di Domenico Conoscenti
Preso dai pensieri che mi pulsano per la testa, non mi sono accorto di essere arrivato sotto casa. Infilo la chiave nella toppa del portone. Faccio le scale di casa mia. Apro la porta di casa mia.
di Orazio Labbate
Il cielo serale non aveva nulla che lo tenesse a riposo, giacché un temporale strillava come se i fulmini fossero uccellini invisibili dotati di campanelli nei cumulonembi. Acuiti dalla violenta ostilità dei venti, essi annientavano ogni onesto potere dell’immaginazione.
di Manuel Maria Perrone Tutto è bene quel che finisce bene, dirà qualcuno. Ma non certo io, perché da quando se ne è andato, tolto il fatto che sono stato privato del mio unico interlocutore, casa sua resta comunque tra me e il mondo. E, per giunta, è vuota.