Memoriale dell’inganno
di Gianni Biondillo
Jorge Volpi, Memoriale dell’inganno, Mondadori, 2015, 380 pagine, traduzione di Bruno Arpaia
Chi è J. Volpi? Il finanziere ebreo newyorkese che accusato di frode nel 2008 vive ora in un luogo segreto da dove ha spedito ad un agente letterario un libro, il Memoriale dell’inganno, che racconta la sua storia, in presa diretta? Lo scrittore messicano Jorge Volpi che si è immerso nella mente di un personaggio eticamente orribile fino a fargli assumere il suo nome, inventandosi una genealogia fittizia che lo giustifichi? Il figlio di un pacifista ebreo che ha visto nascere il Fondo Monetario Internazionale e che forse era una spia sovietica? Un narratore borghesiano, raffinatissimo, capace di passare da un registro stilistico ad un altro nel volgere di poche pagine?
Cos’è questo fluviale libro? Una narrazione di pura finzione, un atto di accusa contro la finanza criminale moderna, un regesto di fatti e di cronache documentatissimo, un intimo romanzo di formazione, il racconto epico della nascita di una nazione moderna?
Monologhi alati, dialoghi asciutti, documenti, diari, fotografie, personaggi familiari e personaggi pubblici, morti poetiche e vite squallide. Questo e altro ancora. Conoscerete la passione per musica classica del protagonista, la sua infanzia a Brooklyn, una madre anafettiva, una vita di inganni e di ricerca tardiva della verità. Memoriale dell’inganno è un oggetto narrativo imperscrutabile. Misterioso e affascinante. Non credete a nulla di quello che viene detto qui dentro. Fidatevi di tutto quello che leggerete. La verità dell’inganno, l’unica ammessa dalla letteratura.
(pubblicato su Cooperazione n° 26 del 23 giugno 2015)