Un uomo felice

Io, e gli altri testimoni
Le stelle e i natii armenti
come splendidi rivoli di acqua bianca
corrono via
cerbiatti corrono via
mentre gli occhi della notte seguono stretti
Sulla radura ariosa scopro la prima pianta
i piedi entrano in terra
non si possono più estrarre
ecco, quei fiori solitari
sono le perdute labbra della primavera
i nostri giorni
lasciano ferite sul volto
perché per noi non c’è altro che possa darci testimonianza
io e il passato
dividiamo una terra nera
io e il futuro
dividiamo un’aria senza suono
Ho intenzione di vendere tutto
qualcuno faccia il prezzo
tranne l’esca e gli strumenti da fuoco
tranne gli occhi
occhi da voi picchiati a sangue
***
A Kafka
i piedi di noce del prigioniero
D’inverno, il prigioniero che accende il fuoco
senza dubbio ha bisogno di calore
caro, com’è caro il fuoco di madre
Quando è schiacciato da decine di pannocchie sulla schiena
a terra, senza dubbio questo è
il campo di un contadino ricco
Quando lui pensa al cielo
senza dubbio il sole lo ustiona per intero
questo sole abbassa il capo, questi ceppi brillano ai piedi
senza dubbio ancora sono i suoi piedi, come noci
sepolte nell’acciaio del villaggio natio
acciaio d’ingegnere.
Dunhuang
Le grotte di Dunhuang sembrano
tanti secchi di legno appesi
sotto il ventre di un cavallo
gocce di latte rintoccano nelle orecchie
come orecchie strappate su di una lontana prateria a un uomo
che arriva in questa grotta remota
sulle sue orecchie strappate
appesi vi sono fiori.
Dunhuang è una foresta
bruciata da mille anni
l’ultima foresta
in una valle sconosciuta
in cui ho scambiato grano e sale
Ho costruito grotte, prima di morire, e dipinto te
ultima immagine di un uomo bello
per uno scoiattolo femmina
per un’ape femmina
per renderle di nuovo gravide in primavera.
***
Un giorno felice
– per gli autunnali alberi di sorbo
Amo il nuovo giorno infinitamente
il sole di oggi i cavalli di oggi gli alberi di sorbo di oggi
mi rendono sano ricco pieno di vita
Dall’alba al crepuscolo
un pieno di luce
migliore di tutte le poesie passate
la felicità mi trova
e dice: “guardate, questo poeta
è ancora più felice di me”
Nel mio autunno spaccato
Nell’autunno delle mie ossa spaccate
io ti amo, albero di sorbo!
I testi sono tratti da: Hai Zi, Un uomo felice. Poesie scelte 1983 -1989. A cura di Francesco De Luca, Del Vecchio Editore 2019