Mustafa Malimbo

di Antonio Sparzani
In tutte le prime notizie della davvero tragica e ingiusta uccisione dell’ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo, vengono doverosamente forniti i nomi e qualche particolare della vita dell’ambasciatore e del carabiniere che gli faceva da scorta, ma, per primo, veniva ucciso “l’autista della jeep” sulla quale essi viaggiavano. Né radio né giornali ne fornivano il nome, era “l’autista”, presumibilmente non italiano, che importa il nome, chi lascia, chi piangerà la sua ingiusta morte, che tipo era, non importa, non fa notizia. Stamani sono riuscito leggendo accuratamente la cronaca su qualche giornale, a saperne il nome, Mustafa Malimbo, era congolese forse, ma non si dice. Ci sono le persone di serie B, o anche C, eccetera.

4 Commenti

  1. Antonello, grazie.
    Un suggerimento invece per capire meglio i fatti accaduti: per chi ha Netflix, guardare Virunga, il documentario che parla del retroscena che sta dietro questi fatti. Non solo un bellissimo e struggente documentario (sulla tragica deriva verso l’estinzione dei gorilla di montagna e del parco del Virunga) ma anche la storia che lega i paesi stranieri al Congo e gli interessi che vi sono di mezzo. La guerra, le armi da fuoco, l’Europa.

  2. Sai Antonello, anch’io o colto la stessa cosa.
    Si dimenticano le figure che dal back stage collaborano con noi se non addirittura ci coprono le spalle, rischiando per conto nostro. Se poi, come nel nostro caso fan parte della popolazione locale (neri, gialli, rossi,… bianchi) la cosa non fa notizia. Vengono dimenticati, sono considerati numeri, se non addirittura considerati complici dei “colored” loro compatrioti.

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

trumperie

di Antonio Sparzani
L’esempio è quello del rubicondo presidente del Grande Stato fonte di Giustizia e Libertà, sul quale ho già avuto modo di esprimermi qui e qui , con un aggettivo differente. Alludo al loro Donald, che di cognome fa, guarda caso, Trump. Non so quanti italiani sappiano cosa significa questa parola.

Tu che fai?

di Antonio Sparzani
Tu, nelle vie della città dove, guardingo e ben armato, ti aggiri, vedi comparire, a un tiro di schioppo da te (guarda un po’ che espressione appropriata) un gruppetto di cinque persone, e tu sai con certezza, perché appartieni a qualche “servizio” e...

Mostri sacri e complicanze storiche

di Antonio Sparzani
I miei mostri sacri della letteratura italiana sono Calvino e Gadda, rigidamente in ordine alfabetico. L’altra sera mi sono saltati addosso insieme. Cominciavo a leggere la quinta delle Lezioni americane di Italo Calvino: sappiamo che egli accuratamente scrisse le Lezioni prima di andare negli USA per portargli un po’ di cultura...

La follia dei numeri #3, però . . .

di Antonio Sparzani
“L’italiani sono di simulato sospiro”, dice il Gadda nelle sue fantasmagoriche Favole e aggiunge “L’italiani sono dimolto presti a grattar l’amàndola: e d’interminato leuto”. Bene, l’italiani matematici non son da meno: i nomi di Gerolamo Cardano (pavese, 1501-1576) e di Rafael Bombelli (bolognese, 1526-1572) sono tra quelli più implicati nella ulteriore follia che esaminiamo adesso.

Visti dall’Oltre

di Fabrizio Centofanti
In potenza siamo molte cose: un’energia allo stato puro che tende verso una realizzazione. Ma è l’atto che ci definisce. È l’idea di progetto: chi siamo veramente? Conosciamo il nostro destino, ciò per cui siamo al mondo? Ci interessa?

La follia dei numeri #2

di Antonio Sparzani
Dove siamo arrivati con la follia dei numeri: siamo arrivati a costruire una classe di numeri che sembra li contenga tutti, visto che possiamo scrivere un numero qualsiasi di cifre prima della virgola e una successione qualsiasi di cifre dopo la virgola, anche una qualsiasi successione infinita, cosa vogliamo di più folle ancora?
antonio sparzani
antonio sparzani
Antonio Sparzani, vicentino di nascita, nato durante la guerra, dopo un ottimo liceo classico, una laurea in fisica a Pavia e successivo diploma di perfezionamento in fisica teorica, ha insegnato fisica per decenni all’Università di Milano. Negli ultimi anni il suo corso si chiamava Fondamenti della fisica e gli piaceva molto propinarlo agli studenti. Convintosi definitivamente che i saperi dell’uomo non vadano divisi, cerca da anni di riunire alcuni dei numerosi pezzetti nei quali tali saperi sono stati negli ultimi secoli orribilmente divisi. Soprattutto fisica e letteratura. Con questo fine in testa ha scritto Relatività, quante storie – un percorso scientifico-letterario tra relativo e assoluto (Bollati Boringhieri 2003) e ha poi curato, raggiunta l’età della pensione, con Giuliano Boccali, il volume Le virtù dell’inerzia (Bollati Boringhieri 2006). Ha curato due volumi del fisico Wolfgang Pauli, sempre per Bollati Boringhieri e ha poi tradotto e curato un saggio di Paul K. Feyerabend, Contro l’autonomia (Mimesis 2012). Ha quindi curato il voluminoso carteggio tra Wolfgang Pauli e Carl Gustav Jung (Moretti & Vitali 2016). È anche redattore del blog La poesia e lo spirito. Scrive poesie e raccontini quando non ne può fare a meno.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: