Articolo precedenteI poeti appartati: Anna Santoro
Articolo successivoUn frammento, due ritratti

Dialoghi per l’anno che verrà


Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere

Vend. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi?
Pass. Almanacchi per l’anno nuovo?
Vend. Sì signore.
Pass. Credete che sarà felice quest’anno nuovo?
Vend. O illustrissimo, sì, certo.
Pass. Come quest’anno passato?
Vend. Più più assai.
Pass. Come quello di là?
Vend. Più più, illustrissimo.
Pass. Ma come qual altro? Non vi piacerebb’egli che l’anno nuovo fosse come qualcuno di questi anni ultimi?
Vend. Signor no, non mi piacerebbe.
Paas. Quanti anni nuovi sono passati dacchè voi vendete almanacchi?
Vend. Saranno vent’anni, illustrissimo.
Pass. A quale di cotesti vent’anni vorreste che somigliasse l’anno venturo?
Vend. Io? Non saprei.
Pass. Non vi ricordate di nessun anno in particolare, che vi paresse felice?
Vend. No in verità, illustrissimo.
Pass. E pure la vita è una cosa bella. Non è vero?
Vend. Cotesto si sa.
Pass. Non tornereste voi a vivere cotesti vent’anni, e anche tutto il tempo passato, cominciando da che nasceste?
Vend. Eh, caro signore, piacesse a Dio che si potesse.
Pass. Ma se avestge a rifare la vita che avete fatta nè più nè meno, con tutti i piaceri e i dispiaceri che avete passati?
Vend. Cotesto non vorrei.
Pass. Oh che altra vita vorreste rifare? La vita c’ho fatta io, o quella del principe, o di chi altro? O non credete che io, e che il principe, e che chiunque altro risponderebbe come voi per l’appunto; e che avendo a rifare la stessa vita che avesse fatta, nessuno vorrebbe tornare indietro?
Vend. Lo credo cotesto.
Pass. Nè anche voi tornereste indietro con questo patto, non potendo in altro modo?
Vend. Signor no davvero, non tornerei.
Pass. Oh che vita vorreste voi dunque?
Vend. Vorrei una vita così come Dio me la mandasse, senz’altri patti.
Pass. Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell’anno nuovo?
Vend. Appunto.
Pass. Così vorrei ancor io se avessi a rivivere e così tutti. Ma questo è segno che il caso, fino a tutto quest’anno ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascono è d’opinione che sia stato più o di più peso il male che gli è toccato che il bene; se a patto di riavere la vita di prima con tutto il suo bene e il suo male, nessuno vorrebbe rinascere. Quella vita ch’è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll’anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?
Vend. Speriamo.
Pass. Dunque mostratemi l’almanacco più bello che avete.
Vend. Ecco, illustrissimo. Cotesto vale trenta soldi.
Pass. Ecco trenta soldi.
Vend. Grazie, illustrissimo: a rivederla. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi.

Giacomo Leopardi

“Dicono che repetita iuvant;
che il primo bacio è insipido, ma è il secondo che conta;
che il bis d’un minuto radioso
s’insaporisce d’un miele che ci sfuggì quella sera …
Ma l’anno che ritorna col suo rauco olifante
a soffiarci dentro le orecchie
l’ennesima Roncisvalle,
e ingrossa i fiumi, impoverisce gli alberi;
l’anno che nello specchio del bagno consegna
a uno svogliato rasoio la barba sempre più bianca;
l’anno che cresce su sé con l’ingordigia dei numeri,
sgranando sul calendario
il recidivo blues del Mai più …
chi oserebbe dire che meriti la festa del Benvenuto?
chi potrebbe giurare che non sia peggio degli altri?
Il male si moltiplica e repetita non iuvant.
Eppure … Eppure nella tombola arcana del Possibile
fra i dadi e il caso la partita è aperta;
gonfiano fiori insoliti il grembo d’una zolla;
lune mai viste inonderanno il cielo,
due ragazzi in un giardino
si scambieranno i telefoni, i nomi,
stupiti di chiamarsi Adamo ed Eva;
verrà sotto i balconi
un cieco venditore d’almanacchi
a persuaderci di vivere …
Crediamogli un’ultima volta”.

