di Franco Buffoni
In un post del 23 luglio scorso intitolato “IRC e Omofobia” (dove IRC sta per Insegnamento della Religione Cattolica) raccontavo di una studentessa diciassettenne di Ravenna che aveva preso posizione contro la sua insegnante di religione. Una volta saputo che la studentessa era lesbica, la docente aveva parlato in classe dell’omosessualità come di “una malattia”.
Poiché nel thread al post apparve chiaro che alcuni commentatori non sanno cogliere la portata della battaglia culturale in corso in Italia tra la visione antropologica vaticana (e dunque abramitica) e quella della modernità (e dunque europea: es. art. 13 Trattato di Amsterdam), riporto qui la conclusione della vicenda, che per una volta fa onore alle autorità scolastiche italiane.
Nei giorni scorsi è stata infatti resa nota la decisione dell’ufficio scolastico regionale dell’Emilia-Romagna, dopo un’ispezione che ha comportato l’audizione di quaranta persone, fra studenti e genitori.











