Guerra alle donne
di Patrizia Tenda
“Il principale problema degli Stati Uniti è che non nascono abbastanza bambini bianchi. Se non cambiamo questa situazione rapidamente, i bianchi perderanno la loro maggioranza numerica in questo paese e l’America non sarà più la terra dell’uomo bianco”. Ben Wattenberg “The Birth Dearth” (il calo delle nascite), 1987.
Quando la Corte Suprema americana ha sparato il primo colpo di cannone di questa guerra, nel giugno 2022, annullando la legge federale che per 50 anni aveva garantito il diritto all’aborto, tutti hanno parlato di una vittoria delle destre cattoliche e cristiane. Ma l’ostilità all’aborto nasconde un progetto ben poco cristiano.
Alcuni Stati governati dai repubblicani si sono precipitati ad abolire l’aborto, il Texas anche per casi di stupro e incesto. Dieci di essi hanno presentato proposte di legge per classificare l’aborto come omicidio. Le donne che vivono in questi Stati sono minacciate da condanne penali (in West Virginia anche per aborto spontaneo) e sono vessate dalla polizia per impedir loro di viaggiare in Stati democratici dove possono ancora abortire. Gli stessi medici rischiano fino a 99 anni di carcere per procurato aborto.
Donne che non potevano permettersi di viaggiare sono morte nei parcheggi di ospedali che rifiutavano di farle abortire anche in casi di gravi malformazioni congenite del feto. In Georgia, un’infermiera cerebralmente morta, è stata tenuta in vita tre mesi per far nascere il bimbo. In Texas, dove teoricamente è concesso l’aborto solo in caso di pericolo di morte della madre, una ragazza, positiva alla sepsi, ha fatto il giro degli ospedali finché, alla terza visita, è stata confermata la morte del feto e l’hanno accettata in terapia intensiva, ma troppo tardi. La ragazza, come altre dopo di lei, è morta.
Il politico Ben Wattenberg, sponsorizzato dal conservatore “Enterprise Institute”, già dal titolo del suo libro del 1987 sul calo delle nascite, dichiarava le intenzioni tutt’altro che pie del movimento anti-abortista, e suggeriva tre soluzioni al problema demografico:
1) Pagare le donne per incentivarle a fare più figli, ma il governo non poteva pagare solo quelle bianche; sarebbero state pagate anche le donne di colore.
2) Importare immigrati, ma già ne arrivavano tanti, e quasi tutti di colore. Nessun governo americano avrebbe potuto discriminare gli immigrati in base al colore della pelle, come fa ora Trump violando platealmente la Costituzione.
3) Il 60% degli aborti, notò Wattenberg, era di donne bianche. Se avessero abolito l’aborto, il problema del suprematismo bianco sarebbe stato risolto. L’empio proposito non giungerà a fruizione, perché oggi le donne che abortiscono di più sono nere, e le bianche sono per la maggior parte in grado di abortire viaggiando in altri Stati. Le donne povere di colore saranno costrette a partorire più di prima. Gli anti-abortisti hanno fatto male i conti, per questo Trump sta deportando forzatamente immigrati di colore. Il taglio dei fondi agli Istituti Nazionali di Sanità e al CDC (Centro Prevenzione e Controllo Malattie) andrà a incidere sulla mortalità dei neri.
La guerra alle donne non si è fermata all’aborto. Il razzismo anti-abortista è degenerato in sessismo tossico, sfoggiato platealmente durante le campagne elettorali 2016 e 2024. Nella storia politica americana non c’erano mai state due donne più competenti, esperte e qualificate a candidarsi per la Casa Bianca come Hillary Clinton e Kamala Harris. Chi le ha sconfitte è l’uomo più corrotto, pluri-condannato e misogino mai eletto Presidente degli Stati Uniti.
La giornalista Sophie Gilbert, in un articolo sulla rivista “The Atlantic” intitolato “La misoginia torna a ruggire”, scrive che il nuovo inquilino della Casa Bianca, supportato dal partito Repubblicano, sta imponendo all’America una visione arcaica ostile alle donne, in cui gli uomini dominano la vita pubblica, mentre le donne restano confinate in casa, messe a tacere e a partorire figli.
“Le donne dovrebbero essere incubatrici sottomesse, che passivamente allevano la prossima generazione di uomini che le disprezzano. L’eliminazione del diritto d’aborto era solo l’inizio. Il Presidente e il Vice rifiutano in modo assoluto l’autonomia e l’uguaglianza delle donne. La loro campagna elettorale di maschilismo estremo postata online, concepita per gli uomini, si è espressa in termini brutali di violenza, forza e potere”. (Gilbert)
Il Vicepresidente Vance ha affermato che l’unica funzione “delle femmine in post-menopausa” è prendersi cura dei nipotini. Su X, Elon Musk ha ripostato la teoria che “una Repubblica di maschi in posizioni di rilievo è la migliore per il processo decisionale”. L’ex-conduttore televisivo di Fox News Tucker Carlson ha paragonato il ritorno di Trump alla Casa Bianca a un padre severo che torna a casa per dare alla figlia ribelle “una vigorosa sculacciata”.
Nei tre mesi in cui Kamala Harris è subentrata a Biden nella corsa alla presidenza, Trump ha postato su Truth Social l’insinuazione che Harris si fosse concessa sessualmente per far carriera politica. Il notiziario “Semafor” ha riferito che un network conservatore aveva pagato degli influencer perché promuovessero calunnie sessuali sulla Harris. Un cartellone pubblicitario in Ohio fece scandalo perché mostrava un’immagine falsificata di Harris inginocchiata, sul punto di compiere una fellatio.
Secondo un sondaggio dell’Associated Press, dal 2020 gli uomini tra i 18 e i 29 anni si sono spostati a destra di uno sbalorditivo 15%, schierandosi per gli ideali di “mascolinità egemonica”, per la celebrazione del dominio e degli stereotipi maschili. La sottomissione delle donne che i giovani maschi vogliono imporre somiglia tanto allo slogan tedesco dell’Ottocento, ripreso da Hitler: “Kinder, Kirche, Kuche” (bambini, chiesa e cucina).
Peter Thiel, l’imprenditore che ha finanziato la carriera politica del Vicepresidente Vance, ha scritto in un saggio del 2009 che aver dato il diritto di voto alle donne ha condannato la “democrazia capitalista”. John McEntee, alleato ed ex-assistente di Trump, ha postato su X nell’ottobre 2024: “Noi vogliamo che votino solo i MASCHI. Il 19° emendamento dovrà essere abolito”. Il 19° emendamento alla Costituzione americana, garantisce il diritto di voto alle donne dal 1920.
Queste dichiarazioni anticostituzionali non sono arrivate ai media quanto quelle onnipresenti di Trump, per cui siamo portati a credere che la misoginia sia limitata a lui. La realtà è che il suo team di consulenti miliardari, il suo stesso Gabinetto, sono composti di misogini che considerano i diritti delle donne sacrificabili. La nuova amministrazione, però, non può obbligare le donne a tornare indietro di cent’anni. Non può costringerle a lasciare il lavoro. E non può imporre che le donne siano sottomesse agli uomini sessualmente, sentimentalmente, o professionalmente.
“Che cosa succederà agli uomini cresciuti coi video Tik Tok di Andrew Tate [influencer misogino accusato di stupri e traffici di esseri umani], e con la pornografia violenta dedicata alla degradazione sessuale delle donne? Il vecchio termine ‘sessista’ non è più sufficiente a descrivere questa ondata furiosa di odio”. (Gilbert)
Secondo il Pew Research Center, negli Stati Uniti il 63% degli uomini sotto i 30 anni sono attualmente single, in confronto al 34% delle donne della stessa età. Quindi anche gli uomini soffrono della formazione maschilista ricevuta, secondo cui le donne sono considerate repellenti e inferiori a loro.
Per quanto Vance e Trump si dicano preoccupati dei tassi di natalità bassi, “la loro misoginia ha dissuaso le donne dal far figli, permettendo la radicalizzazione e l’isolamento degli uomini della Generazione Z. Per migliaia di anni il matrimonio è stato una necessità per le donne, un mezzo per avere sicurezza finanziaria e accettazione sociale. Oggi la realtà è cambiata. Molte donne non sono più disposte né lontanamente motivate ad attaccarsi a uomini che le denigrano, o a restare in matrimoni violenti per il bene dei figli, come Vance ha suggerito che facciano. Le donne preferiscono vivere da sole piuttosto che sistemarsi con uomini che non le rispettano”. (Gilbert)
Malgrado la montante misoginia, le donne intelligenti, disposte a lavorare, possono essere indipendenti e mantenersi coi propri guadagni. È sufficiente tenere i misogini a distanza. Per tutta la sua vita, Trump ha rovinato le persone che si sono avvicinate a lui. Per Sophie Gilbert, le donne battagliere non usciranno distrutte, ma Trump “certamente distruggerà una generazione di uomini che prendono a cuore i suoi vili messaggi. E in certa misura, il danno è già stato fatto”.
ottimo