di dimenticarmi
e anche di lasciarmi
e anche di ritornare
E ancora di amarmi
O di amare un altro
Se le piace un altro
E se resto solo
E lei sarà andata via
Io terrò soltanto
Io terrò per sempre
Tra le mani giunte
Fino alla fine dei tempi
La dolcezza dei suoi seni modellati dall’amore.

Chanson du geôlier
de
Jacques Prevert

Où vas-tu beau geôlier
Avec cette clé tachée de sang
Je vais délivrer celle que j’aime
S’il en est encore temps
Et que j’ai enfermée
Tendrement cruellement
Au plus secret de mon désir
Au plus profond de mon tourment
Dans les mensonges de l’avenir
Dans les bêtises des serments
Je veux la délivrer
Je veux qu’elle soit libre
Et même de m’oublier
Et même de s’en aller
Et même de revenir
Et encore de m’aimer
Ou d’en aimer un autre
Si un autre lui plaît
Et si je reste seul
Et elle en allée
Je garderai seulement
Je garderai toujours
Dans mes deux mains en creux
Jusqu’à la fin de mes jours
La douceur de ses seins modelés par l’amour

Nota
Le due canzoni, cominciano con la stessa scena, Hendrix (Nick Cave) canta Hey Joe, where you goin’
Prévert Où vas-tu beau geôlier. In tutte e due le canzoni si parla d’amore e di morte.

5 Commenti

  1. E’ una poesia semplice come un cuore disegnato sulla sabbia,
    un cuore al profumo melagrana,
    si offre,
    la generosità dell’amore,
    quando amare è offrire una prateria,
    e non una gabbia.

    L’ultima immagine è bellissima
    ” Je garderai dans mes mains en creux
    jusqu’à la fin des jours
    la douceur de ses seins modelés par l’amour.”

    Non è una poesia rivoluzionaria del linguagio dell’amore,
    ma entra nel cuore come una mela dolce
    in una serata d’autunno.

    Altre poesie che amo: fête foraine, Barbara, déjeuner du matin, fille d’acier, sables mouvants, Paris at night.

  2. Per condividere una poesia che amo e che ritrovata nella raccolta che ho.

    Sables mouvants

    Démons et merveilles

    Vents et marées

    Au loin déjà la mer s’est retirée

    Et toi

    Comme une algue doucement caressée par le vent
    Dans les sables du lit tu remues en rêvant

    Démons et merveilles

    vents et marées

    Au loin déjà la mer s’est retirée

    Mais dans tes yeux entrouverts
    Deux petites vagues sont restées

    Démons et merveilles
    vents et marées

    Deux petites vagues pour me noyer

    Jacques Prévert Paroles

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

➨ AzioneAtzeni – Discanto Decimo: Pierangelo Consoli

di Pierangelo Consoli
È sordo, disse, sfiorandogli un braccio. Puoi smetterla di bisbigliare. Urla pure, se vuoi, tanto non ti sente. Il bambino si sporse dalla barca, sfiorò il mare con due dita e se le portò alle narici. Chiuse gli occhi. Era scuro, il mare, nero, come d’inchiostro.

➨ AzioneAtzeni – Discanto Nono: Paolo Fresu e Lella Costa

di Claudio Loi
Acqua che scorre e suona, e viaggia e trasporta saggezza e ricordi. Acqua e suoni che arrivano anche alle orecchie (sempre ben aperte) di un trombettista di Berchidda che le accoglie e le sfama, le cresce, le trasforma. Nella musica di Paolo Fresu è facile ritrovare le parole di Atzeni, anche quelle non dette, soprattutto quelle.

➨ AzioneAtzeni – Discanto Ottavo: Andrea Gobetti

di Andrea Gobetti
Parlargli della Sardegna? Errore fatale. Noia scontata, come parlare di spiritualità a un cherubino, per dirla con Rilke, ma neanche a star zitto facevo un gran figura, sembrava d'aver paura di mescolare il mio alfabeto con il suo, quando invece avevo la voglia e l'interesse a far tutto il contrario.

➨ AzioneAtzeni – Discanto Settimo: Bastiana Madau

di Bastiana Madau
A Nascar, nelle notti d’autunno, si sentono le case che parlano. Dicono i nomi di chi le ha lasciate. Quando Mimìa e Rosario Moro camminano per il paese, sembrano ombre uscite da un tempo senza orologi, ma i loro occhi brillano ancora come brace sotto la cenere.

I poeti appartati: Tommaso Foscarin

di Tommaso Foscarin
Svegliato da chiacchiere silenti, che risuonano arpie fra le mura altrui affondo nelle sabbie mobili. Tra i silenziosi labirinti della mente, così pieni di parole.

➨ AzioneAtzeni – Discanto Sesto: Giovanni Dettori

di Giovanni Dettori
… la poesia a che serve  - dicevi –
ti pare
siano domande da fare   la poesia
non serve a nulla  la coperta
non la rimbocca a nessuno  e i conti
forse ignara di libretti bancari
non sa farli levitare
francesco forlani
francesco forlani
Vivo e lavoro a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman . Attualmente direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Spettacoli teatrali: Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet, Miss Take. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Métromorphoses, Autoreverse, Blu di Prussia, Manifesto del Comunista Dandy, Le Chat Noir, Manhattan Experiment, 1997 Fuga da New York, edizioni La Camera Verde, Chiunque cerca chiunque, Il peso del Ciao, Parigi, senza passare dal via, Il manifesto del comunista dandy, Peli, Penultimi, Par-delà la forêt. , L'estate corsa   Traduttore dal francese, L'insegnamento dell'ignoranza di Jean-Claude Michéa, Immediatamente di Dominique De Roux
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: