Fascismo di oggi

di Antonio Sparzani

Il 26 dicembre 1946, nello studio del padre di Arturo Michelini, presenti anche Pino Romualdi, Giorgio Almirante, Biagio Pace, avvenne la costituzione ufficiale del Movimento Sociale Italiano (MSI) e la nomina della giunta esecutiva, formata da Giacinto Trevisonno, Raffaele Di Lauro, Alfonso Mario Cassiano, Giovanni Tonelli e Carlo Guidoboni. Su indicazione di Romualdi, Trevisonno fu scelto come segretario perché poco esposto nel regime fascista e decise di fondare un movimento invece che un partito. Tuttavia Trevisonno si dimise il 15 giugno 1947 perché la giunta esecutiva aveva deciso di accettare nelle sue file anche deputati della Costituente dissidenti provenienti dall’Uomo Qualunque. Diventò allora segretario Giorgio Almirante. L’MSI dal 1947 ha come simbolo la fiamma tricolore, spesso identificata in quella che arde sulla tomba di Mussolini.

Gazzetta Ufficiale 27 dicembre 1947, n. 298:
Costituzione della Repubblica Italiana, disposizioni transitorie e finali,
titolo XII
È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.
In deroga all’articolo 48, sono stabilite con legge, per non oltre un quinquennio dall’entrata in vigore della Costituzione, limitazioni temporanee al diritto di voto e alla eleggibilità per i capi responsabili del regime fascista.

Da allora l’MSI, non sfiorato dal Titolo XII qui sopra riportato, ha cambiato vari aspetti formali, nome e statuti. Ha cambiato segretari e dirigenti, ma ha continuato ad avere buoni rapporti con personaggi del tutto equivoci (grande eufemismo!) del genere di Pino Rauti o Stefano delle Chiaie, il cui ruolo nella strategia della tensione e nelle azioni della destra radicale è stato storicamente provato oltre che dichiarato in varie sentenze di tribunali passate in giudicato. Ha sempre invece mantenuto, e tuttora mantiene, irrinunciabile, la fiamma tricolore nel suo simbolo ufficiale che arda ancora per bene.

Nell’attuale non felice centenario della Marcia su Roma, che portò Mussolini e il fascismo al potere, in Italia governa una coalizione il cui principale partito è appunto l’erede, ovvero l’ultima versione, del MSI, che dopo tutti gli opportuni cambiamenti di nome, è diventato Fratelli d’Italia, che bello, è l’inizio del nostro inno nazionale.

Per la non felice coincidenza del recente 26 dicembre con quella lontana data di 76 anni prima, l’attuale sottosegretario alla Difesa Isabella Rauti, figlia del sunnominato Pino, e il presidente del Senato, seconda carica dello stato, Ignazio La Russa (entrambi, s’intende, fratelli d’Italia) si sono sentiti che ormai, date le condizioni politiche attuali, potevano permettersi di commemorare, o, diciamo, celebrare la nascita del MSI.

L’Italia, che nel 1960, quando il governo di Fernando Tambroni ebbe l’appoggio esterno del MSI, saltò per aria, tanto che il governo durò, con qualche interruzione, quattro mesi, adesso muta e attonita, quando non plaudente, sta; proteste deboli e inconcludenti dai vari partiti d’opposizione che neppure su questo comunque trovano un qualche accordo. Continuiamo tutti a stare a guardare, anche noi muti e attoniti?

Lettura molto consigliata: Franco Ferraresi, Minacce alla democrazia – La Destra radicale e la strategia della tensione in Italia nel dopoguerra, Feltrinelli, Milano 1995, purtroppo non più ristampato ma reperibile nelle migliori biblioteche (o chiedendone al sottoscritto una copia pdf).

