Achille, simbolo di rapidità, deve raggiungere la tartaruga
Jorge Luis Borges, “Altre inquisizioni”, in “Metamorfosi della tartaruga”
Ad un’amica su cui erano inciampati gli uni, più o meno della nostra parte e gli altri di quell’altra, dopo la lettura di un post che secondo me andrebbe portato nelle scuole libere come esempio di “smontaggio” delle attuali pratiche dell’ignominia a mezzo stampa, avevo scritto:
Cara amica, sono d’accordo con te. il livello di manipolazione è allucinante. Per esempio, ho letto il romanzo Casapound, Nessun dolore e sulle prime mi sono detto , non è affatto un libro brutto. Ho lasciato che la lettura sedimentasse -intanto dicevo al mio Achille di non agitarsi – e man mano si faceva più chiaro il paesaggio, cominciavano ad apparire le svastichette, la violenza ecc. Tralascio i passaggi del libro in cui si palesa insieme a quella violenza primaria il decalogo del nuovo fascista – attenti però a non confonderlo con vitalismo che è altro- ma è bastata una semplice cosa. A un certo punto risuonava in me, come lettore, il nome della band che il protagonista utiizza come soundtrack del romanzo e che ritorna una pagina su due come No logo no party delle magliette in salsa casa Pound, e voilà, svelato l’arcano. Visita il sito, ascolta se ce la fai fino alla fine una canzone e la maschera vien giù, il sottotraccia della timeline di questo strano video récit, apparentemente dissimulato sotto gli anabolizzanti dei neo palestrati della violenza purificatrice, appare in tutto il suo splendore. Quello che sconvolge è come persone che reputo serie – vd l’einaudiana Rosella Postorino o Vins Gallico – vengano citate nei ringraziamenti insomma a quel punto Achille, te lo assicuro, non riuscivo a tenerlo più fermo. Tuo effeffe
E già. Achille. Una nuova versione del celebre paradosso, da applicare a queste nuove rappresentazioni di fascismo ordinario, si potrebbe sintetizzare così.