Gesualdo Bufalino

Print Friendly, PDF & Email

9 Commenti

  1. Sono anni che ogni capodanno rileggo il dialogo di Leopardi in una vecchia edizioni delle Operette Morali pubblicata da Fabbri, I Classici del Pensiero. Questa volta l’ho fatto attraverso le pagine web di Nazione Indiana.
    Grazie, Francesco Forlani.

  2. effeffe, se vuoi che l’anno che è venuto sia più migliore di quello che se n’è andato e più peggiore di quello che verrà tra 364 juorni, devi scrivere il romanzo che non scriverai

    lc

  3. Grazie per l’intelligenza dei dialoghi.
    Ma ho ancora l’ingenuità di credere che la riva del nuovo anno è bella: tutto puo accadere:una creazione, un amore, un’amicizia, un viaggio, un dono. Tutto puo cambiare nella bellezza.

    Buon anno a tutti e in particolare a chi dà vita a Nazione Indiana.

  4. Amici, grazie del post: così ben congegnato per il testo immortale, la poesia di Bufalino, la splendida lettura e video di effe effe !
    = Buon Anno di cuore a tutti, Gaetano dall’Irpinia :-)=

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

Overbooking: Maurice Maeterlinck

di Marco Vitale
Uscito per la prima volta nel 1907 L’intelligence des fleurs (ora in italiano nella bella edizione a cura di Giuseppe Grattacaso, Elliot, 2022) costituisce una significativa tappa che il poeta belga, tra i maggiori della grande stagione simbolista, dedica all’investigazione del mondo naturale.

Ciao Franck, compagno di viaggio

di Francesco Forlani
Lorsque Franck Lassalle parle de sa musique, tout le monde se tait pour écouter les résonances de son discours, qui commence avec les jours où sa vocation est née, quand, par hasard, il s'est lié d'amitié avec son voisin luthier.

Les nouveaux réalistes: Fabrizio Pelli

Soul Kitchen di Fabrizio Pelli Quando il medico gli prescrisse per la prima volta l’acido valproico, F., paziente bipolare, non aveva programmato...

Jukebox: Roger Waters

di Elvio Carrieri
Buonasera Francesco, scusa l’ora. Preso dal motus animi continuus ciceroniano ho scritto il pezzo tutto d’un fiato, e tutto d’un fiato volevo mandartelo. Spero davvero vi possa interessare. Allego qualche foto che sono riuscito a scattare. A presto e buona serata!

Post in translation: Gerard Manley Hopkins

di Valérie T. Bravaccio
Claudia Azzola spiega che « Hopkins ha giocato con il lessico, non meno di Joyce, di Dylan Thomas. […] Ha spinto il lessico alle estreme conseguenze, in una condensazione verbale di allitterazioni, assonanze, spezzature, […]. » . Ed è stata attenta a riproporre in italiano l’urto dei suoni dandone un esempio in Winter with the Gulf stream / Inverno con la corrente del Golfo.

I poeti appartati: Paola Ivaldi

di Paola Ivaldi
Oplà E levati le scarpe, e salta sul mio letto, concedimi - suvvia - un piccolo pezzetto, quell’intima poesia che non so più cos’è , parendo condannata a far tutto da me.
francesco forlani
Vivo e lavoro a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman . Attualmente direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Spettacoli teatrali: Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet, Miss Take. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Métromorphoses, Autoreverse, Blu di Prussia, Manifesto del Comunista Dandy, Le Chat Noir, Manhattan Experiment, 1997 Fuga da New York, edizioni La Camera Verde, Chiunque cerca chiunque, Il peso del Ciao, Parigi, senza passare dal via, Il manifesto del comunista dandy, Peli, Penultimi, Par-delà la forêt. , L'estate corsa   Traduttore dal francese, L'insegnamento dell'ignoranza di Jean-Claude Michéa, Immediatamente di Dominique De Roux
Print Friendly, PDF & Email
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: