Articolo precedente
Articolo successivo

Prima o poi l’amore arriva

Disegno di Raffaella Nappo

 

 

 

 

 

 

La prima storia
ricordando Augusto Monterroso

di Gigi Spina

 

Quando si svegliò, il dinosauro era ancora lì. Allora lei mi guardò con occhi sgranati. Più della sua bocca che sbadigliava. Mi chiese perché. Perché era diventato così grande, in una sola notte. Azzardai: Perché così va il mondo; prima serpente, poi …
– Come serpente?
– Sì, serpente, non ricordi?
– No, cosa dovrei ricordare?
– L’albero, la mela … il tuono … Poi ti sei addormentata di botto.
– Strano, le tue parole non mi dicono niente. Ricordo solo quel dinosauro accucciato nella stessa posizione, solo un po’ più piccolo, e tu che cercavi disperatamente un … ramo?

– Ma no, ora ti dico: eravamo appena arrivati, che ti sei lamentata del serpente: sono giorni che mi gira intorno. Come ‘ti gira intorno’? faccio io. E tu mi racconti la storia dell’albero e della mela, lui che si spenzola dall’albero, raccoglie una mela e ti chiede di assaggiarla; e tu hai voglia a dirgli di no; la prima volta, la seconda, la terza…
– E poi?
– E poi alla fine la mangi; e si sente tuonare; e in pochi minuti il giardino è una pozzanghera schifosa….
– Ma sei sicuro?
– Non mi vorrai far credere che davvero non ricordi niente! E io che ho dovuto anche assaggiarla, la mela, per farti contenta. E ho finito per bagnarmi fradicio. Bella riconoscenza!
– Sì, ma il dinosauro?
– Te l’ho detto, prima serpente poi dinosauro, così va e andrà il mondo, rassegnati.
– Sarà come dici tu, ma io proprio non mi ricordo.
– Allora guardati in giro: vedi qualche serpente?
– No, solo un dinosauro.
– Appunto.
– Ma io il serpente non me lo ricordo.
– È che eri mezzo addormentata.
– Ma neanche la mela.
– Il fango lo vedi?
– Ah, se è per quello non lo vedo soltanto, ormai sono ricoperta solo di fango, ho un freddo insopportabile e mi chiedo cosa possiamo fare.
– L’amore!
– Col dinosauro a due passi?
– Tanto rimarrà lì per molto tempo.
– E tu come lo sai?
– Così va il mondo, te l’ho detto.
– Ma allora, com’era il fatto della mela?
– Te lo racconto di nuovo? Tu vuoi che io l’assaggi, mentre diluvia; io cerco di dirti: prima ripariamoci. Ma dove? mi fai tu. Sotto quell’albero. E’ da lì che si spenzolava il serpente, gridi impaurita. Allora io ti abbraccio e ti tengo stretta per riscaldarti, proprio così, senti?
– Sì, è molto bello.
– E allora non pensare al dinosauro, vieni qui ….

2 Commenti

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

➨ AzioneAtzeni – Discanto Quattordicesimo: Elvio Carrieri

di Elvio Carrieri
Ti dico che l’uomo di cui mi chiedi ha causato la rovina di un chitarrista e la fortuna di un trombettista. Gli hanno sgranulato il femore. Menato, venti contro tre, gli hanno fatto il cappotto.

I poeti appartati: Massimiliano Gusmaroli

di Massimiliano Gusmaroli
Ma il mio volto è anche per la vita, il tutto che si para intorno, paesaggi di alberi muri scorci d'orizzonte pianeta che lo sguardo raccoglie nei suoi viaggi

➨ AzioneAtzeni – Discanto tredicesimo: Lisa Ginzburg

di Lisa Ginzburg
Che fosse brava a leggere le carte ora lo sapevamo tutti. Si era sparsa la voce: tornata dalla Francia (da Tolosa), ai Casoni adesso ci viveva con quel suo lavoro strambo, ma un lavoro – e chi lo avrebbe mai detto, cinque anni prima quando se n’era andata via, raminga e senza pace, che si sarebbe saputa reinventare così, con tanta forza e stranezza.

➨ AzioneAtzeni – Discanto Dodicesimo: Carlo Lucarelli

di Carlo Lucarelli
Appoggiato a uno scaffale di quella libreria nuova di zecca c’è un ragazzo e ha letto i miei libri. Mi dice che gli sono piaciuti e vengo a sapere che è sardo. Gli dico che c’è un autore Sellerio di Cagliari che mi piace molto, chissà se lo conosce. Si chiama Sergio Atzeni. Lui sorride e dice: “sono io Sergio Atzeni”.

Overbooking: Mota e Antonio Moresco

di Miriam Corongiu
Se la favola antica e moderna de “La lucina” arriva al nostro inconscio quasi esotericamente, sottilmente, rispolverando il fine ultimo della favola stessa, ne “La luce inversa” è l’ipotesi di un futuro salvifico, concretizzato dall’invenzione tecnologica, a polverizzare tutte le nostre fortezze interiori.

➨ AzioneAtzeni – Discanto Undicesimo: Gianni Usai (lettura di Giovanni Carroni)

di Gianni Usai
Non avrà vent’anni. All’uomo riporta alla mente fantasie contorte e pervicaci mal di pancia che si fanno parole; sogni e incubi dimenticati o mai ricordati che riaffiorano tra le righe e si propagano in vite aliene, da vivere per interposta persona fintanto che gli si dà forma.
francesco forlani
francesco forlani
Vivo e lavoro a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman . Attualmente direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Spettacoli teatrali: Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet, Miss Take. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Métromorphoses, Autoreverse, Blu di Prussia, Manifesto del Comunista Dandy, Le Chat Noir, Manhattan Experiment, 1997 Fuga da New York, edizioni La Camera Verde, Chiunque cerca chiunque, Il peso del Ciao, Parigi, senza passare dal via, Il manifesto del comunista dandy, Peli, Penultimi, Par-delà la forêt. , L'estate corsa   Traduttore dal francese, L'insegnamento dell'ignoranza di Jean-Claude Michéa, Immediatamente di Dominique De Roux
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: