
Di Marco Giovenale
Da natale piove.
Comiche – tv – poi fanno scorta –
per l’ontologia che si sviluppa
in casa. Produzione propria.
Come le api gli esagoni.
Così parlare conta

Di Marco Giovenale
Da natale piove.
Comiche – tv – poi fanno scorta –
per l’ontologia che si sviluppa
in casa. Produzione propria.
Come le api gli esagoni.
Così parlare conta

Dossier sulla poesia italiana contemporanea della rivista francese Action poétique, n. 177, settembre 2004
Franco Buffoni, Gabriele Frasca, Giuliano Mesa, Biagio Cepollaro, Aldo Nove, Andrea Inglese, Marco Giovenale, Florinda Fusco, Massimo Sannelli, Flavio Santi – con un disegno originale di Mattia Paganelli
Introduzione
Tondi di Andrea Raos e corsivi di Andrea Inglese
Nel 1994, appena prima di morire, Franco Fortini pubblica il suo ultimo libro di poesia, Composita solvantur (“Che i composti si dissolvano”). L’autore spiega che questa frase è presa dal vocabolario dell’alchimia, dove indica la fine di un processo: la politica, la poesia, la vita scompaiono, la storia si conclude perché tutto possa ripartire…
di Vincenzo Corrado
Ingredienti:
RIGATONI O PENNE RIGATE
POMODORI
AGLIO
OLIO
FORMAGGIO PARMIGIANO
FORMAGGIO PECORINO
BASILICO
PEPERONCINO
di Nicola Lagioia




Continua la pubblicazione delle segnalazioni che ho ricevuto per la lista della spesa (vedi qui). In alcuni casi le schede erano seguite da domande da rivolgere all’autore; non tutti gli autori che ho contattato hanno risposto. (T.S.)
1. Per la “lista della spesa” segnalo la Societas Raffaello Sanzio. In particolare lo spettacolo: Amleto. La veemente esteriorità della morte di un mollusco.
di Gianni Biondillo
Continua la pubblicazione delle segnalazioni che ho ricevuto per la lista della spesa (vedi qui). In alcuni casi le schede erano seguite da domande da rivolgere all’autore o all’autrice; non tutti gli autori contattati hanno risposto. (T.S.)
Carlo Boccadoro e i Sentieri Selvaggi dal 1997 portano la musica contemporanea europea e mondiale a casa nostra (con convegni, esecuzioni, festival musicali, etc.) e, ancor più importante, compongono ed eseguono musica dando del “tu” ai più grandi musicisti e sperimentatori musicali del globo, svecchiando e sprovincializzando il nostro agonizzante panorama musicale.

Di Sergio Beltramo
Dopo la fase delle grandi guerre e delle grandi rivoluzioni, per la civiltà del nordovest si prepara un lungo periodo di stagnazione: si susseguono lunghi decenni in cui un fragile benessere economico (lascito, peraltro, della sana aggressività di un passato più o meno remoto) si accompagna ad una progressiva perdita di identità, ad un tartufesco senso di dimissione dalle logiche della potenza.
Si cercherà qui soprattutto di introdurre il lettore nel clima spirituale di quella fase storica. Operazione, quest’ultima, per la quale saranno necessari filtri, linguistici e concettuali, che agevolino l’avvicinamento ad una realtà che ci è oltremodo remota, che si alimenta di valori e percezioni così distanti dalla nostra attuale civiltà da apparire del tutto improbabili.
Continua la pubblicazione delle segnalazioni che ho ricevuto per la lista della spesa (vedi qui). In alcuni casi le schede erano seguite da domande da rivolgere all’autore o autrice segnalati; non tutti gli autori che ho contattato hanno risposto. (T.S.)
L’oscura immensità della morte, di Massimo Carlotto, edizioni e/o, 2004.
Raffaello Beggiato è un rapinatore che durante un colpo prende in ostaggio una donna e il figlio di otto anni e li uccide. Arrestato, pur attribuendo le morti al suo complice, viene condannato all’ergastolo.
Quindici anni dopo, colpito da un cancro maligno, chiede la grazia e necessita dunque del perdono del marito e padre delle vittime, Silvano Contin.
di Lucio Angelini
Continua la pubblicazione delle segnalazioni che ho ricevuto per la lista della spesa (vedi qui). In alcuni casi le schede erano seguite da domande da rivolgere all’autore o autrice segnalati; non tutti gli autori che ho contattato hanno risposto. (T.S.)
Scelgo un fenomeno: il bullismo editoriale, per il quale ho una testimonianza di prima mano:
Nei primi anni 1990 pubblico una manciata di titoli per Orietta Fatucci di Einaudi Ragazzi/Emme/EL di Trieste, fra cui Grande, Grosso e Giuggiolone e Quella bruttacattiva della mamma!. Quest’ultimo viene anche tradotto in francese per Flammarion/Castor Poche (Méchante Maman!).
di Fabrizio Venerandi
maria in visita da elisabetta
allora maria che ci crede e non ci crede
movendosi va da elisabetta e entra dentro
a elisabetta sente la pancia che si muove
e dice un altro pezzetto di ave maria
benedetta fra le donne e benedetto il frutto
e maria si guarda la pancia era pieno
di donne incinte che si guardano con
doloroso amore toccandosi le pance contro
le pance tra mano e mano con occhi dolci
pieni di figli piene le pance piene di donne
piene tutte di dio
di Sergio Garufi

Andiamo per ordine: la copertina è molto bella. C’è una foto in bianco e nero, di Carlos Goldin, che ritrae il dettaglio di una mano anziana, di quelle che la pelle sembra carta velina tanto è sottile e impalpabile. E’ una mano che stringe il manico di un bastone di legno nodoso e irregolare; lo stesso che accompagnava il grande poeta cieco nei suoi viaggi per il mondo, che saggiava il terreno e lo avvertiva dei pericoli, gli faceva scansare gli ostacoli e gli inciampi della vita. Poi c’è il titolo, che promette grandi cose.
Testamento poetico letterario.
E l’autore, naturalmente: il mitico Jorge Luis Borges.
Insomma, un po’ ti commuovi. E’ uscito un suo nuovo libro, hanno rovistato nei cassetti e hanno trovato ‘sta chicca postuma, la sua opera definitiva.
Pescara, 21-24 ottobre 2004. Qui di seguito trovate il programma.
di Valeria Trigo
Continua la pubblicazione delle segnalazioni che ho ricevuto per la lista della spesa (vedi qui). In alcuni casi le schede erano seguite da domande da rivolgere all’autore; non tutti gli autori che ho contattato hanno risposto. (T.S.)
Segnalo Tolbiac di Beppe Sebaste (Baldini Castoldi Dalai, 2003) perché è un romanzo che non c’entra niente con i romanzi di scrittori italiani che ho letto finora, e perché è un romanzo che riesce a farmi pensare a un incrocio tra Kerouac, Sebald, Frisch, Thompson e una manciata di poesie della Cvetaeva.
di Gianni Biondillo
TENERA E LA NOTTE
not with a bang but a whimper (T. S. Eliot)
Avevamo un gatto chiamato Tenera
che ti morì fra le braccia, stupita
della propria morte. Io ogni tanto

Segnalo questa ottima rivista-blog collettiva ricca di saggi, recensioni e materiali su letteratura, società e politica. (T.S.)
di Andrea Raos
Da troppo amare, quanto amara
l’arte dei vecchi, alla quale non si arriva.
Si muore prima, non pensare che per sé
arriva.
1) L’Associazione Culturale Officina Cultura Onlus in collaborazione con la Libreria Il Pavone Nero bandisce la prima edizione del Concorso letterario “Racconti divini”.
Intervista a Alina Marazzi di Gabriella Fuschini
Sei mesi fa ho lanciato su Nazione Indiana l’iniziativa La lista della spesa (leggibile qui). Nelle settimane successive ho ricevuto alcuni contributi. Purtroppo, dopo poco tempo ho avuto gravi problemi informatici, che ho risolto soltanto alcuni giorni fa. Nel frattempo, in estate, ho ricevuto da parte di Alina Marazzi le risposte alle domande di Gabriella Fuschini. Sono in grado di pubblicarle soltanto ora. Nei prossimi giorni pubblicherò anche gli altri contributi. Mi scuso con Gabriella Fuschini, Alina Marazzi e tutti gli altri partecipanti per l’attesa. (T.S.)
Presentato al festival di Locarno nel 2002, il film-documentario Un’ora sola ti vorrei di Alina Marazzi (il sito dedidato al film è qui) circola da un anno in Italia e all’estero, raccogliendo elogi dalla critica e commosse reazioni dal pubblico. La regista cuce insieme un tessuto che è dei più fragili e delicati: la storia di una giovane donna, sua madre, che dopo esser caduta in depressione, si toglierà la vita.
CONTAMINAZIONI
Voci, bufale e leggende metropolitane nell’era di Internet
I° Convegno nazionale
TORINO, 6-7 novembre 2004
Centro Congressi TORINO INCONTRA, Via Nino Costa, 8
di Tommaso Giartosio
Quando è arrivata su Televideo la notizia della morte di Jacques Derrida, subito dopo mi è arrivata dal cuore un’altra notizia, per me più sconcertante: provavo pena.
L’uomo aveva 74 anni. Era malato da tempo (e lo sapevo). Ho letto solo qualcuno dei suoi scritti, e non l’ho mai visto in faccia.
Eppure provavo questo sentimento di pena, che associo, personalmente, a una frase in francese. Durante i funerali di mio padre un uomo che aveva lavorato occasionalmente con lui, un vescovo nero dell’Africa centrale, salì sull’altare e spiegò così la sua presenza: Fratelli, la morte di Emanuele, devo dire, m’a quelque peu secoué. Mi ha un poco scosso.
di giuliomozzi
Il mio mestiere è leggere. Circa l’ottanta per cento delle pagine che leggo sono pagine dattiloscritte. Circa l’un per cento dei dattiloscritti che leggo vengono poi letti anche da qualcun altro. Circa l’uno o due per mille dei dattiloscritti che leggo vengono poi pubblicati da un editore che li manda in libreria. Il mio mestiere mi consente di osservare le attuali tendenze della narrativa italiana. Della narrativa reale, intendo: quella che esiste; non della sola narrativa pubblicata, che è una frazione insignificante (in termini quantitativi) della narrativa esistente.
Lo so: per conoscere davvero le attuali tendenze della narrativa italiana reale bisognerebbe prendere in considerazione anche la narrativa autopubblicata in carta (in proprio o presso editori a pagamento) e in rete. Mi difendo dall’obiezione proponendo l’ipotesi, che mi sembra accettabile, che non ci siano sostanziali differenze tra la narrativa del tutto inedita e quella autopubblicata, almeno per quanto riguarda le tendenze.
Infine: non ho mai tenuto un accurato schedario delle mie letture di dattiloscritti. Ciò che sto per dire può essere tranquillamente catalogato come “impressionistico”.
Dall’ultimo numero della della Rivista Anarchica (anno 34 n. 302, ottobre 2004, leggibile qui), riprendo un paragrafo dall’articolo “…reiterare è diabolico!” di Francesca “Dada” Knorr, che commenta la discussione del 22 aprile 2004 alla Camera dei Deputati sul reato di tortura. (T. S.)
(…) È appunto in “cose”, oggetti, corpi da abusare, che trasforma la tortura. E proprio la definizione di “tortura” ha causato un problema al governo Berlusconi, a causa della votazione di un emendamento alla proposta di introduzione del reato di tortura nel codice penale.