[questo dialogo è apparso anche in “vibrisse“.]
GS Per il tuo lavoro di scout – spesso sei tu stessa che proponi i testi alle case editrici francesi – leggi da anni un numero molto grande di romanzi italiani, una massa enorme (o almeno questa è la mia impressione) se paragonata ai testi che sembrano leggere molti critici italiani. E comunque senza alcuna prevenzione e al di fuori di qualsiasi rete di relazioni o di favori incrociati. Potresti dire in due parole, non ti chiedo naturalmente di fare una mappa dettagliata o con una qualsivoglia pretesa di completezza, come ti appare questa grande “produzione” che ti passa per le mani?






