La responsabilità dell’autore: Alberto Abruzzese- seconda parte


la prima parte, qui.

[Dopo gli interventi di Helena Janeczek e Andrea Inglese, abbiamo pensato di mettere a punto un questionario composto di 10 domande, e di mandarlo a un certo numero di autori, critici e addetti al mestiere. Dopo Erri De Luca, Luigi Bernardi, Michela Murgia, Giulio Mozzi, Emanule Trevi, Ferruccio Parazzoli, Claudio Piersanti, Franco Cordelli, Gherardo Bortolotti e Dario Voltolini, Tommaso Pincio, ecco le risposte di Alberto Abruzzese]

4 Commenti

  1. Un Abruzzese giogione ai massimi. Ammiccante, vanesio, simpatico, anche, ma le risposte? Un intervista all’ammazzacaffè. Divertente, per carità. Ma, nel merito dell’intervista, cosa dice, cosa conclude? Non sono riuscito a capire un solo ragionamento. Forse la digestione in corso ha sottratto lucidità? Eppure di cose interessanti se ne trova, dentro la sua bibliografia.
    Sublime al minuto 3:11 quando, voltandosi verso sinistra, fa la tipica espressione da vecchio lupo al passaggio di una bella ragazza.

  2. Grazie Sergio! marco, l’espressione al minuto 3:11 ( la tua remarque è da moviolone) è legata alla citazione dellìeditoria da sostenere e rivolta a Maria Liguori (editrice fuori campo)
    effeffe

  3. io ho trovato questa intervista en plein air formidabile …
    … acquistano significato le domande, che apparivano insulse, fatte tra una umanità brulicante: bambini rumorosi che passano sul monopattino, cameriere che saettano, comuni mortali che si salutano, si incuriosiscono, trasportano seggiole, commentano, ordinano il caffe macchiato, tornano dall’aver preso i bambini a scuola (cartelle rosa in mano ad un anonimo), si fanno i fatti loro, cellulari che squillano … per non parlare dei pantaloni pluralisti di effeffe … insomma la responsabilità dell’autore, in mezzo alla vita, riacquista una sua vitalità e una giustificazione che non aveva nelle altre interviste, alcune un po’ supponenti ….

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