Print Friendly, PDF & Email

4 Commenti

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

Le parole della scienza 3: da Tito Livio alla terribile “formula”

di Antonio Sparzani
La prima puntata qui e la seconda qui. Che cosa hanno in comune una Ferrari e il censimento della popolazione nell’antica Roma? Non molto, sembrerebbe, salvo che c’è una stessa parola che è implicata in entrambe. Nell’antica Roma, due millenni prima dell’epoca delle Ferrari, Tito Livio, storico di età augustea, scrisse un’opera immensa, cui si conviene di dare il titolo Ab urbe condita – dalla fondazione della città–per–eccellenza

Le parole della scienza 1: la Donzella crea l’insieme

di Antonio Sparzani
Una delle prime parole che compaiono nei manuali di matematica è la parola insieme. E il primo capitolo è spesso dedicato alla “teoria degli insiemi”. Io mi sono chiesto sia da dove salta fuori questa parola insieme sia poi come abbia fatto a diventare un vero sostantivo, da avverbio che era all’inizio. Per soddisfare la mia curiosità sono andato a guardare alcuni sacri testi e naturalmente ho capito che, come spesso accade, occorre scavare nel latino.

Fascismo di oggi

di Antonio Sparzani
Il 26 dicembre 1946, nello studio del padre di Arturo Michelini, presenti anche Pino Romualdi, Giorgio Almirante, Biagio Pace, avvenne la costituzione ufficiale del Movimento Sociale Italiano (MSI) e la nomina della giunta esecutiva...

armi, armi, armi

di Antonio Sparzani
Nell’anno 1990, presidente del Consiglio il divo Giulio (Andreotti), ministro di grazia e giustizia Giuliano Vassalli, socialista, fu approvata un’ottima legge, n° 185, sul controllo da parte dello stato della vendita di armi a paesi terzi. L’articolo 1 di tale legge riguarda il controllo dello Stato e i suoi punti 5 e 6 suonano così: 5. L'esportazione ed il transito di materiali di armamento, nonché la cessione delle relative licenze di produzione, sono vietati quando

Come continua il fascismo: il primo dopoguerra

di Antonio Sparzani
Franco Ferraresi era mio grande amico, direi intimo amico, della fanciullezza e dell’adolescenza. Nella molto remota ipotesi che qualcuno ricordi una piccola serie di post che pubblicai su questo blog una dozzina di anni fa e che aveva un titolo comune “Le storie di Fiorino”, Franco era l’Ernesto di queste storie...

“Funzione” è più facile di “formula”, meno spavento, però . . .

di Antonio Sparzani
Esplorando le parole che stanno alla base della matematica (e anche alla base delle scienze che ne dipendono fortemente, quali ad esempio la fisica), affrontiamo un'altra parola chiave, la parola funzione: come si è formata quell’idea di funzione che...
antonio sparzani
Antonio Sparzani, vicentino di nascita, nato durante la guerra, dopo un ottimo liceo classico, una laurea in fisica a Pavia e successivo diploma di perfezionamento in fisica teorica, ha insegnato fisica per decenni all’Università di Milano. Negli ultimi anni il suo corso si chiamava Fondamenti della fisica e gli piaceva molto propinarlo agli studenti. Convintosi definitivamente che i saperi dell’uomo non vadano divisi, cerca da anni di riunire alcuni dei numerosi pezzetti nei quali tali saperi sono stati negli ultimi secoli orribilmente divisi. Soprattutto fisica e letteratura. Con questo fine in testa ha scritto Relatività, quante storie – un percorso scientifico-letterario tra relativo e assoluto (Bollati Boringhieri 2003) e ha poi curato, raggiunta l’età della pensione, con Giuliano Boccali, il volume Le virtù dell’inerzia (Bollati Boringhieri 2006). Ha curato due volumi del fisico Wolfgang Pauli, sempre per Bollati Boringhieri e ha poi tradotto e curato un saggio di Paul K. Feyerabend, Contro l’autonomia (Mimesis 2012). Ha quindi curato il voluminoso carteggio tra Wolfgang Pauli e Carl Gustav Jung (Moretti & Vitali 2016). È anche redattore del blog La poesia e lo spirito. Scrive poesie e raccontini quando non ne può fare a meno.
Print Friendly, PDF & Email
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: