Queste ingiustizie continuamente perpetrate sotto il nostro cielo, questi dileggi cruenti della nostra etica e della nostra identità civica e, per chi ci crede, anche del proprio cristianesimo vissuto, queste iniquità non sono anonime; in Italia hanno un nome e cognome. Sappiamo bene che ci sono partiti che fanno dell’istinto del rifiuto e della diffidenza la propria ragion d’essere e la propria fortuna. La destra governativa ha semplificato a tal punto la questione dell’immigrazione da ridefinire radicalmente il concetto di prossimo, relegando nel buio della dignità chi sia nato fuori dai nostri confini o, se nato qui, abbia genitori stranieri. Grazie ad una propaganda massiccia e subdola è diventato normale ed accettabile che una persona diventi un delinquente solo perché dopo sei mesi un suo documento scade. Legare la sua rispettabilità all’esistenza di un lavoro ci è sembrato giusto e ovvio. Le espulsioni di massa, perfino da chi blatera di difesa della propria cultura democratica e liberale, vengono considerate come la conseguenza logica della necessità, che ha ogni associazione umana, di liberarsi dell’inutile e del dannoso, se non del pattume maleodorante. Ci stiamo abituando, i veri eversori della nostra etica civica e democratica sono al potere, efficaci imbonitori di un allarme sempre ripetuto e sovradimensionato, e il tanfo dei loro proclami falsi e aggressivi non puzza più. Affannosi difensori di una legge e di un ordine che valgono solo quando calpestano la vita dei loro odiati scarti umani e non valgono più quando devono consentire gli abusi di potere delle loro oligarchie, riescono a far sembrare il loro detabuizzato razzismo classista una questione di sicurezza.
Ebbene il partito della Sicurezza appalta ad un dittatore acclarato la ri-soluzione finale del problema immigrati, ossia la loro morte o tortura o pena continua nei deserti libici. Possono dirsi ancora innocenti? Un giorno ci sarà un tribunale per i loro crimini?
Quando si diffonderà un sacrosanto antileghismo, irrinunciabile prolungamento dell’antifascismo?
la paura è una merce che si vende bene sul mercato politico;
la paura acceca gli uomini, impedisce loro di capire e governare i cambiamenti
la paura rende gli uomini preda del bassoventre.
la paura è una arma distruttiva di massa che bisogna disinnescare al piu’ presto.
di Valerio Paolo Mosco
Il libro di Luca Molinari "La meraviglia è di tutti. Corpi, città, architettura" è un libro ottimista. Il sinonimo di ottimismo in architettura è progetto. Progetto, ovvero dal latino “getto avanti”, prevedo.
di Gianni Biondillo
Gli edifici, nei film di Hitchcock, non sono solo scenari dove far muovere i personaggi, ma spazi attivi, attori partecipanti, snodi narrativi. Questo si deduce leggendo il libro di Christine Madrid French, "The Architecture of Suspense. The Built World in the Films of Alfred Hitchcock".
di Valerio Paolo Mosco
Olivia Laing ci insegna che il corpo ci disvela, ci rende umani in quanto testimonia la nostra vulnerabilità e con essa l’eroismo di coloro i quali non hanno rinnegato la vulnerabilità.
di Romano A. Fiocchi
Fu presso l’Hotel Majestic di Parigi, nell’imponente avenue Kléber, che nel corso di una serata organizzata dai ricchi coniugi Schiff si riunì un’incredibile schiera di artisti e di intellettuali. Tutti per assistere all’incontro tra due giganti della letteratura: Marcel Proust e James Joyce.
di Anna Caldara
Me l’ero conquistato quel palo a suon di scazzottate con le altre puttane della zona, tutte straniere con tanto di papponi al seguito che però non si immischiavano e ci lasciavano sfracassare tra noi mignotte.
di Salvatore Enrico Anselmi
Caro lettore, questa che mi accingo a raccontare è la storia del piccolo Iom che da indifendibile passò a miracolato. Non ti crucciare se gli eventi ti faranno sgranare gli occhi, portare le mani alle orecchie per non poter più sentire, premere la mano sulla bocca per trattenere le parole, perché di fantastica ma vera storia vorrei narrare.
GIANNI BIONDILLO (Milano, 1966), camminatore, scrittore e architetto pubblica per Guanda dal 2004. Come autore e saggista s’è occupato di narrativa di genere, psicogeografia, architettura, viaggi, eros, fiabe. Nel 2011 il romanzo noir I materiali del killer ha vinto il Premio Scerbanenco. Nel 2018 il romanzo storico Come sugli alberi le foglie ha vinto il Premio Bergamo. Scrive per il cinema, il teatro e la televisione. È tradotto in varie lingue europee.
Queste ingiustizie continuamente perpetrate sotto il nostro cielo, questi dileggi cruenti della nostra etica e della nostra identità civica e, per chi ci crede, anche del proprio cristianesimo vissuto, queste iniquità non sono anonime; in Italia hanno un nome e cognome. Sappiamo bene che ci sono partiti che fanno dell’istinto del rifiuto e della diffidenza la propria ragion d’essere e la propria fortuna. La destra governativa ha semplificato a tal punto la questione dell’immigrazione da ridefinire radicalmente il concetto di prossimo, relegando nel buio della dignità chi sia nato fuori dai nostri confini o, se nato qui, abbia genitori stranieri. Grazie ad una propaganda massiccia e subdola è diventato normale ed accettabile che una persona diventi un delinquente solo perché dopo sei mesi un suo documento scade. Legare la sua rispettabilità all’esistenza di un lavoro ci è sembrato giusto e ovvio. Le espulsioni di massa, perfino da chi blatera di difesa della propria cultura democratica e liberale, vengono considerate come la conseguenza logica della necessità, che ha ogni associazione umana, di liberarsi dell’inutile e del dannoso, se non del pattume maleodorante. Ci stiamo abituando, i veri eversori della nostra etica civica e democratica sono al potere, efficaci imbonitori di un allarme sempre ripetuto e sovradimensionato, e il tanfo dei loro proclami falsi e aggressivi non puzza più. Affannosi difensori di una legge e di un ordine che valgono solo quando calpestano la vita dei loro odiati scarti umani e non valgono più quando devono consentire gli abusi di potere delle loro oligarchie, riescono a far sembrare il loro detabuizzato razzismo classista una questione di sicurezza.
Ebbene il partito della Sicurezza appalta ad un dittatore acclarato la ri-soluzione finale del problema immigrati, ossia la loro morte o tortura o pena continua nei deserti libici. Possono dirsi ancora innocenti? Un giorno ci sarà un tribunale per i loro crimini?
Quando si diffonderà un sacrosanto antileghismo, irrinunciabile prolungamento dell’antifascismo?
la paura è una merce che si vende bene sul mercato politico;
la paura acceca gli uomini, impedisce loro di capire e governare i cambiamenti
la paura rende gli uomini preda del bassoventre.
la paura è una arma distruttiva di massa che bisogna disinnescare al piu’ presto.
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